Nato
a Bologna, il suo primo amore fu la poesia, cui si dedicò scrivendo in
vernacolo in aperta contestazione all'egemonia culturale della Chiesa. In
particolare predilesse il friulano, per la cui tutela fondò nel 1945, insieme
ad altri amici, l'Academiuta di lenga furlana.
Il trasferimento nella Capitale segnò l'ingresso nel mondo del cinema, prima
come sceneggiatore e poi come regista, debuttando con Accattone nel
1961. Già dagli esordi dovette fare i conti con la censura, subendo
successivamente una sorta di ostracismo per il contenuto forte e provocatorio
delle sue opere, portato all'esasperazione in Salò e le 120 giornate di
Sodoma, uscito postumo nel 1975.
Nemico giurato dei luoghi comuni e delle ipocrisie della società, affrontò fin
dal primo romanzo Ragazzi di vita senza tabù il tema
dell'omosessualità maschile. Morì assassinato nel novembre del 1975 e il corpo
fu rinvenuto all'idroscalo di Ostia. Nonostante la condanna a Giuseppe Pelosi,
sono in tanti a credere che sul delitto non sia stata fatta totale chiarezza.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/259002
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