Mezz'ora dopo debutta il Tg3 (direttore
Biagio Agnes, condirettore Sandro Curzi), che nei primi dieci minuti si dedica
alle notizie nazionali ed internazionali, mentre nei restanti venti si dà
spazio all'informazione regionale. Alle 19.30 va in onda
"Tuttinscena", rubrica di cinema, spettacolo e musica, e a seguire il
primo appuntamento cinematografico del fine settimana con il film La
presa del potere di Luigi XIV, per la regia di Roberto Rossellini.
È il palinsesto d'esordio dell'ultima nata in
casa Rai, lanciata a 18 anni di distanza dalla nascita del secondo canale e
caratterizzata fin dall'inizio dalla programmazione su base regionale che
raggiunge il 45% degli italiani. L'anno successivo Aldo Biscardi conduce
la prima stagione del Processo del Lunedì, il più longevo talk show
sportivo della televisione italiana.
Dal 1983 il logo originario lascia il posto al
tetraedro verde (che rimarrà il colore identitario della rete nel tempo),
seguito dal nuovo nome Raitre. Quattro anni dopo, con la direzione
di rete affidata ad Angelo Guglielmi, inizia la stagione d'oro, con
programmi che segneranno la storia della rete: Chi l'ha visto (condotto
da Donatella Raffai), che si occupa di persone scomparse (tema richiamato nel
titolo dalla popolare sigla Missing, presente in tutte le edizioni); Blob,
striscia satirica rivoluzionaria (ideata dai critici cinematografici Enrico
Ghezzi e Marco Giusti); Un giorno in pretura, che per la prima
volta porta le telecamere dentro un'aula di tribunale.
Alla fine degli anni Ottanta si affacceranno sulla
scena volti storici della terza rete, come il giornalista Michele
Santoro, che esordirà nel 1987 con Samarcanda, e la
conduttrice Serena Dandini, che nei suoi programmi lancerà comici
di successo quali Corrado e Sabina Guzzanti, Angela Finocchiaro e Cinzia Leone.
Nel decennio successivo arriveranno trasmissioni
cult, da Quelli che... il calcio, che consacrerà come
conduttore Fabio Fazio, a Mi manda Lubrano (dal
nome dell'omonimo conduttore), più tardi rinominata Mi manda Raitre.
A cavallo tra gli anni Novanta e Duemila,
s'imporranno sulla scena programmi che rappresentano i punti di forza della
rete: Report (1997), condotto dalla giornalista
freelance Milena Gabanelli; Che tempo che fa (2003)
di Fabio Fazio; Ballarò (2002) di Giovanni Floris.
Dello stesso Fazio sarà il merito, nel 2010, di
portare in TV lo scrittore anticamorra Roberto Saviano,
protagonista dello show culturale Vieni via con me, che nonostante
le numerose polemiche registrerà un boom di ascoltatori.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/12184
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