Un thriller di straordinaria qualità recitativa che oltre allo sconosciuto
regista Jonathan Demme, rende popolare sulla scena internazionale
l'attore Anthony Hopkins, premiato con l'Oscar come Migliore
attore protagonista (con soli 16 minuti di recitazione, quasi un
record nella storia del prestigioso premio). È lui a dare un volto allo
psichiatra antropofago Hannibal Lecter, che, dalla prigione di
massima sicurezza dov'è rinchiuso, guida nelle indagini l'investigatrice Clarice
Starling, impersonata da Jodie Foster.
L'agente è sulle tracce di Buffalo Bill, un pericoloso serial
killer che rapisce giovani donne per poi ucciderle e scuoiarle. Riesce a
convincere Lecter ad aiutarla rivelando in cambio a quest'ultimo ricordi e
traumi indelebili del suo passato, in un continuo alternarsi di flashback e
vita presente. La disarmante capacità dell'uomo di scandagliare l'animo umano e
la sua esperienza di medico mettono Starling nelle condizioni di immedesimarsi
in Buffalo Bill e comprendere in che modo avvicina le sue vittime.
La narrazione avvincente, tipica del genere psycho-thriller, si
sviluppa su due binari che corrispondono al punto d'osservazione di lucida
morbosità del Dr Lecter e di quello razionale e tormentato di Starling. Seconda
pellicola della saga di Hannibal Lecter (la prima è del 1986), creata dallo
scrittore Thomas Harris, gli autori si sono ispirati per la
sceneggiatura ai crimini del serial killer statunitense Gary Heidnik, mentre
Buffalo Bill richiama la follia omicida di Ed Gein.
Costato 19 milioni di dollari, il film ottiene un ottimo riscontro al
botteghino, superando complessivamente i 272 milioni d'incasso a livello
mondiale. Un successo coronato dalle cinque più importanti statuette (miglior
film, regia, attore, attrice e sceneggiatura non originale)
conquistate al Kodak Theatre di Hollywood.
Molta meno fortuna avranno i successivi capitoli della saga ispirata ai romanzi
di Harris: il sequel Hannibal (2001) di Ridley Scott, e i due
prequel Red Dragon (2002) e Hannibal Lecter - Le
origini del male (2007), rispettivamente di Brett Ratner e Peter
Webber.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/188008
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