“Amo le canzoni che hanno un sentimento rock e groove.”
Joe Cocker
Biografia
John Robert Cocker nasce il 20 maggio del 1944 a
Sheffield, figlio di Harold e Madge. La sua prima esperienza come cantante in
pubblico risale all'adolescenza: a dodici anni canta in compagnia di Victor,
suo fratello più grande, e del suo gruppo skiffle. Nel 1960 Joe Cocker forma
la sua prima band, i Cavaliers, insieme con tre amici. Dopo un anno, però, il
gruppo si scioglie: lascia la scuola per diventare un apprendista tecnico del
gas e contemporaneamente inseguire il sogno della musica.
Nel 1961 prende lo pseudonimo di Vance Arnold e suona
con i Vance Arnold and the Avengers (il nome è una fusione di
Vince Everett, personaggio di Elvis Presley in
"Jailhouse Rock", e del cantante country Eddy Arnold). Il gruppo si
esibisce soprattutto nei pub di Sheffield, suonando cover di Ray Charles e Chuck Berry.
Nel 1963, però, ha l'opportunità di salire sul palco per aprire, al Sheffield
City Hall, un concerto dei Rolling Stones.
L'anno successivo Cocker firma un contratto come solista con la Decca, e pubblica
il suo primo singolo: "I'll cry instead", una cover dei Beatles che si avvale
della presenza di Jimmy Page e
Big Jim Sullivan alle chitarre. Il singolo, tuttavia, si rivela un flop, e il
contratto con la Decca, alla fine del 1964, non viene rinnovato.
A quel punto Joe forma il gruppo Joe Cocker's
Big Blues, una band che tuttavia ottiene poca fortuna. Abbandonato per un
anno il mondo della musica, torna a esibirsi con Chris Stainton, dando vita
alla Grease Band. I concerti tenuti nei locali di Sheffield richiamano
l'attenzione di Denny Cordell, produttore di Georgie Fame: Joe Cocker con
lui registra il singolo "Majorine". Trasferitosi a Londra insieme con
Stainton dopo aver sciolto la Grease Band, il cantante conquista il successo
con il riarrangiamento di "With a little help from my friends", pezzo
dei Beatles con cui ottiene la Top Ten nelle classifiche di vendita dei singoli
in Gran Bretagna, arrivando addirittura al numero uno nel novembre del 1968.
Dopo un tour nel Regno Unito al seguito degli Who di
Pete Townshend,
Cocker e compagni attraversano l'oceano per esibirsi negli Stati Uniti nella
primavera del 1969. Nel corso del viaggio americano, l'artista partecipa a
diversi festival, inclusi il Newport Rock Festival e, soprattutto, Woodstock.
Poco dopo Joe Cocker pubblica l'album "Joe Cocker",
che contiene le canzoni dei Beatles "Something"
e "She came in through the bathroom window". Il disco raggiunge
l'undicesimo posto nelle classifiche statunitensi, mentre Joe partecipa, tra
l'altro, al "The Ed Sullivan Show". Alla fine del 1969, intenzionato
a non intraprendere un nuovo tour negli Usa, decide di sciogliere la Grease
Band. È tuttavia costretto a tornare in America per obblighi contrattuali, e
così deve ricostituire in fretta e furia una nuova band. Assolda, quindi, oltre
trenta musicisti, tra cui il pianista Leon Russell e la corista Rita Coolidge,
dando vita ai Mad dogs and Englishmen, dall'omonima canzone di Noel
Coward.
Benché il tour si riveli un successo (quasi 50 città
attraversate, apprezzamenti su "Life" e su "Time"), esso si
rivela alquanto stancante: Cocker inizia a bere alcolici in quantità eccessiva,
e così nel maggio del 1970 la tournée viene interrotta. Dopo aver passato
alcuni mesi a Los Angeles, torna a casa a Sheffield, dove viene accolto dalla
sua famiglia, preoccupata per il suo deterioramento fisico e addirittura per la
sua salute mentale. Nel 1972, dopo essere stato lontano dalla musica per quasi
due anni, intraprende un nuovo tour con una band costituita da Chris Stainton.
Si esibisce, tra l'altro, davanti a 10mila persone al Madison Square Garden di
New York, ma anche a Milano e in Germania.
Nell'ottobre del 1972 viene arrestato in Australia,
insieme con sei membri del suo entourage, dopo essere stato trovato in possesso
di marijuana: la polizia federale gli concede 48 ore di tempo per abbandonare
il Paese, tra le proteste dei fan. Poco dopo, Cocker cade in depressione, e
inizia a fare uso di eroina; nel 1973 riesce a smettere, ma continua a bere
alcolici pesantemente. Alla fine dell'anno torna comunque in studio di
registrazione per "I can stand a little rain", il nuovo album che
verrà pubblicato nell'agosto dell'anno successivo. Il disco ottiene recensioni
positive, che tuttavia vengono annullate e penalizzate dalle performance live
di Joe, sempre più scadenti a causa dei suoi problemi con l'alcol.
Nel gennaio del 1975 pubblica "Jamaica say you
will", album che non conquista riscontri particolarmente positivi. Nel
1976, anno in cui si esibisce al "Saturday Night Live" insieme
con John Belushi,
Cocker ha un debito di 800mila dollari nei confronti della A&M Records, ed
è sempre impegnato a sconfiggere l'alcolismo: riuscirà a farlo grazie all'aiuto
del produttore Michael Lang. Negli anni Ottanta, Cocker continua a girare il
mondo, ottenendo successo in Europa, negli Stati Uniti e in Australia. Nel 1982
registra con Jennifer Warnes il duetto "Up where we belong", che
entra nella colonna sonora del film "Ufficiale e gentiluomo":
il brano conquista addirittura un Academy Award per la migliore canzone
originale.
Poco dopo Cocker viene nuovamente arrestato, questa
volta in Austria, dopo essersi rifiutato di salire sul palco a causa di un
ritorno audio non adeguato prima di un concerto. Tornato immediatamente in
libertà, dà alle stampe gli album "Civilized man" e
"Cocker" (quest'ultimo dedicato alla madre Madge). Una delle canzoni
contenute nel disco, "You can leave your hat on", fa parte della
colonna sonora del film "Nove settimane e mezzo" (1986, con Kim Basinger e Mickey
Rourke) e diventa una super hit mondiale,
destinata ad essere associata innumerevoli volte a filmati di spogliarelli.
Nel 1987 il suo disco "Unchain my heart"
viene candidato a un Grammy Award. Nel 1988 Joe Cocker si
esibisce alla Royal Albert Hall, e compare nel "The Tonigth Show";
suona addirittura per il presidente George
Bush l'anno successivo. Ai Brit Awards
del 1993 l'artista viene candidato come Best British Male, mentre l'anno
seguente apre il Woodstock '94. Nel 2002 ha la possibilità di cantare a
Buckingham Palace, con l'accompagnamento di Brian
May e Phil
Collins, in occasione della commemorazione del
Golden Jubilee di Elisabetta
II, mentre cinque anni più tardi recita
nel film "Across the universe". Sempre nel 2007, gli viene concessa
l'onorificenza Obe (Ordine dell'Impero Britannico).
Joe Cocker muore a Crawford (in Colorado, negli USA)
il 22 dicembre 2014 all'età di 70 anni, a causa di un carcinoma polmonare.
https://biografieonline.it/biografia-joe-cocker
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