Nato
a Caprese Michelangelo, in provincia di Arezzo e morto a Roma nel febbraio del
1564, artista inquieto e geniale, operò come scultore, pittore, architetto e
poeta, alla costante ricerca dell'ideale di bellezza e di armonia. Formatosi
alla bottega di Domenico Ghirlandaio, se ne distaccò per ottenere una maggiore
libertà creativa, approfondendo lo studio della scultura quattrocentesca
fiorentina.
Dopo un soggiorno a Firenze, si trasferì a Roma, dove sfornò il primo
capolavoro, l'unico che ne reca la firma: la Pietà Vaticana.
Tornato nel capoluogo toscano, qui nel 1504 produsse la sua massima prova
scultorea: da un blocco di marmo, modificato e fragile in alcuni punti, trasse
fuori il David, destinato a diventare l’ideale perfetto di bellezza
maschile nell’arte. Nello stesso periodo realizzò anche il "Tondo
Doni" e il "Tondo Pitti".
Richiamato a Roma da papa Giulio II della Rovere per affrescare la volta della
Cappella Sistina, qui con il Giudizio Universale diede vita
agli ideali artistici del Rinascimento. La sua arte fu da esempio per le
generazioni future ispirando la scuola manieristica, che faceva arte "alla
maniera" del Buonarroti.
Nella scultura fu il primo ad evitare il colore; non coloriva né decorava
alcune parti delle statue, preferendo il "morbido fulgore" della
pietra ed il chiaroscuro. Per quanto riguarda la pittura, l'artista considerava
migliore quella che più si avvicina alla scultura, ossia, con il maggiore grado
di plasticità possibile.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/256004
Nessun commento:
Posta un commento