Il gioco della torre
A lui si deve la concezione di una delle meraviglie
assolute del mondo e l'appoggio determinante per la costruzione di uno dei
simboli imperituri della democrazia e della libertà. Stiamo parlando
rispettivamente della torre
Eiffel e della Statua della Libertà,
entrambi scaturiti e realizzati dall'unica, geniale mente dell'ingegnere
francese che porta il nome di Alexandre-Gustave Eiffel. Nato a Digione il 15
dicembre 1832 iniziò la sua attività lavorando dapprima con diverse imprese di
costruzione e in un secondo tempo in proprio, come ingegnere consulente.
Verso la metà del secolo cominciò a occuparsi di
costruzioni in ferro, in relazione ai problemi suscitati dalla costruzione
delle nuove ferrovie. Dal 1858 diresse i cantieri della compagnia di Bordeaux e
costruì il viadotto sulla Garonna a Levallois-Perret. Nel 1867 costruì una
propria azienda per la costruzione di laminati in acciaio diventando presto un
tecnico di fama internazionale nell'impiego di questo materiale.
Circondatosi di abili collaboratori, iniziò un lavoro
di sperimentazione sull'uso delle "travi reticolari", partecipando
alla realizzazione, come tecnico collaboratore, della galleria circolare per
l'Esposizione parigina del 1867.
Nel 1876 assieme a Boileau costruì a Parigi il primo
edificio in ferro e vetro, il "Magazin au Bon Marché", situato in rue
de Sèvres, e l'anno successivo il primo dei suoi grandi ponti in ferro: il
ponte Maria Pia sul Duero a Oporto.
Per l'Esposizione del 1878, eseguì i vestiboli e
l'entrata sul lato della Senna dell'edificio principale.
Nel periodo 1880-1884 progettò e realizzò il viadotto
di "Garabit sulla Truier", opera di straordinaria concezione che già
metteva in luce tutte le sue visionarie potenzialità. Ed è all'Esposizione del
1889 che Eiffel diede fondo alla sua visionarietà costruendo la famosa torre
parigina che ancora oggi porta il suo nome, espressione completa di
un'impostazione tecnica tesa a ottenere contemporaneamente alte qualità di
flessibilità e resistenza con un minimo peso.
Le notevoli dimensioni della torre, oltre alle qualità
strutturali e al suo inserimento nel paesaggio urbano, suscitarono immediati e
contrastanti giudizi da parte della cultura architettonica del periodo,
influenzando però senza dubbio molte successive tecniche di progettazione.
Le sue dimensioni sono colossali e rappresentano
davvero una delle sfide ingegneristiche più ardue mai realizzate.
Alta 307 metri (ma contando l'antenna, supera i 320),
pesa oggi, dopo un restauro consolidativo, 11.000 tonnellate (in origine erano
7.500); è stata realizzata utilizzando 16.000 travi d'acciaio e poggia su
quattro enormi piloni di sostegno. Nonostante la sua imponente mole, la torre
esercita sul terreno una pressione di soli 4 kg per cmq, inferiore a quella di
un uomo seduto su una sedia.
Dal 1985, la Tour Eiffel è stata poi dotata di una
meravigliosa illuminazione, realizzata con lampade al sodio, che contribuisce a
rendere quello scorcio di Parigi un paesaggio di rara suggestione.
La realizzazione della Statua della Libertà ebbe
invece una gestazione più complessa e stratificata in diversi rivoli, a partire
dalle responsabilità per la progettazione. L'idea per una statua celebrativa
prese piede nel 1865, come monumento simbolo dell'amicizia Franco-Americana.
Del disegno si occupò lo scultore francese Frederic
August Bartholdi mentre per progettare il supporto interno e le intelaiature
venne chiamato proprio Gustave Eiffel.
Dopo i travagli dovuti alla non facile costruzione il
4 luglio 1884 l'Unione Franco-Americana tenne una cerimonia per la
presentazione del monumento, poi la statua venne smontata, i pezzi imballati e
inviati via mare agli Stati Uniti, dove giunse all'Isola della Libertà il 19
giugno 1885.
Dopo il 1900 Eiffel si occupò di aerodinamica portando
a compimento le sue ricerche con la costruzione della prima "galleria a
vento".
Gustave Eiffel morì nella sua amata Parigi il 28
dicembre 1923.
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