Il gioco di
Wynne presentava ancora una forma rudimentale rispetto al cruciverba classico,
ma con regole già definite: dentro uno spazio a forma di losanga, vuoto al
centro, bisognava inserire parole di diversa lunghezza seguendo la numerazione
progressiva delle definizioni riportate in basso, sia in senso orizzontale che
verticale. Si veniva a creare così un gioco ad incastro, con i termini che
incrociandosi davano luogo ad altri termini.
Per indicare un confine più netto tra le parole, inserì in un secondo momento
dei quadratini neri che riproducevano il disegno di una
scacchiera "disordinata". Fatta eccezione per la disposizione dei
numeri, il gioco riassumeva tutti i criteri base del cruciverba moderno.
Nell'uscita successiva al 21 dicembre, per un errore tipografico venne
pubblicato con il nome accorciato in "Cross-word" (in italiano
“parole crociate”), colpendo positivamente l'autore che decise di conservarlo.
Sull'effettiva paternità del cruciverba in realtà esistono due tesi
contrastanti: la prima l'attribuisce a Wynne; la seconda assegna il primato
all'italiano Giuseppe Airoldi, che il 14 settembre 1890 aveva
pubblicato un gioco molto simile sul Secolo illustrato, accolto freddamente dai
lettori e per questo finito nel dimenticatoio.
Le rivendicazioni italiane non trovarono accoglienza per il fatto che la
piccola griglia bianca di Airoldi (di dimensioni 4x4) non presentava caselle
nere o spazi di demarcazione tra le diverse parole; ciò lo avvicinava più ai
giochi geometrici classici che alle parole crociate.
L'eco delle "cross-word" americane raggiunse l’Europa negli anni
Venti, dando inizio a una nuova era dei passatempi linguistici. In questo
passaggio il cruciverba andò via via assumendo varianti sempre più complesse
(dal cruciverba sillabico a quello poligonale).
In Italia la prima rivista specializzata nacque nel 1932 su iniziativa
dell'ingegnere Giorgio Sisini, Conte di Sant’Andrea, che le diede il nome
di Settimana Enigmistica, tutt'oggi la più seguita dagli
appassionati del genere.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/27014
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