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mercoledì 30 agosto 2017

Lo Sapevate Che: Sognando l'Africa, anche quando è feroce...



La Mia Finestra Sull’Africa nera si chiama suor Rosa da Reggio Emilia. Suor Rosa confessa: “Il mal d’Africa esiste eccome, io ci tornerei subito”. L’hanno richiamata d’autorità, per cause (gravi) di sicurezza. Aveva passato più di dieci anni in Repubblica Centrafricana, e visto che noi umani (bianchi) neppure immaginiamo: strade lastricate di cadaveri maciullati dalle fazioni in guerra, banditi-guerriglieri che hanno minacciato di rapirla, costringendola alla fuga nottetempo nella foresta tropicale, inseguita dai branchi coi kalashnikov; ripetuti interventi di truppe francesi che non hanno risolto nulla salvo garantire il controllo sulle miniere di oro, diamanti, uranio. Più l’ignoranza e la superstizione mortale delle credenze animaliste locali, per cui se uno si ammala bisogna trovare un colpevole che gli ha tirato il malocchio, e ucciderlo con pozioni di erbe velenose. Suo Rosa racconta con tono sobrio, lucido, senza censurare episodi scabrosi e terrificanti. Appena cinquantenne ha subito tali prove, da missionaria in Africa, che il lavoro attuale lo vive con leggerezza. Al convento di Sant’Anna, sopra Camogli, ha accolto 16 donne profughe, a maggioranza nigeriane. Molte portano segni di abusi atroci, come le paghe profonde incise nelle gambe dalle catene dei loro schiavisti-aguzzini, ma almeno sono sopravvissute. Suor Rosa se ne occupa senza un’agenda politica, come si suol dire. Per obbedienza. Il papa ha detto ai conventi di aprirsi ai profughi, lei esegue. La prefettura di Genova aveva bisogno di piazzare quelle 16 donne, lei si è offerta. Il chiasso sui profughi non la riguarda, se non quando sente dire bugie. Allora telefona ai politici o ai giornalisti e dice venite qui a vedere, non abbiamo nulla da nascondere, siete liberi di avere opinioni ma per favore giudicate sui fatti. Non è vero che i profughi sono solo un peso: possono lavorare, la legge lo prevede, infatti suor Rosa mette al lavoro tutte queste donne, una sta per diventare un’operatrice socio sanitaria per accudire gli anziani. Non è vero che l’assistenza è un business nel quali ci si arricchisce, a meno di essere imbroglioni e sfruttatori (ci sono anche quelli). Nel suo caso, alle donne sfuggite dall’orrore in Nigeria offre corsi di lingua e di formazione, oltre al vitto e alloggio; inquadratissime, disciplinate, sono esse stesse un lavoro a tempo pieno. C’è anche l’assistenza psicologica, Una di queste ragazze ha passato mesi nel mutismo, con lo sguardo fisso nel vuoto, prigioniera di ricordi orrendi. Molte hanno lasciato fili dietro di sé, con cui potranno ricongiungersi solo se e quando avranno una situazione stabile. Suor Rosa sa essere severa per fare regnare la disciplina fra ke ospiti del suo monastero. È severo lo sguardo che porta sulle potenze occidentali in Africa. Quella che ha visto in azione da vicino, la Francia, l’ha disgustata. Ex-colona francese, celebre 40 anni fa per scandali come “i diamanti dell’imperatore Bokassa” (regalati al presidente Valéry Giscard d’Estaing), la République Centrafricaine continua a essere trattata come u protettorato, dove le truppe di Parigi intervengono a ripetizione. La pace, i francesi non la portano, Né l’istruzione, né un livello decente di cure mediche. Non hanno mai formato una classe dirigente. Per un paese due volte più vasto dell’Italia, con soli 4,5 milioni di abitanti e ricchezze minerarie inaudite, non dovrebbe essere impossibile. A suor Rosa le squadracce di guerriglieri-banditi “Spolparono” letteralmente un intero orfanotrofio-scuola, portandosi via anche tubature e sanitari. Ma lei quando guarda il tramonto su questa riva del Mediterraneo pensa ogni sera all’altra sponda, e sogna di tornare laggiù.
Federico Rampini – Opinioni – Donna di La Repubblica – 26 agosto 2017 -

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