Genovese
doc, del quartiere Pegli per la precisione, Fabrizio Cristiano De André scoprì
il sacro fuoco della musica ascoltando Georges Brassens, uno dei più grandi
cantautori di sempre, da cui fu influenzato anche nell'avvicinamento agli
ideali anarchici.
Esponente di spicco della gloriosa Scuola genovese, che include
artisti del calibro di Luigi Tenco e Gino Paoli (con cui condivise gli anni
della gavetta), s'impose sulla scena musicale a partire dal 1964, grazie al
brano La canzone di Marinella, primo sublime esempio del suo stile
poetico fatto di metafore ed immagini pittoriche.
Altri capolavori di profondo realismo e ricercatezza lessicale, come "Il
pescatore", La guerra di Piero e "Creuza de
mä", scandirono i suoi circa 40 anni di carriera artistica, vissuta
all'insegna dell'anticonformismo e dei temi del pacifismo e della nonviolenza.
Vittima nel 1979 insieme con Dori Ghezzi (sposata in seconde nozze nel 1989) di
un rapimento, conclusosi positivamente, si spense a Milano nel gennaio del
1999, per l'aggravarsi del carcinoma polmonare, diagnosticatogli cinque mesi
prima.
Nel febbraio 2018 su Rai 1 è andato in onda il film biografico Francesco
De André - Principe libero.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/253001
Nessun commento:
Posta un commento