Specialità
salate e dolci del Carnevale
Ravioli incaciati di Ascoli Piceno.
Un mix di sapori esplosivo
Poco noti -ma
non meno golosi- rispetto a quelli farciti con cioccolato e confettura, i ravioli
del Piceno racchiudono un mix di parmigiano reggiano, pecorino
stagionato, pane raffermo, noce moscata, cipolla, uova e carne di gallina. Il
procedimento richiede due giornate intere di lavoro, che iniziano con la
preparazione del brodo di gallina e si concludono con la stesura della sfoglia
all’uovo. La cottura dipende dai gusti dei commensali: c’è chi li frigge
nell’olio extravergine, omaggiando la tradizione carnevalesca, e chi preferisce
tuffarli in acqua bollente secondo la vecchia maniera.
Immancabile la spolverata di formaggio grattugiato in superficie, da cui
deriva il nome del piatto; nella maggior parte dei casi gli ascolani mescolano
due dosi di pecorino e una di parmigiano insieme alla cannella in polvere, che
conferisce alla pietanza un retrogusto lievemente dolciastro. Vi consigliamo di
provarli sia caldi, che freddi: il sapore cambia completamente, ma vi
conquisterà in entrambi i casi.
https://www.gamberorosso.it/ricette/idee-e-consigli/ricette-di-carnevale-i-piatti-salati-della-tradizione-italiana/
Carnevale in Campania: scarpella di
Castelvenere e pizza di Sorrento
Durante il
Carnevale, gli abitanti della Campania danno sfogo alla propria creatività
realizzando numerosi piatti salati. Fra questi spicca la lasagna di
Castelvenere, anche detta scarpella, un capolavoro di
stratificazione che differisce dalla ricetta originaria per
l'uso della pasta secca (ognuno sceglie il proprio formato preferito, ma i più
diffusi sono i mezzi ziti e i perciatelli). In ogni caso, la pasta viene
lessata, condita con olio extravergine e inserita in un'apposita pirofila unta
di strutto; poi si aggiungono uova sbattute, primo sale vaccino, pecorino
stagionato e salsicce essiccate. Ancora una volta, parliamo di un piatto
tipicamente contadino, che ricorda la carbonara,
l'agnello "cacio e ovo" abruzzese e il timballo di scrippelle
teramano.
Il suo alter ego in versione
rustica è la pizza di Carnevale di Sorrento, una variante della pizza
chiena napoletana che prevede l’impiego della pasta brisée al posto
della sfoglia. Nel mezzo un ripieno di uova, ricotta, mozzarella, grana,
salsiccia sbriciolata e friarielli ripassati in padella: non a caso, questa
pizza farcita è stata sempre considerata un’efficace “cura preventiva” contro i
cali di energie del digiuno quaresimale.
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