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mercoledì 9 agosto 2017

Lo Sapevate Che: La felicità? Segnare un confine fra l'amore per un uomo e quello per i figli...



La moglie dell’uomo che amo non sa nulla. Il nostro è un amore silenzioso. I miei quattro figli erano piccoli quando mi sono separata dal loro papà, consideri che la nascita del quarto è stata solo una mia unica scelta, mio marito si sentiva troppo maturo per un altro piccolino in casa. Noi siamo benestanti, non era certo un problema economico e da questo suo malessere è iniziato il crollo di un matrimonio e poi il suo tradimento. Che è stato il tradimento, più che fisico verso una donna (la mia amica era lì, in quel momento della nostra vita), ma verso il senso della costruzione della nostra famiglia. Si figuri per me come può essere stato affrontare tutto da sola con altri tre bimbi, un lavoro, ma anche una gioia immensa e senza uguali che può dare l’arrivo di un piccoletto in casa. E non è la sacralità della vita cattolica, sono atea, ma la sacralità della vita stessa, l’entusiasmo e la forza dei miei figli mi hanno insegnato ad avere nell’affrontare la vita con tutte le sue difficoltà. È questo l’amore che è davvero ineguagliabile ed eterno. Un divorzio è come una guerra, volano parole e gesti pesanti e i bimbi ne sono testimoni. E ci guardano, ci osservano, Io dovevo farmi rispettare, Io dovevo a me stessa e ai miei figli (sia maschi che femmine) per farli crescere responsabili e critici nei confronti della violenza, che ha molte sfumature, verso noi donne. E ormai sono consapevole che l’amore è bello finché preferisco il presente viverlo appieno. L’accettazione dei figli verso una presenza diversa dal padre è difficile, possibile ma complicata. E anche se con molta fatica, i bambini devono sempre essere anteposti a tutto il resto. La loro serenità è il nostro compito e responsabilità prioritari. Sono una donna molto innamorata che ha disegnato confini, entro i quali ognuno si muove in quello che è pubblico, poi un privato tutto nostro, come l’intersezione di due estremi. In quell’intersezione io sono una donna felice, nell’altro sono una mamma felice.    Elisabetta

Non so perché la sua lettera precedente, che a me sembrava piena di verità, ha fatto arrabbiare (e anche la mia risposta) qualche lettore: e chi pensava per la moglie tradita, chi si chiedeva come mai non avesse accettato il tradimento del marito per po lei stessa mettersi con un uomo sposato, perché non vi decidevate ad uscire dalla clandestinità e vivere finalmente insieme felici e contenti. Tutte queste rimostranze, se pure troppo ovvie, sono giuste, ma è anche molto giusta la sua scelta. Come lei spiega in questa lettera. Lei e il suo attuale amore avete la vostra separata vita pubblica e sociale, la famiglia, le abitudini, gli affetti. Poi c’è un’oasi tutta vostra in cui vi concedete amore, un modo per essere felici voi e per non rendere infelici altri. Per quanto il mondo cambi e questi siano i tempi nuovi degli incontri anche solo virtuali, un cambiamento nei modi di vivere che pure creano tuttora infelicità, sono difficilmente accettabili. Tra l’altro gli amori clandestini sono sempre esistiti, perché il vostro scandalizza? Mi piacerebbe saperlo. Quando non si hanno più la sventatezza della giovinezza e la certezza dell’amore eterno, si impara ad accettare una felicità cui non si chiede di durare per sempre, ma di darci gioia finché dura. Mi sembra forse egoista, ma certo saggio.
Natalia Aspesi – Questioni di Cuore – Venerdì di La Repubblica – 28 luglio 2017 -

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