L’ultimo libro di Cinzia Tani, presentato dall’autrice ai Caffè Letterari, parte dal Ferrarese e approda nella Spagna degli anni Trenta nel bel mezzo della sanguinosa rivoluzione civile oggi dimenticata dai più; la memoria, col passare degli anni si sfarina, eppure della fazione rivoluzionaria avevano fatto parte alcuni italiani in posizione di comando, il comunista Longo, il repubblicano Pacciardi oltre a numerosi antifascisti italiani quali i fratelli Rosselli.
La protagonista del libro, Nina, nata e cresciuta nella castigliana Talavera in una grande e confortevole casa, sta dalla parte dei falangisti che vogliono perpetuare i privilegi della nobiltà e della ricca borghesia contro l’offensiva delle forze progressiste e popolari che vorrebbero cambiare le cose sul modello bolscevico della rivoluzione d’Ottobre visto come una grande illusione.
Nazisti e fascisti sono allineati coi nazionalisti di Francisco Franco che già aveva represso nel sangue una rivolta popolare in Catalogna; anarchici, socialisti, gruppi di antifascisti di varia provenienza, comunisti, e repubblicani; l’appoggio della Russia è un’ipoteca pesante che porta a divisioni all’interno della sinistra.
Sullo sfondo di questa guerra rosso porpora, si sviluppano vicende che vedono oltre a Nina, l’ispano-inglese Julian a un tempo fragile e forte, venuto in Spagna più per poetare che per combattere, diviso da due grandi amori, la stessa Nina e la sua fidanzata Patricia. In questo intreccio di personaggi si inserisce l’italiano Michele, che, sotto il nome dello scomparso amico Loris, si arruola nelle Brigate Internazionali e va a combattere con grande coraggio e anche lui si innamora di Nina.
Personaggio chiave Beatrix una sorta di passionaria, giovane mamma, amica del cuore di Nina aldilà delle diverse ideologie professate.
Le due stanno vicine in tutte le vicende liete e soprattutto tristi dell’intera rivoluzione civile. Un affresco molto crudo dell’assedio dell’Alcazar, color porpora-sangue ci viene offerto dalla Tani e, fra i rifugiati nazionalisti, vi è Nina che riesce a scampare miracolosamente alla strage perpetrata dai rivoluzionari. Su questo tema, ricordo le scene di un film girato in periodo fascista, molto retorico ed edulcorato, lontano dai fatti accaduti nel forte dell’Alcazar e descritti, in tutta la loro crudezza dalla Tani.
Sull’altro versante, tra gli altri, il bombardamento di Guernica, illustrato anche da Picasso, in cui perdono la vita donne vecchi e bambini ad opera stavolta dei nazionalisti di Franco. In tutte le guerre fratricide si sono sempre compiute efferatezze e vendette dall’una e dall’altra parte durante e anche dopo le vicende belliche.
Beatrix muore e del figlioletto si occupa l’amica-avversaria politica Nina che aveva capito le ragioni degli altri e, che , vi sono delle durevoli ragioni del cuore che vanno ben oltre la diversità delle ideologie che passano.
Domenico Bicchi – da Cinzia Tani- Sole e Ombra -
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