L'amore contrastato del conte d'Almaviva per
la giovane orfana Rosina e i suoi stratagemmi per incontrarla, aiutato dallo
scaltro barbiere Figaro, raccontati nella commedia "Le Barbier de
Séville" (1775) di Beaumarchais, aveva già ispirato diverse opere
musicali, allorché Rossini decise di trarne una personale versione affidandosi
al librettista Cesare Sterbini.
Intitolata "Almaviva, o sia
l'inutile precauzione", per distinguerla dalla versione del
compositore pugliese Giovanni Paisiello, la più apprezzata a quel tempo,
l'opera andò in scena per la prima volta al Teatro Argentina di
Roma, il 20 febbraio del 1816. Fu un debutto amaro, segnato da una pioggia di
fischi e da tumulti dovuto all'ammirazione del pubblico per il Paisiello.
L'accoglienza delle successive repliche fu di
tutt'altra natura e dalla rappresentazione di Bologna, nello stesso anno,
cominciò ad acquisire popolarità con il titolo definitivo de "Il Barbiere
di Siviglia".
https://www.mondi.it/almanacco/voce/9218001
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