Nato a Kafr el-Musilha, a nord de Il Cairo dove
è scomparso il 25 febbraio 2020, si diploma in Scienze Militari all’Accademia
Militare Egiziana e, durante la guerra tra Israele e Egitto, è a capo
dell'Accademia Aeronautica e nominato Capo di Stato Maggiore delle Forze Aeree
Egiziane. Già vice-Ministro della Guerra, nel 1975 diviene vicepresidente
dell'Egitto e, qualche anno dopo, vicepresidente del Partito Nazionale
Democratico.
Inviato diretto del presidente Mohammed Anwar
El-Sadat, Mubarak viaggia nel mondo arabo per siglare accordi di pace tra gli
Stati e succede alla presidenza della Repubblica Araba d'Egitto dopo
l’assassinio dello stesso Sadat, avvenuto per mano dei fondamentalisti. Durante
il primo mandato aumenta la produzione di beni necessari per la popolazione e,
in politica estera, pur rimanendo dipendente dagli aiuti degli Stati Uniti,
migliora le relazioni con l'Unione Sovietica.
Nel 2011, quando sull’esempio tunisino la
popolazione egiziana inizia a ribellarsi allo stato di emergenza decretato dopo
la morte di Sadat e alle enormi restrizioni alla libertà imposte dal governo,
Mubarak è costretto alle dimissioni. Accusato di corruzione e per questo posto
agli arresti, nel 2012 viene condannato all'ergastolo per avere ordinato di
sparare sui manifestanti durante la rivoluzione. Sentenza in seguito azzerata
dalla Corte di Cassazione.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/841001
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