Caduta Meteoriti
L’Emisfero Sud E’ Indifeso Ma Un Progetto Italiano…
La rete di avvistamento è piena di buchi: oggi i Telescopi adatti sono tutti nel Nord del mondo e solo nel 2016 ne arriverà uno in Cile, però la Uno Strumento elaborato a Milano potrebbe rimediare
L’inaspettata esplosione di un meteorite della potenza di trenta bombe di Hiroschima, avvenuta alcune settimane fa sopra la città russa di Chelyabinsk ha svelato che la rete di avvistamento di questi oggetti è piena di buchi, e addirittura cieca verso sud, da dove è arrivato appunto il meteorite “russo”. Di roccia abbastanza friabile, 15 metri di diametro e circa 19mila tonnellate di peso, è solo uno dei due-tre oggetti di quella massa che piovono sulla Terra ogni secolo. Finora è andata bene, ma siamo pronti a evitare che un oggetto simile cada su una città, annientandola? “Direi proprio di no” risponde Giovanni Valsecchi, esperto di orbite di asteroidi dell’Istituto nazionale di astrofisica. “Ad oggi siamo riusciti a ricostruire l’orbita di circa l’1 per cento degli asteroidi più grandi di 100 metri che si stima passino vicino a noi, e non sappiamo quasi nulla dei più piccoli. Che sono milioni. Per individuarli occorrerebbe fotografare tutto il cielo notturno, notte dopo notte, rilevando i punti luminosi che si spostano rispetto alle stelle, con due tipi di strumenti: quelli in grado di fotografare rapidamente vaste aree di cielo e quelli che invece si concentrano su aree ristrette, per individuare oggetti estremamente deboli”. I primi potrebbero scoprire meteoriti come quello di Chelybinsk alcuni giorni prima del loro arrivo. Gli altri potrebbero invece individuare oggetti più grandi e pericolosi, comprese le imprevedibili comete, anni o decenni prima che si avvicinino al nostro pianeta, così da preparare una missione spaziale per deviarli, colpendoli con una massa pesante o una bomba atomica. “Esistono già reti di telescopi automatici a questo scopo, ma hanno molti buchi. Gli strumenti sono tutti nell’emisfero nord, e concentrati in certe aree, come gli Usa occidentali. L’unico strumento per asteroidi a sud dell’Equatore. Quello di Siding Spring in Australia, è stato chiuso pochi mesi fa per mancanza di fondi e sarà rimpiazzato solo nel 2015-2016, dal grande telescopio Lsst in Cile. Fino ad allora saremo ciechi a ogni oggetto che si avvicinasse da sud”. Per non parlare del fatto che solo un telescopio spaziale specializzato (come la sonda Sentinel, che il consorzio B612, con la Nasa, metterà in orbita nel 2020) potrebbe scoprire meteoriti che si avvicinassero a noi dalla parte del Sole. Intanto sulla Terra un’idea italiana potrebbe risolvere molti problemi: “L’industria milanese Compagnia generale per lo spazio sta costruendo un telescopio rivoluzionario, a “occhio di mosca”, in grado di fotografare tutto il cielo notturno, più volte per notte. Il suo scopo è seguire i frammenti di razzi e satelliti, in orbita terrestre, ma sarebbe perfetto anche per una rete mondiale di telescopi in grado di scoprire per tempo anche sassi spaziali molto piccoli”.
Alex Saragosa – Venerdì di Repubblica – 8-3-13
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