La Giornata Mondiale dei Diritti Umani è celebrate ogni anno, sin dal 1950,
quando la risoluzione 423 (V) stabilì
la data del 10 dicembre, data in cui l’Assemblea Generale ONU adottò la
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR) nel
1948. La Dichiarazione, disponibile in oltre 500 lingue, è un documento
epocale, che dichiara i diritti inalienabili che tutti possiedono in quanto
esseri umani, senza distinzioni di razza, colore, religione, sesso, lingua,
origine, nascita o opinioni di alcun genere.
La Dichiarazione, composta da un preambolo e 30 articoli, fu
scritta con la collaborazione di rappresentanti di ogni religione e tradizione
legale, venendo globalmente accettata col tempo come un “contratto” tra i
governi e i cittadini del mondo. Ogni governo del globo, ha infatti, prima o
dopo, formalmente accettato la Dichiarazione, ponendola a fondamento del
sistema globale di protezione dei diritti umani e impegnandosi a proteggere,
implementare e garantire i diritti umani e la capacità dei propri cittadini di
accedervi, senza restrizioni e al sicuro da possibili abusi.
La successiva ratifica del trattato poi, implica l’adozione di
misure e legislazioni interne allo stato che siano compatibili con le
obbligazioni dello stesso, come, in questo caso, leggi che puniscano gli abusi
dei diritti umani, meccanismi di tutela dei diritti individuali e procedure
specifiche per la loro implementazione. Fondamento, quello stabilito dalla
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, al quale poi, nel 1966, si sono
aggiunte la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) e
la Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (ICESCR).
Questi ultimi, sono documenti che, dal 1976, anno in cui entrarono in vigore,
formano, sulla base della Dichiarazione, la spina dorsale del meccanismo di
protezione dei Diritti Umani a livello internazionale.
Tra la forma e la pratica però, il divario è ancora più ampio di
come dovrebbe. E se la Dichiarazione, così come le Convenzioni, rimangono oggi
spesso ben lungi dall’essere realizzate nell’universalità in cui sono intese,
esse superano la prova del tempo come testamento universale dei valori di
uguaglianza, giustizia e dignità umana che la comunità internazionale si è
posta. In questo senso, i valori che queste promulgano sono senza tempo, e
attuali ancora oggi, così come nel 1948. Proprio per questi motivi, è necessario
continuare a lottare affinché questi valori vengano applicati, per noi come per
gli altri, partendo dalle nostre azioni quotidiane. Perché la difesa di ogni
gruppo vulnerabile, dalle persone con disabilità ai migranti, passando per le
comunità indigene e le persone che soffrono sotto la soglia di povertà, inizia
innanzitutto da noi, e dal nostro operato.
“Povertà e fame stanno
crescendo per la prima volta da decadi. Milioni di ragazzi stanno perdendo il
loro diritto all’educazione. Le ineguaglianze stanno diventando più profonde.
Ma noi possiamo scegliere un’altra strada. Settantatre anni fa, oggi,
l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la Dichiarazione Universale sui
Diritti Umani. I principi sanciti in questa semplice Dichiarazione rimangono la
chiave per la realizzazione di ogni diritto umano – civile, economico,
culturale, sociale e politico – per tutti, ovunque. La ripresa dalla pandemia
deve essere l’opportunità per espandere i diritti e le libertà umane,
ricostruendo la fiducia.” António
Guterres UNSG
https://www.onuitalia.it/giornata-mondiale-dei-diritti-umani-10-dicembre/
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