Colori timbrici
Giacomo Puccini nasce a Lucca il 22 dicembre 1858 da
una famiglia di musicisti da cinque generazioni. Fin da piccolo dimostra di
possedere un grande talento musicale, anche se non dimostra di essere
propriamente un ragazzo prodigio (al pari di un Mozart,
ad esempio). Indolente e poco incline allo studio, forse perché gli veniva
tutto fin troppo facile, i professori lamentavano la sua pigrizia. Riesce
comunque ad ottenere una borsa di studio per il Conservatorio di Milano; tuttavia
la madre, desiderosa di continuare le tradizioni familiari, lo manda a studiare
presso l'istituto musicale di Lucca.
Il noto esperto di opere pucciniane Mosco Carner
scrive che l'ascolto dell'Aida di Verdi a
Pisa, dove il giovane Puccini si era recato l'11 marzo 1876 a piedi da Lucca
"consumando un paio di scarpe" fu per il medesimo "l'aprirsi
di una finestra sul mondo della musica".
All'età di diciotto anni il giovane Puccini presenta
la cantata "Juno" in un concorso lucchese; non vince
il premio ma ottiene l'esecuzione del lavoro, che stimola la sua ambizione.
Sotto l'influenza dell'Aida di Verdi,
rivolge il suo interesse alle tradizioni operistiche italiane. Con l'aiuto
finanziario dei familiari e grazie ad una borsa di studio della Regina
Margherita, si iscrive al Conservatorio di Milano, dove dal 1880 al 1883 studia
con Antonio Bazzini e Amilcare Ponchielli.
Quest'ultimo presenta il giovane compositore allo
scrittore Ferdinando Fontana il quale si occupa di scrivere il libretto per la
prima opera di Puccini: "Le Villi". Presentata ad un concorso,
l'opera, al pari di "Juno", non riesce a
vincere il premio, ma si guadagna il favore del pubblico quando viene
rappresentata a Milano nel 1884.
Questo successo induce l'editore Ricordi a
commissionare a Puccini una nuova opera, che il compositore scrive cinque anni
dopo chiamandola "Edgar"; non avrà però particolare successo.
Sarà con "Manon
Lescaut" del 1893 e la "Bohéme"
del 1896, rispettivamente terza e quarta opera di Puccini, entrambe
rappresentate per la prima volta a Torino, che troverà fama e fortuna.
Le due opere successive, "Tosca"
del 1900 e "Madama Butterfly" del 1904, vengono accolte con minore
entusiasmo alla prima esecuzione. I critici che avevano condannato la Tosca vengono
però in seguito smentiti dal pubblico; così, dopo la revisione nelle settimane
successive alla prima alla Scala, anche Madama Butterfly ottiene un grande
successo.
Giacomo Puccini sposa nel 1904 Elvira Gemignani, la
quale era fuggita da Lucca e dalla sua famiglia per stare con lui; sarebbe
stata però una scelta infelice. Elvira ossessiona Giacomo con le sue scenate
di gelosia e
conduce al suicidio una giovinetta, tale Doria Manfredi, che era venuta a fare
la cameriera in casa Puccini a Torre del Lago. In accordo a quanto riportano i
più accreditati studi storico-musicologici, sembra che la moglie di Puccini
esasperò la cameriera a tal punto, accusandola di intendersela col marito, che
la poveretta si tolse la vita. Tutte queste vicende, com'è facile intuire,
tolgono la necessaria serenità al maestro, che vive momenti assai tristi e di
grave depressione.
La fama rimane comunque ben salda, ormai nell'empireo
dei compositori acclamati in tutto il mondo. Con tutte le sue opere fin qui
citate, indimenticabili per qualità melodica, intensità drammatica e
preziosismo sonoro, il compositore arriva ad essere ben presto addirittura
indicato come l'erede di Verdi,
anche se forse Puccini non sarà altrettanto innovatore dal punto di vista
musicale e drammatico.
L'opera successiva, "La Fanciulla del West",
viene scritta per il Metropolitan di New York, dove è rappresentata nel 1910
per la prima volta. Seguono "La rondine" del 1917, il
"Trittico" del 1918 ed infine "Turandot",
il cui ultimo atto sarà completato da Franco Alfano dopo la morte di Giacomo
Puccini, avvenuta a Bruxelles il 29 novembre 1924.
La prima di Turandot verrà
eseguita alla Scala di Milano nel 1926.
Le doti di Puccini furono soprattutto drammatiche. La
sua intensa e sensibile vena teatrale e le sue opere immortali, ci
restituiscono un teatro ancora modernissimo, gran anticipatore, per certi
versi, della sensibilità cinematografica. Inoltre, Puccini possedeva un gusto
eccezionale per il colore timbrico strumentale e un senso melodico molto
sviluppato che lo ha reso unico. Le sue struggenti opere rappresentano per
tutto il mondo, al pari di quelle di Giuseppe
Verdi, la tradizione operistica italiana al
suo grado più alto.
Opere di Giacomo Puccini e loro prime esecuzioni:
Le Villi (31.5.1884 Teatro dal Verme, Milano)
Le Villi [rev] (26.12.1884 Teatro Regio, Torino)
Edgar (21.4.1889 Teatro alla Scala, Milano)
Edgar [rev] (28.2.1892 Teatro Communale, Ferrara)
Manon Lescaut (1.2.1893 Teatro Regio, Torino)
La bohème (1.2.1896 Teatro Regio, Torino)
Tosca (14.1.1900
Teatro Costanzi, Roma)
Madama Butterfly (17.2.1904 Teatro alla Scala, Milano)
Madama Butterfly [rev] (28.5.1904 Teatro Grande,
Brescia)
Edgar [rev 2] (8.7.1905 Teatro
Colón, Buenos Aires)
Madama Butterfly [rev 2]
(10.7.1905 Covent Garden, Londra)
Madama Butterfly [rev 3] (28.12.1905 Opéra Comique,
Parigi)
La fanciulla del West (10.12.1910 Metropolitan Opera,
New York)
La rondine (27.3.1917 Opéra, Monte Carlo)
Il trittico:
- Il tabarro
- Suor Angelica
-Gianni Schicchi (14.12.1918
Metropolitan Opera, New York)
Turandot (25.4.1926
Teatro alla Scala, Milano)
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