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giovedì 28 marzo 2013

Lo Sapevate Che: L'Effetto Del Voto...

ESiamo Suscettibili? Ma L’Effetto Del Voto
E’ Indifendibile

Secondo me siamo, noi italiani, po’ suscettibili:sempre sul chivalà, occhi spalancati e orecchie tese, per scoprire se qualcuno parla di noi.
Se poi scopriamo che di noi si parla male, apriti cielo: lagnanze a non finire, e ritorsioni immediate, per dimostrare che coloro che ci criticano sono peggio di noi. Magari sarà anche vero. A me sembra tuttavia, se proviamo a tirare le somme, che noi siamo un Paese (quando va bene) di serie B. Qualche esempio, a dimostrazione del fatto?
Debito pubblico: il nostro è, nella graduatoria, uno dei più alti nel mondo, siamo al terzo o al quarto posto. Ma subito qualcuno osserverà: il Giappone ci batte. Va bene: cambiamo discorso. Storie di sesso, di orge, di bunga bunga, che hanno coinvolto le più alte cariche pubbliche? Ecco, bell’è pronta, la risposta: anche un presidente degli Stati Uniti per una storia di sesso è stato nei guai. Cambiamo discorso un’altra volta: parliamo di criminalità organizzata, di mafia, di camorra. Va bene: e gli Stati Uniti? La mafia è attiva anche là. E così avanti: per ogni accusa c’è una risposta.
Tranne l’ultima , ahimè: il risultato delle elezioni. Ci siamo accorti che la politica da noi è scadente, abbiamo deciso di rinnovarla, e che cosa abbiamo fatto? Abbiamo delegato il compito a un comico (non è un’offesa), e abbiamo mandato a Palazzo Madama e a Montecitorio), centinaia di ottime persone che in politica, per ora, sanno poco o niente. Beh: qui è difficile trovare nel mondo, che io sappia, un altro Paese capace di fare altrettanto. Quei nuovi parlamentari sono certamente ottime persone, magari impareranno in fretta, però il tempo stringe, la crisi economica è angosciosa, un parlamento che funzioni è un passaggio obbligato. Faranno in tempo, i nuovi venuti, a imparare?
Qualcuno all’estero se lo chiede: ma se dice che abbiamo delegato a un comico il compito di rinnovare la politica, ci offendiamo a morte. E allora: ho torto quando dico che siamo, nell’insieme, un po’ suscettibili?
Piero Ottone – Venerdì di Repubblica 22-3-13

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