Marchioni era già conosciuto per le strade di New
York, dove vendeva ghiaccioli al limone serviti ai clienti dentro bicchierini
di vetro. La necessità di sostituire i bicchierini di vetro - che finivano per
rompersi o che i clienti dimenticavano di restituire - portò inizialmente
all'intuizione di un foglio di carta a forma di cono, utilizzato come
contenitore del gelato.
Visto il successo che il gelato da passeggio
riscuoteva nei clienti, s'impegnò a individuare un supporto commestibile che si
sposasse perfettamente con il sapore del gelato. La soluzione fu una cialda da
piegare a forma di cono, nel momento in cui era ancora calda. La successiva
concessione del brevetto accreditò Marchioni come l'inventore del cono gelato.
Riferimenti storici a forme approssimative di
cono gelato sono presenti nei libri di ricette della scrittrice inglese Agnes
Marshall (1888) e ancora prima nel XVI secolo, sotto Caterina de'
Medici, con l'uso di gustare i gelati insieme ad ostie di pane.
La diffusione su scala industriale dei coni
iniziò a partire dal 1912, con i coni che venivano arrotolati a mano.
L'introduzione di una macchina in grado di effettuare tale operazione
(brevettata da Frederick Bruckman, originario dell'Oregon) segnò la svolta,
costruendo il successo della società Nabisco, ancora oggi tra i principali
produttori di biscotti e snack del mondo.
Altra geniale intuizione fu quella di un certo
Spica, titolare di una ditta napoletana produttrice di gelati. Per risolvere il
problema del cono che diveniva fradicio al contatto prolungato con il gelato,
ideò uno strato isolante all'interno del cono, composto di olio, zucchero e
cioccolato.
Nel 1960 registrò il brevetto con il nome
di "cornetto", destinato a diventare una variante di
successo del gelato grazie alla multinazionale anglo-olandese Unilever, che
rilevò la ditta Spica e vendette il cornetto in tutto il mondo attraverso il
marchio Algida.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/12182
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