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domenica 31 marzo 2013

Pensieri: Saluto

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(•❤•) ♥ ...♥ BUONA SERATA AMICI...♥(•❤•)
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Iò Diario dell'Emozione.

Pensieri: Saluto

@[149104595117829:274:Il Lupo dagli Occhi rossi - lo Spirito e la Carne] 

Occorre essere morti per rinascere, ma la morte si manifesta in molti modi, e quello più doloroso è quando siamo ancora in vita. per questo, credenti e non credenti, la Pasqua può essere intesa come un'occasione di rinascita spirituale, in cui ripromettersi di ascoltarsi di più, di lasciarsi prevaricare di meno, di riappropriarci dei nostri spazi e della nostra libertà. Per questo vi auguro con tutto il mio cuore randagio che questa Pasqua possa essere per tutti occasione di rinascita nello Spirito, negli affetti che abbiamo trascurato, nell'amore che non siamo stati capaci di manifestare e in tutte le cose vere della Vita. 
Felice Pasqua a Tutti.

@[100004231869441:2048:Manuele Dalcesti-bis]
Il Lupo dagli occhi rossi - lo Spirito e la Carne

Occorre essere morti per rinascere, ma la morte si manifesta in molti modi, e quello più doloroso è quando siamo ancora in vita. per questo, credenti e non credenti, la Pasqua può essere intesa come un'occasione di rinascita spirituale, in cui ripromettersi di ascoltarsi di più, di lasciarsi prevaricare di meno, di riappropriarci dei nostri spazi e della nostra libertà. Per questo vi auguro con tutto il mio cuore randagio che questa Pasqua possa essere per tutti occasione di rinascita nello Spirito, negli affetti che abbiamo trascurato, nell'amore che non siamo stati capaci di manifestare e in tutte le cose vere della Vita.
Felice Pasqua a Tutti.

Manuele Dalcesti-bis
Buona Pasqua a tutti!

Lo Sapevate Che: Signore, Tu Sei Risorto!...


Signore, tu sei Risorto!
 Dal Sepolcro, grazie a Te, la vita è uscita trionfante.

Vita nuova, offerta a tutti,
per ricrearci per sempre figli di un Dio che ci attende,
per le Pasque di ogni giorno e per la gioia eterna.

Era Pasqua ieri, Signore, ma è Pasqua anche oggi,
ogni volta che, accettando di morire in noi stessi,
apriamo una breccia nella tomba dei nostri cuori,
perché zampilli la fonte e scorra la tua Vita.

Era Pasqua ieri, ma è Pasqua anche oggi,
quando un bambino divide le sue caramelle
dopo avere lottato per non tenersele tutte lui.

Quando marito e moglie si abbracciano di nuovo
Quando i ricercatori scoprono il rimedio che guarisce
E il medico riaccende la vita che si spegneva.

Quando le porte della prigione si aprono
Perché la pena è terminata.
Quando l’uomo, dopo un lungo sforzo trova lavoro
E porta a casa un po’ di denaro guadagnato.

Sì Signore, la vita è bella,
perché è tuo Padre che l’ha donata.
La vita è bella, perché sei Tu che ce l’hai ridata
quando l’avevamo perduta
La vita è bella,
perché è la Tua stessa vita offerta a noi.

(Michel Quoist)


Lo Sapevate Che: Mai più il Furto...


Mai  Più Il Furto, La Bustarella E I “Fatti Propri”.

Ave de pico encorvado
le tiene al robo aficiòn.
Pero el hombre de razòn
No roba jamàa un cobre,
y es verguenza ser ladròn.

Uccello dal becco adunco / al furto è affezionato, / ma
Più dimenticati. Ma al di là di questo, al di là del non per-
Mettere né giustificare mai né il furto né la corruzione,
dovremmo fare passi più decisi e positivi. Domandarci,
per esempio, non  solo quali cose altrui non dobbiamo
prendere, ma quali cose, invece, noi possiamo dare. Co-
me potremmo formulare che “sono vergogna” anche
l’indifferenza, l’individualismo, il sottrarre (rubare) il
proprio contributo alla società per seguire unicamente
la logica dell’”io mi faccio gli affari miei”?
Papa Francesco – Il Nuovo Papa Si Racconta

Coktail Speciali Primavera...


Cocktail lassi al profumo di menta

Si prepara mescolando 3 parti d’acqua e 1 yogurt intero. Si condisce con una macinata di pepe, una spruzzata di succo di lime e una bella spolverizzata di foglie di menta spezzettate.


BEVANDA ALLO YOGURT DUGH  

Ingredienti:

2 tazze di yogurt bianco
3 tazze di acqua minerale
3 cucchiai di menta tritata
1 cucchiaino di sale
½ cucchiaino di pepe nero macinato
Foglie di menta per la guarnizione
Ghiaccio tritato, quanto basta

Amalgamare gli ingredienti in una caraffa capiente. Mentre mescolate aggiungete lentamente ghiaccio tritato. Guarnire con le foglie di menta.

Viene di solito servita con il chelow kabob, riso e carne alla griglia.

* Una tazza corrisponde a 200 gr di riso, 225 gr di zucchero, 115 gr di farina, 2,5 dl di liquidi.

(ricetta dal romanzo Caffè Babilonia – Marsha Mehran)

Sfiziosi Antipasti Primaverili!...


Involtini Primavera Delicati

Per 4 persone

8 sfoglie per involtini primavera (anche nei negozi di alimentazione etnica) oppure 1 albume, 3 cucchiai di farina, sale, olio di arachidi. Per il ripieno: 200gr di germogli di soia, 1 carota, 2 cipollotti, 2 cucchiai di vino di riso, 1 cucchiaio di aceto di vino bianco, 2 cucchiai di olio di arachidi, erba cipollina, sale.

Per preparare le sfoglie mescolare l’albume lavorato con una forchetta alla farina, unite un pizzico di sale, aggiungere acqua sino ad ottenere un composto fluido e omogeneo. Scaldare una padellina antiaderente con olio e versare poco composto per volta in modo da ottenere sfoglie tipo crepe, tenerle da parte. Mondare i germogli di soia, tagliare carota e cipollotti a julienne. Scaldare l’olio in una padella e fare saltare le verdure, regolare di sale irrorare con il vino e l’aceto. Farcire le sfoglie con queste verdure. Chiudere ad involtino le sfoglie ripiene e legarle con un filo di erba cipollina.


 Canapè con Asparagi

Per 4 persone

6 fette di pancarré da canapè (senza crosta), 400 gr di asparagi, 4 uova, parmigiano grattugiato, latte, burro, sale, pepe.

Fare ammorbidire 30 gr di burro a temperatura ambiente. Lavare e pulire gli asparagi dalla parte più dura. Farli cuocere a vapore per 20 minuti.
Eliminare ancora le parti dure degli asparagi e tagliare i gambi a dadini lasciando le punte intere per 2 cm circa. Spalmare le fette di pane col burro e tagliarle rettangolari. Rompere le uova in una ciotola e batterle con 1 cucchiaio di latte, 2 cucchiai di parmigiano, sale e pepe. Fare fondere in una padella 30 gr di burro e versarvi il composto di uova, mescolare velocemente e unire gli asparagi, senza smettere di mescolare sino ad ottenere un composto morbido e cremoso. Regolare di sale e pepe.
Distribuire la crema di asparagi sul pane e servire subito.


Uova in Camicia, Insalata e Pane Carasau

Per 4 persone

4 uova, 1 cespo di insalata scarola, 60 gr di spinacini novelli, 1 spicchio d’aglio, 50 gr di pinoli, 6 filetti di acciuga sott’olio, 4 fogli di pane carasau, aceto bianco, olio, sale, pepe.

Pulire e lavare l’insalata e gli spinacini. Portare a ebollizione in una casseruolina dalle sponde alte dell’acqua salata e acidulata con l’aceto. Sgusciare un uovo si di un piattino e farlo scivolare delicatamente nell’acqua, lasciandolo cuocere a fiamma moderata per circa 4 minuti. Toglierlo dalla casseruolina con la schiumarola e appoggiarlo su carta assorbente da cucina privandolo delle sbavature attorno. Ripetere l’operazione con le altre uova. Schiacciare l’aglio e farlo rosolare in 6 cucchiai d’olio in un padellino, unendo i pinoli e le acciughe a pezzi, facendo sciogliere a fuoco dolce. Spegnere il fuoco. Spezzare il pane carasau e sistemarlo sul fondo di un lungo piatto da portata fondo ( o in ogni piatto dei commensali), unire l’insalata spezzata con gli spinacini, aggiungere le uova e condire il tutto con l’olio alle acciughe e pinoli. Servire subito.


sabato 30 marzo 2013

Pensieri: Saluto

A te che stai leggendo questa pagina.. regalo un fiore ♥

Un piccolo pensiero, nulla più,
ma a volte penso che è di questo che abbiamo bisogno… 
di un pensiero d’amore…..

Jean Debruynne
A te che stai leggendo questa pagina.. regalo un fiore ♥

Un piccolo pensiero, nulla più,
ma a volte penso che è di questo che abbiamo bisogno…
di un pensiero d’amore…..

Jean Debruynne
Buona serata a tutti!

Pensieri: Saluto

Quando hai accanto le persone giuste, il cattivo tempo della vita non ti fa paura e ogni giorno diventa speciale e unico.
Foto di Inseparabili

Quando hai accanto le persone giuste, il cattivo tempo della vita non ti fa paura e ogni giorno diventa speciale e unico!
Buona giornata a tutti!

Lo Sapevate Che: Alla Fine Dei Tempi...

Alla fine dei tempi, miliardi di persone furono portate su di una grande  pianura davanti al trono di Dio. Molti indietreggiarono davanti a quel bagliore. Ma alcuni in prima fila parlarono in modo concitato. Non con timore reverenziale, ma con fare provocatorio.
“Può Dio giudicarci? Ma che cosa sa lui della sofferenza?”, sbottò una giovane donna. Si tirò su una manica per mostrare il numero tatuato di un campo di concentramento nazista. “Abbiamo subìto il terrore, le bastonature, la tortura e la morte!”.
In una altro gruppo un giovane nero fece vedere il collo. “E che mi dici di questo?”, domandò mostrando i segni di una fune. “Linciato. Per nessun altro crimine se non per quello di essere un nero”.
In un altro schieramento c’era una studentessa in stato di gravidanza con gli occhi consumati. “Perché dovrei soffrire?”, mormorò. “Non fu colpa mia”.
Più in là nella pianura c’erano centinaia di questi gruppi. Ciascuno di essi aveva dei rimproveri da fare a Dio per il male e la sofferenza che Egli aveva permesso in questo mondo.
Come era fortunato Dio a vivere in un luogo dove tutto era dolcezza e splendore, dove non c’era pianto né dolore, fame o odio. Che ne sapeva Dio di tutto ciò che l’uomo aveva dovuto sopportare in questo mondo?
Dio conduce una vita molto comoda, dicevano.
Ciascun gruppo mandò avanti il proprio rappresentante, scelto per aver sofferto in misura maggiore.
Un ebreo, un nero, una vittima di Hiroschima, un artritico orribilmente deformato, un bimbo cerebroleso. Si radunarono al centro della pianura per consultarsi tra loro. Alla fine erano pronti a presentare il loro caso.
Era una mossa intelligente. Prima di poter essere in grado di giudicarli, Dio avrebbe dovuto sopportare tutto quello che essi avevano sopportato. Dio doveva essere condannato a vivere sulla terra.
“Fatelo nascere ebreo. Fate che la legittimità della sua nascita venga posta in dubbio. Dategli un lavoro tanto difficile che, quando lo intraprenderà, persino la sua famiglia pensi che debba essere impazzito. Fate che venga tradito dai suoi amici più intimi. Fate che debba affrontare accuse, che venga giudicato da una giuria fasulla e che venga condannato da un giudice codardo. Fate che sia torturato. Infine, fategli capire che cosa significa sentirsi terribilmente soli. Poi fatelo morire. Fatelo morire in un modo che non possa esserci dubbio sulla sua morte. Fate che ci siano dei testimoni a verifica di ciò”.
Mentre ogni singolo rappresentante annunciava la sua parte di discorso, mormorii di approvazione si levavano dalla moltitudine delle persone riunite.
Quando l’ultimo ebbe finito ci fu un lungo silenzio. Nessuno osò dire una sola parola. Perché improvvisamente tutti si resero conto che Dio aveva già rispettato tutte le condizioni.
Nessuno, mai, potrà dire: “Il mio Dio non sa che cosa soffro io”. Lo sa.
B.F. Bollettino Salesiano – Marzo 2013

Lo Sapevate Che: La Democrazia Dell'Anatema...

….
E hanno messo in luce una verità fondamentale: non ci può essere Parlamento senza libertà. Non solo libertà di parola e di associazione dei cittadini che devono poter fare campagna elettorale e tenere libere elezioni, ma anche la libertà di decisione di chi siede in Parlamento. Come sanno bene i partiti, nemmeno la loro più ferrea disciplina può togliere al singolo rappresentante la libertà di decidere e votare secondo il proprio giudizio. E le espulsioni dal partito non si traducono in decadenza del mandato parlamentare. La nostra libertà come cittadini dipende da questa intraducibilità, e cioè dalla libertà dei nostri rappresentanti. Nel libero mandato sta la forza della democrazia elettorale. Senza il quale i deputati sarebbero dipendenti al servizio di un padrone che sta al di sopra dell’interesse generale.
Ha colto nel segno quel blogger che ha scritto, rivolgendosi a Grillo e alla sua minaccia di espellere chi ha votato Grasso, queste parole: “E voi sareste contro la partitocrazia? Ma è proprio questo! Limitare la libertà di scelta perché fa comodo al partito. Siete peggio dei peggiori partiti della prima repubblica. Viva la libertà di pensiero. Viva i cittadini che hanno scelto di dire no al padrone del partito. Così hanno reso un servizio alla gente”. La libertà dei rappresentanti si incontra con quella dei cittadini e, se la prima viene meno, anche la seconda è violata. Il mandato libero, ripetiamolo a chi ne ha dato una definizione distorta e sbagliatissima, non serve a dare all’eletto la libertà di saltare i fossi e passare da uno schieramento all’altro e se questo avviene, non si deve concludere che la norma è sbagliata. Ad essere “sbagliato” – nel senso di eticamente riprovevole – è il comportamento del deputato. Ma meglio rischiare queste violazioni (e, se necessario, lasciare che la legge le punisca se il salto è stato pagato con moneta sonante) che volere una violazione fatale: quella che ci sarebbe se non ci fosse mandato libero.
….
Il disonesto non diventa onesto se visto da una diversa prospettiva. E quando si impongono scelte istituzionali (come quelle che portano all’elezione dei presidenti di Camera e Senato), scelte che dovrebbero interrogare proprio quel giudizio largo sull’interesse generale, questo lo si vede con facilità….a meno che l’identità di partito non faccia ombra al giudizio. E’ questo che Grillo si ostina a chiedere ai suoi che si siedono in Parlamento.
….
La simulazione di MMS e montiani è sorprendente: si sono entrambi candidati appellandosi all’antipolitica contro i partiti (nel nome della totale trasparenza, sia essa della moralità o della verità) ed entrambi si sono comportati come i partiti, anzi i peggiori dei partiti: con ideologia e per disciplina di partito.
Nadia Urbinati – La Repubblica – 19-3-13

Specialità di Primavera !...


Torta Primavera di Asparagi

Per 6 persone

2 paste sfoglie fresche rotonde, 1 kg di asparagi, 2 uova, 1 piccola scamorza fresca, 40 gr di parmigiano grattugiato, 1 confezione di pancetta affumicata, 1 scalogno, 150 gr di panna liquida, 2 uova, ½ bicchiere di vino bianco, ½ bicchiere di brodo vegetale, olio, sale, pepe. Burro e farina per la pirofila.

Pulire e lavare gli asparagi. Tagliare le punti lunghe 4 cm e a fettine il resto del gambo, eliminando la parte dura. Affettare finemente la scamorza. In una padella con 2 cucchiai di olio fare rosolare leggermente lo scalogno, unire la pancetta a dadini e farla dorare. Chiudere il fuoco, prelevare con un mestolo forato la pancetta e tenerla da parte. Rimettere sul fuoco, scaldare, aggiungere le punte e le fettine di asparagi, mescolare, cuocere qualche minuto, bagnare con ½ bicchiere di vino bianco, fare evaporare, aggiungere ½ bicchiere di brodo vegetale, coprire e cuocere per 10 minuti, salare e pepare. Prelevare con delicatezza le punte di asparagi e tenerle da parte. Mettere i residui asparagi, scalogno e sugo nel frullatore. Frullare bene. Foderare una pirofila rotonda di circa 25 cm di diametro imburrata e infarinata con una pasta sfoglia facendo strabordare un poco dal bordo la pasta. Forare il fondo della pasta con i rebbi di una forchetta. Mettere nel fondo il frullato di asparagi, ricoprire con le fettine di scamorza e con le punte di asparagi, ben distribuite in modo circolare. In una scodella battere le uova con la panna, un pizzico di sale e il parmigiano grattugiato. Versare il composto nella tortiera e ricoprire il tutto con l’altro disco di sfoglia sigillando bene i bordi con la prima sfoglia. Ungere di olio la superficie della pasta e forarla leggermente con i rebbi della forchetta. Mettere in forno preriscaldato a 180° per 35 minuti. Servire la preparazione tiepida o fredda a fette.


Torta Pasqualina di Spinaci e Uova

Per 6 persone

1 confezione di pasta frolla surgelata da gr 450, gr 500 di spinaci, 8 uova, 1 cipolla, parmigiano grattugiato, burro, olio, zucchero, sale, pepe.

In una padella con 3 cucchiai d’olio e 20 gr di burro, fatevi rosolare la cipolla tritata finemente. Pulite e lavate gli spinaci, tritateli e uniteli nella padella della cipolla. Salate, pepate, coprite e fate cuocere a fuoco dolce. Avrete intanto sgelato la pasta frolla. Stendetela e con i due terzi di essa, rivestite uno stampo rotondo, imburrato e infarinato. Fate rassodare 6 uova, raffreddatele, sgusciatele e apritele delicatamente, togliete i tuorli interi. Tritate i bianchi e aggiungeteli agli spinaci cotti. Unite anche, agli spinaci, un uovo intero sbattuto come per fare una frittata, 100 gr di parmigiano grattugiato e un cucchiaino di zucchero. Mescolate bene e con questo composto riempite la tortiera rivestita di pasta frolla. Negli spinaci, affondate a distanze regolari i sei tuorli d’uovo già cotti e ricoprite il tutto con un disco di pasta, pizzicandolo lungo tutto l’orlo con le dita. Fategli dei forellini con uno stuzzicadenti e doratene la superficie con del rosso d’uovo e un cucchiaio di latte sbattuti. Con i ritagli di pasta, decorate la superficie della torta. Mettete lo stampo in forno preriscaldato a 180° per circa 35 minuti. Servitela tiepida, accompagnata da un’insalatina mista.

venerdì 29 marzo 2013

Pensieri: Saluto

Primula 
Ph.Tony De Cono
Viaggiando attraverso le meraviglie della Natura

Buona serata a tutti!

Pensieri: Saluto

´*ღ*ჱܓ
Foto di Rifugio di Kim

Petali di Luce
Noi che si cercava un gettone per telefonare...
Il cellulare non esisteva...
Noi che si comprava della carta colorata per scrivere una lettera..altro che mail..
Noi che si ascoltava i 45 giri..altro che ipod...
Noi che non si aveva paura di uscire la sera...
... Noi che aspettavamo il carosello per andare a letto..
Noi che si giocava con barbie e coi lego..altro che play station..
Noi che con 100 lire compravamo tante caramelle..
Noi che al cinema andavamo solo per Natale..
Noi che la tv l'abbiamo vista in bianco e nero..altro che tv al plasma...
Noi che avevamo un diario segreto..altro che blog...
Noi che ci divertivamo con poco ma che per noi era veramente tutto.
Noi che i valori di una volta li portiamo nel cuore e nessuno mai ce li potrà far dimenticare...

Buon Venerdì Santo a tutti!

Lo Sapevate Che: La Natura...

….
Quando camminate o vi fermate nella natura, onorate quel regno essendo lì totalmente. Siate quieti. Guardate. Ascoltate. Osservate come ogni animale ed ogni pianta è completamente se stesso. Diversamente dagli esseri umani, le piante e gli animali non si sono divisi in due. Essi non vivono attraverso le immagini mentali di sé e in questo modo non hanno bisogno di preoccuparsi tentando di proteggere e di rinforzare quelle immagini. Il cerbiatto è sé stesso. La giunchiglia è sé stessa.

Ogni cosa in natura, non solo è in totale unione con sé stessa, ma anche con la totalità. Essa non si è separata dalla struttura del tutto, reclamando un’esistenza separata: “me” ed il resto dell’universo.

La contemplazione della natura vi può liberare da quel “me”, da quel gran piantagrane.
Eckhart Tolle – Parole dalla Quiete

Lo Sapevate Che: Usa e Getta....


 I Lavoratori Usa E Getta Nel Tempo Del Declino

I tre milioni di disoccupati dichiarati, più uno di non dichiarati. Quattro milioni di precari che stanno invecchiando. Migliaia di piccole imprese che chiudono ogni mese. Il tutto vuol dire milioni di vite ferite, compromesse, assediate da un futuro di disperazione.
….
Davanti a simile catastrofe, i dirigenti confindustriali ivi citati riescono a dire che l’Italia “è un Paese in cui è difficilissimo fare impresa”. Più che una dichiarazione di insipienza, è un’offesa alla memoria dei loro predecessori, sia nel privato che nel pubblico. Quelli che in meno di vent’anni fecero di un Paese semidistrutto dalla guerra, che ancora nel ’51 aveva più del 40 per cento di occupati in agricoltura, un grande paese industriale. Non era certo un Paese in cui fosse facile fare impresa. Non c’erano né operai né strade, né materie prime, né capitali. Ma quegli imprenditori inventarono la Vespa e la Lambretta, fabbricarono milioni di auto utilitarie e di elettrodomestici, mentre i dirigenti pubblici moltiplicavano per cinque la produzione di acciaio, costruivano flotte di magnifiche navi e si imponevano nel mondo tra le grandi sorelle del petrolio. Tutti insieme, crearono milioni di posti di lavoro stabile e decentemente retribuito. Si chiamavano, nel settore privato, Piaggio e Valletta, per citarne solo alcuni. Che avevano di fronte dirigenti pubblici ed economisti come Oscar Sinigaglia, Enrico Mattei, Pasquale Saraceno, Giuseppe Glisenti. Una generazione di grandi imprenditori e dirigenti, nel privato come nel pubblico, che non sembra aver lasciato nessun discendente. Non dimentichiamo che oggi c’è la crisi, si suole obiettare. E’ una realtà che nessuno può negare. Tuttavia, ad onta della crisi, non è che la produzione di auto e elettrodomestici, di navi e di abbigliamento di gamma alta nel mondo sia cessata. Prosegue più che mai, però, però non in Italia. Il peggio è che non sembra essere arrivato quasi nulla a sostituirlo. Çe medie e grandi imprese italiane non inventano quasi più nulla di realmente nuovo. Da decenni, non solo da quando c’è la crisi, spendono una miseria in ricerca e sviluppo, e in formazione. Gli impianti sono in media tra i più vecchi d’Europa. Le fabbriche qui e là ci sono ancora, ma fabbricano in prevalenza disoccupati e mal occupati.
Il degrado ormai macroscopico delle condizioni di lavoro incluso i modi in  cui lavoratori e lavoratrici sono etichettati come esuberi e buttati fuori da un giorno all’altro, nel modo americano che tanto piace ai riformisti nostrani, è il riflesso ultimo della mancata riproduzione sociale e culturale di una intera classe di imprenditori e di dirigenti pubblici. Con un certo numero di eccezioni, ovviamente, sennò saremmo ormai all’assalto dei forni. Ma piuttosto che piangere sulle supposte difficoltà di fare impresa in Italia, bisognerebbe cercare di capire perché gli imprenditori di vaglia – ma anche i dirigenti pubblici di comparabile livello – sono diventati così pochi, i capitali si dirigono preferibilmente verso impieghi improduttivi, i brevetti depositati in Italia e all’estero scarseggiano e hanno modesti contenuti tecnologici.
Se non si cercherà di fare qualcosa lungo questa strada, la pratica dei lavoratori e delle lavoratrici utilizzati come oggetti usa e getta, di cui qui si parla, continuerà a diffondersi ed a mortificare esistenze.
Luciano Gallino- Venerdì di Repubblica – 22-3-13

Venerdì Santo di Pesce!...


Branzino con Carciofi

Per 4 persone

4 filetti di branzino da 200 gr caduno, 6 carciofi, 2 spicchi d’aglio, succo e scorza di 1 limone, un ciuffo di prezzemolo, olio, sale, pepe.

Tagliare dai carciofi i gambi e sbucciarli sino alla parte tenera. Togliere le foglie esterne dure ai carciofi e le spine. Togliere il fieno interno. Tagliarli a spicchietti fini per il lungo e man mano metterli in acqua acidulata con succo di limone. Strofinare uno spicchio d’aglio sul fondo di una padella, mettere 2 cucchiai d’olio e far rosolare i carciofi ben sgocciolati, a fuoco dolce. Aggiungere un bicchierino di acqua calda, salare, pepare e lasciare cuocere per 15 minuti. In un’altra padella cuocere i filetti di branzino con un filo d’olio, sale e pepe. Tritare fine il prezzemolo, lo spicchio d’aglio e la scorza del limone. Togliere dal fuoco il pesce, metterlo in un piatto da portata con attorno i carciofi, profumandoli cospargendoli con il trito misto preparato. Servire subito.


Pescatrice al Cartoccio con Funghi

Per 4 persone

8 tranci di pescatrice dello spessore di 3 cm, 240 gr di funghi porcini surgelati, 2 spicchi d’aglio, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, una presa di timo secco, 1 limone, olio, sale e pepe.

Fate sgelare i funghi, dopodiché tagliateli a fette di 2 mm di spessore, nel senso della lunghezza e trasferiteli in una padella dove avrete fatto dorare in 4 cucchiai d’olio, 2 spicchi d’aglio tagliati a metà. Fateli cuocere a fuoco vivo per 3 minuti, salateli, distribuitevi sopra il prezzemolo tritato, il timo secco e togliete dal fuoco. Preparate 4 fogli grandi di carta da forno ed in ognuno mettete 2 tranci di pescatrice, salateli, profumateli con una macinata di pepe, irrorateli con un cucchiaino di succo di limone e un filo d’olio.. Suddividetevi intorno i funghi. Chiudete i cartocci e cuocete in forno preriscaldato a 200° per 15 minuti


Trancia di Tonnetto alla Pizzaiola

Per 4 persone

4 fette da 120 gr di tonnetto, 300 gr di pomodori maturi, ½ cipolla, 2 spicchi d’aglio, 4 filetti di acciuga sotto sale, prezzemolo, origano, olio, sale, pepe.

Scottare i pomodori per qualche minuto in acqua bollente, pelarli, tritarli grossolanamente. In un tegame  fare appassire cipolla e aglio, tritati, in qualche cucchiaio d’olio, aggiungere le acciughe, diliscate e divise a pezzi, poco sale e pepe. Far cuocere per 5 minuti, unire origano e prezzemolo tritato. Su una griglia o padella antiaderente, far dorare i filetti di pesce dalle due parti. Adagiarli quindi nel tegame del sugo preparato, continuando la cottura per 8 minuti, e irrorandoli con il sugo di cottura.

giovedì 28 marzo 2013

Pensieri: Saluto

<3
Foto di Coccole e d'Amore

Felice serata a tutti!

Pensieri: Saluto

Foto
For You

Vi auguro una splendida giornata!

Lo Sapevate Che: Parole Vane....


Parole vane, parole vere

Procuren, si son cantores,
el cantar con sentiniento.
No  tiemplen el estrumento
Por solo el gusto del cabla
Y acostùmbrense a cantar
En cosas de jundamento.

Badate, se siete cantori, / a cantar con sentimento./
Non accordate lo strumento / per il solo gusto di par-
lare / e sbituatevi a cantare / cose con fondamento.

Comunicazione, iper-comunicazione, incomunicabilità.
Quante parole sono “ di troppo “ fra noi? Quante chiac-
chiere, quanta diffamazione, quanta calunnia? Quanta
superficialità, quanta banalità, quanta perdita di tempo?
un dono meraviglioso, come lo è la capacità di comuni-
care idee e sentimenti, di cui non sappiamo fare tesoro
né approfittare in tutta la sua ricchezza.
Non potremmo proporci di evitare ogni “ canto “ che
sia solo “ per il gusto di parlare? “ Potremmo stare più at-
tenti a ciò che di superfluo diciamo, in particolare noi
che abbiamo la missione di insegnare, parlare, comuni-
care?
Jorge Bergoglio – Papa Francesco
Il Nuovo Papa Si Racconta

Lo Sapevate Che: L'Effetto Del Voto...

ESiamo Suscettibili? Ma L’Effetto Del Voto
E’ Indifendibile

Secondo me siamo, noi italiani, po’ suscettibili:sempre sul chivalà, occhi spalancati e orecchie tese, per scoprire se qualcuno parla di noi.
Se poi scopriamo che di noi si parla male, apriti cielo: lagnanze a non finire, e ritorsioni immediate, per dimostrare che coloro che ci criticano sono peggio di noi. Magari sarà anche vero. A me sembra tuttavia, se proviamo a tirare le somme, che noi siamo un Paese (quando va bene) di serie B. Qualche esempio, a dimostrazione del fatto?
Debito pubblico: il nostro è, nella graduatoria, uno dei più alti nel mondo, siamo al terzo o al quarto posto. Ma subito qualcuno osserverà: il Giappone ci batte. Va bene: cambiamo discorso. Storie di sesso, di orge, di bunga bunga, che hanno coinvolto le più alte cariche pubbliche? Ecco, bell’è pronta, la risposta: anche un presidente degli Stati Uniti per una storia di sesso è stato nei guai. Cambiamo discorso un’altra volta: parliamo di criminalità organizzata, di mafia, di camorra. Va bene: e gli Stati Uniti? La mafia è attiva anche là. E così avanti: per ogni accusa c’è una risposta.
Tranne l’ultima , ahimè: il risultato delle elezioni. Ci siamo accorti che la politica da noi è scadente, abbiamo deciso di rinnovarla, e che cosa abbiamo fatto? Abbiamo delegato il compito a un comico (non è un’offesa), e abbiamo mandato a Palazzo Madama e a Montecitorio), centinaia di ottime persone che in politica, per ora, sanno poco o niente. Beh: qui è difficile trovare nel mondo, che io sappia, un altro Paese capace di fare altrettanto. Quei nuovi parlamentari sono certamente ottime persone, magari impareranno in fretta, però il tempo stringe, la crisi economica è angosciosa, un parlamento che funzioni è un passaggio obbligato. Faranno in tempo, i nuovi venuti, a imparare?
Qualcuno all’estero se lo chiede: ma se dice che abbiamo delegato a un comico il compito di rinnovare la politica, ci offendiamo a morte. E allora: ho torto quando dico che siamo, nell’insieme, un po’ suscettibili?
Piero Ottone – Venerdì di Repubblica 22-3-13

Speciale : "Gelatina!"...


Zuppetta di Verdure in Aspic

Per 6 persone

100 gr di carote, 100 gr di piselli freschi, 100 gr di zucchine, 100 gr di patate, 1 peperone rosso, 6 fogli di gelatina, basilico fresco, sale.

Ammorbidire i fogli di gelatina. Lavare le verdure e tagliarle a dadini regolari. Bollire le verdure in poco meno di 1 lt di acqua leggermente salata, facendo in modo che restino croccanti e scolarle. Strizzare i fogli di gelatina, immergerli in ½ lt di brodo di cottura delle verdure, mescolare e lasciare intiepidire. Quando anche le verdure sono fredde, versare la gelatina oramai rappresa in coppe da Martini, poi le verdure. Fare solidificare e al momento di servire decorare con foglie di basilico.


Aspic di Magro

Per 6 persone

1 kg di coda di rospo ( pescatrice ), 400 gr di code di gamberoni, una scatola di polpa di granchio, 2 gambi di sedano, 2 carote, 2 cipolle, 2 foglie di alloro, 2 limoni, 10 olive verdi, 6 fogli di colla di pesce, aceto bianco, 2 cucchiai di capperi, olio, sale.

Ammollate la colla di pesce in acqua tiepida. Pulite la coda di rospo e lessatela in 1 lt e mezzo di acqua leggermente salata e aromatizzata con un gambo di sedano, una carota, una cipolla, una foglia di alloro e ½ limone. A cottura ultimata scolate il pesce, fatelo raffreddare, quindi riducetelo a filetti. . Filtrate il liquido di cottura, rimettetelo al fuoco, unitevi la colla di pesce strizzata dall’acqua e lasciate sobbollire per 10 minuti, mescolando. Togliete il recipiente dal fuoco, versatevi 2 cucchiai di aceto bianco, quindi travasate la gelatina in una terrina, facendola passare attraverso a un telo. Mettete la gelatina in un luogo fresco, ma non in frigorifero. Lessate le code di gamberi per 5 minuti, in acqua salata aromatizzata con i rimanenti aromi, quindi scolatele. Mettete in una terrina la polpa di pesce e la polpa di granchio, i capperi, le olive snocciolate e tagliate a rondelle, condite con sale, olio e limone, mescolate. Versate una quarta parte della gelatina che dovrà presentarsi semisolida in uno stampo facendola aderire sul fondo e le pareti dello stesso e mettetelo in frigorifero. Disponete sul primo strato di gelatina una parte dell’insalata di pesce e fissate alle pareti dello stampo le code di gambero alternate a fettine di carota. Versate nell’insalata uno strato di gelatina e rimettete in frigorifero a rassodare, quindi terminate con le rimanenti insalata e gelatina. Tenete in frigorifero sino a due ore prima di servire.


Aspic con Uova Sode

Per 4 persone

8 uova sode, 2 petti di pollo arrostiti o lessati, gr.250 di prosciutto cotto, tagliato a fette spesse, gelatina istantanea, maionese, verdure lessate, prezzemolo.

Affettate 7 uova sode. Tritate l’uovo rimasto e mettetelo in una ciotola con i petti di pollo a pezzettini e il prosciutto tagliato a listerelle. Legate il composto con la maionese. Preparate la gelatina e con una parte spennellate il fondo e le pareti di uno stampo e fatela rapprendere in frigorifero. Disponete quindi a strati le uova e il composto alla maionese, inframmettendo con le verdure bollite a rondelle o tocchetti, di vostro gradimento. Ricoprite la preparazione con la gelatina rimasta e mettete in frigo a solidificare. Al momento di servire capovolgetelo sul piatto di portata.

mercoledì 27 marzo 2013

Pensieri: Saluto

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Foto il Mercante delle note

Buona serata a tutti!

Pensieri: Saluto

La differenza fra essere innamorati e amare? Essere innamorati vuol dire non smettere mai di pensare a quella persona. Cercarla nei sogni e volerla nella realtà conoscendola poco o addirittura per niente. Amare significa nutrire gli stessi sentimenti per una persona, della quale si conoscono da tempo pregi e difetti.
La Strada della Felicità
La differenza fra essere innamorati e amare? Essere innamorati vuol dire non smettere mai di pensare a quella persona. Cercarla nei sogni e volerla nella realtà conoscendola poco o addirittura per niente. Amare significa nutrire gli stessi sentimenti per una persona, della quale si conoscono da tempo pregi e difetti.
Buona giornata a tutti! 

Lo Sapevate Che: Sexy e...colti"!

Più Colti e Pure Più Sexy.
Per I Quarantenni E’ L’Ora Della Rivincita

Il biologo David Bainbridge ha scritto un libro sui favolosi “Anta”
Per spiegare perché quella di mezzo è l’età migliore della vita.
La crisi? Solo una falsità

Mentre il primo numero di Glam Beleza Latina è dedicato agli splendenti 43  anni di Jennifer Lopez, Raoul Bova torna al cinema con Buongiorno papà, recitando il solito ruolo del quarantenne che tenta di restare ragazzo. Gli “anta” sembrano non essere mai stati tanto radiosi. Almeno sui media.
Nella realtà invece ci sono quarantenni che entrano nel panico quando scorgono i riflessi bianchi tra i capelli e che si sfiancano di lavoro per tenere il passo dei colleghi più giovani. Mentre in testa ronzano troppe domande “Ho fatto tutto quello che potevo fare?”, “A che punto della mia realizzazione sono arrivato?”. Oppure, più sinteticamente: “E’ tutto qui?”. Ma non bisogna disperare spiega il biologo e zoologo inglese David Bainbridge nel suo Favolosi “Anta”. Perché la vita comincia a quarant’anni (De Agostini pp. 310, euro 14,90). Lo scienziato che ha scritto il libro a quarantadue anni, poco dopo aver fatto una cosa che non aveva mai osato prima, ossia comprare un’auto supersportiva per tentare di esorcizzare la vecchiaia che avanza, si è chiesto in che cosa consiste davvero la fase centrale della vita e a che cosa serva.
“Sono diventato biologicamente inutile? Ho migliorato la mia condizione sociale rispetto a quando ero bambino? E’ troppo tardi per avere figli?” sono le domande che Bainbridge affronta con un approccio basato sulla scienza dell’evoluzione. Trovando una risposta rinfrancante: la mezza età è in realtà il picco dell’evoluzione umana, il momento in cui il nostro ruolo passa dalla procreazione e dal nutrimento all’approvvigionamento di risorse per noi e per gli altri e alla trasmissione della cultura. Nonché il picco cognitivo della specie più intelligente dell’universo. E le capacità amatorie non sono al tramonto. Spiega Bainbridge: è vero che negli uomini il livello di testosterone tende a diminuire, però questo spesso aumenta la durata degli incontri amorosi.
La temuta crisi di mezza età, poi, è soprattutto un mito: soltanto un uomo su dieci si trova in uno stato di scompenso emotivo dovuto più a fattori esterni (delusioni amorose o di lavoro) che a problemi collegati all’età. L’ansia e la depressione, per esempio, colpiscono i quarantenni con minore frequenza  rispetto ad altri periodi della vita. Inoltre, spiega Bainbridge, l’arco tra i 40 e i 60 anni è l’apice delle capacitò intellettive, almeno di quelle misurabili in test di comprensione verbale, di matematica, di logica. La ragione? Potrebbero averla trovata i neuroscienziati: tra i 40 e i 60 anni nel cervello aumenta la materia bianca, utile a connettere tra loro le aree cerebrali più specializzate. Non sarà qualche capello grigio di troppo, quindi, a mandare in crisi i quarantenni.
Giuliano Aluffi – Venerdì di Repubblica – 15-3-13

PASQUA! : "MENU' PASQUALE"...


Lo Sapevate Che: Pasqua

E’la principale festività del cristianesimo.
Celebra la resurrezione di Gesù che è avvenuta il terzo giorno successivo alla sua morte in croce e sancisce l’instaurazione della Nuova alleanza e l’avvento del Regno di Dio.
La Pasqua cristiana presenta importanti legami, ma anche significative differenze, con la Pasqua ebraica.


In Cucina
Si radunano le donne della famiglia che di generazione in generazione imparano le ricette tradizionali . La cucina sembra racchiudere in sé una sacralità, un calore domestico.
Tutta la famiglia partecipa a questa festa dai più grandi ai più piccoli (digiuno in preparazione alla Pasqua e preparazione delle case) conferendo a questa festa grande sacralità: religiosa e familiare.

A Pasqua è abitudine di regolare delle uova di cioccolata. In realtà questa abitudine è nata con il tempo, ma all’inizio si regalavano uova vere, con il guscio colorato, col significato di rinascita della vita.


Menù Per Pasqua 2013

Antipasti

Semolini fritti di farina di semola
Primo sale di asparagi
Torta Pasqualina

Primi Piatti

Rotolo di pasta con spinaci e carciofi
oppure
Lasagne con asparagi

 Intermezzo

Cocktail Mimosa
oppure
Sorbetto al Limone

 Secondi Piatti

Sformato di agnello e melanzane
Costolette di agnello al pepe rosa con purè di piselli

 Insalatina Mista di Stagione

E Per Finire

Semifreddo Di Fragole
Piccole pastiere napoletane
o
Colomba Pasquale Al Cioccolato

Vini Rossi, Vino Bianco Secco, Moscato

Spiegazione Ricette Per Il Menù:

Antipasti

Semolini Fritti con farina di semola

Per 4 persone

80 gr di semola, 2 uova intere, ¾ di lt di latte intero, una scorza di limone non trattato, 50 gr di burro, 60 gr di parmigiano grattugiato, 2 albumi, 80 gr di pangrattato, sale.

In una casseruola mettere il latte, la scorza di limone e portare quasi ad ebollizione, unire la farina di semola e mescolare con l’aiuto di un cucchiaio di legno. Unire un pizzico di sale, il burro e continuare a mescolare e cuocere a fuoco dolce sin che l’impasto di stacca dalle pareti. Fuori dal fuoco togliere la scorza di limone, unire le due uova mescolandole velocemente all’impasto sin che siano ben assorbire. Unire anche il parmigiano, mescolare e regolare di sale.
Stendere l’impasto su di un piano leggermente oliato (o un grande piatto di portata) e livellarla con le mani leggermente inumidite ad uno spessore di 2 cm.
Lasciare raffreddare completamente. Quindi tagliare l’impasto a rombi, passarli negli albumi sbattuti e poi nel pangrattato. Friggere i pezzi in una padella con abbondante olio in ebollizione, da entrambe le parti. Trasferirli scolandoli con un mestolo forato, su carta da cucina a perdere l’olio in eccesso. Servirli caldi.
N.B. a piacere possono essere serviti anche spolverati con lo zucchero.


Primo sole di asparagi

Per 4 persone

1 sfoglia surgelata da 400 gr, gr 400 di punte di asparagi, 1 aglio, 50 gr parmigiano grattugiato, un rametto di rosmarino, 2 uova, 100 gr di panna da cucina, 30 gr di burro, olio, sale, pepe.

Lavate bene gli asparagi, togliendo la parte finale del gambo. In una padella con olio, e burro , uno spicchio d’aglio e il rametto di rosmarino, fate soffriggere gli asparagi tagliati a tocchetti, salateli, pepateli Mantenete la cottura al dente. Lasciateli raffreddare. Foderate il fondo e i lati di una pirofila da forno, imburrata e infarinata, con ½ della pasta sfoglia. Forate con i rebbi di una forchetta la pasta sfoglia e riempitela con il composto di asparagi. Sbattete i una ciotola le uova, la panna, il parmigiano. Salate e pepate. Versate sugli asparagi. Ricoprite con l’altra pasta sfoglia, richiudendola bene, tutto attorno al bordo. Bagnate la superficie con un pennellino intriso in rosso d’uovo sbattuto con un po’ d’acqua. Fate cuocere in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti.


Torta Pasqualina

Per 6 persone

500 gr di farina, 6 etti di spinaci, 6 carciofi, 6 uova, olio, sale, pepe
½ chilo di farina, 7 cucchiai d’olio, un po’ d’acqua tiepida, sale.

Lavorare gli ingredienti per 15 minuti, fino ad ottenere un impasto morbido. Coprire e lasciare riposare per un’ora. Riprendere la pasta e dividerla in 10 pezzi a forma di pagnottella, leggermente infarinati, (ma non lavorarla) e coprirle con un canovaccio. Cominciare a lavorare 4 pagnottelle, una alla volta, con il mattarello, in 4 dischi sottilissimi. Ungere una tortiera con burro, adagiare la prima sfoglia che fuoriesca dai bordi. Ungere la superficie con olio. Continuare con le altre sfoglie. L’ultima non ungerla. Mettere il ripieno di verdure preparate (6 etti di spinaci, bolliti e soffritti, 6 carciofi, puliti, ridotti a fettine e soffritti anch’essi nell’olio, salati e pepati), fare degli incavi nelle verdure, dove si romperanno le uova, facendo attenzione che il tuorlo resti intero, condite con sale e pepe. Formare altri 6 dischi di pasta e uno alla volta, spennellarli con olio, appoggiarli sulla torta di verdura e uova. Chiudere bene tutto attorno il bordo. Bucare con una forchetta la superficie della torta e ungere stavolta, anche l’ultimo disco di pasta. Scaldare il forno a 190° e cuocere per 60 minuti. Da consumare tiepida o fredda.


Primi Piatti

Rotolo di pasta con spinaci e carciofi

Per 6 persone

500 gr di pasta fresca all’uovo in sfoglia intera, 4 carciofi, 600 gr di spinaci, 120 gr di formaggio Asiago, 80 gr di pancetta tagliata in una sola fetta, 2 uova, 1 scalogno, il succo di ½ limone 4 foglie di salvia, parmigiano grattugiato, 100 gr di burro, olio, sale e pepe.

Pulire i carciofi privandoli dei gambi, delle foglie più dure e delle eventuali punte spinose, dividerli a metà, togliere il fieno interno, tagliarli a spicchi sottili e immergerli in acqua fredda acidulata con succo di limone. Pulire gli spinaci privandoli delle foglie deteriorate, lavarli più volte in abbondante acqua fredda, scolarli e tagliarli a listerelle. Sbucciare lo scalogno, lavarlo e tritarlo finemente, farlo appassire in un tegame con 2 cucchiai d’olio senza lasciarlo colorire, aggiungere i carciofi scolati e farli cuocere per 5 minuti, unire anche gli spinaci, insaporire con un pizzico di sale e di pepe e continuare a cuocere per 3 minuti. Trasferire il preparato in una terrina e farlo raffreddare. Privare il formaggio Asiago della crosta e ridurlo a dadini. Tagliare la pancetta a dadini, farli rosolare in una padella per 3 minuti e scolarli. Unire il composto di carciofi e spinaci, le uova, la pancetta rosolata, il formaggio a dadini, un pizzico di sale e pepe , amalgamando bene tutti gli ingredienti. Stendere la pasta con il mattarello in una sfoglia dello spessore di 2 mm circa sopra un canovaccio leggermente infarinato, distribuirvi sopra il composto preparato e stenderlo in uno strato uniforme lasciando liberi 2 cm di bordo della pasta. Arrotolare la pasta su sé stessa aiutandovi con il canovaccio, richiudere il rotolo nel canovaccio, legarlo ai lati con uno spago da cucina e farlo cuocere in abbondante acqua salata in ebollizione, per 35 minuti. Scolare il rotolo di pasta, toglierlo dal canovaccio, tagliarlo a fette e disporle sul piatto di portata, irrorarle con il burro fatto scaldare in un tegamino con le foglie di salvia e cospargerle con 60 gr di parmigiano grattugiato.

oppure

Lasagne con Asparagi

Per 4 persone

400 gr di pasta sfoglia per lasagne, 2 mazzi di asparagi, 200 gr di prosciutto crudo, un bicchiere di vino bianco, 80 gr di farina, ½ lt di latte, 50 gr di parmigiano grattugiato, 60 gr di burro, noce moscata, olio, sale e pepe.

Lavate gli asparagi, eliminate la parte più dura dei gambi e fateli cuocere per 10 minuti a vapore. Poi tagliate le punte e tenetele da parte. Tagliate a tocchetti i gambi e frullateli nel mixer, salando leggermente la crema. In una padella con 2 cucchiai d’olio, fate rosolare a fiamma media per 1 minuto, il prosciutto a striscioline. Bagnate con il vino bianco e fatelo evaporare. In una casseruola con abbondante acqua salata in ebollizione, fate cuocere poco alla volta, le sfoglie di pasta. Scolatele al dente e stendetele senza sovrapporle sopra dei canovacci a raffreddare. Preparate la besciamella. Scaldate il latte ( meno un bicchiere ) e unitevi 50 gr di burro e un pizzico di sale. Nel bicchiere di latte freddo rimasto, scioglietevi la farina, che unirete al latte pochi secondi prima che raggiunga il bollore. Lasciatelo bollire rigirando con un mestolo di legno, finchè la crema sia indurita. Fuori dal fuoco unite 40 gr di parmigiano, la crema di asparagi e una grattata di noce moscata e una macinata di pepe. Mescolate fino ad ottenere una crema omogenea. Imburrate una pirofila rettangolare di circa 20 cm per 28 e stendete sul fondo un po’ di besciamella. Poi stendetevi uno strato di sfoglie e copritela leggermente con la besciamella, appoggiateci sopra un po’ di punte di asparagi che avrete tagliato in quattro e un po’ di prosciutto rosolato. Ripetete gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti. Spolverizzate con il parmigiano rimasto e infornate a forno preriscaldato a 200° per 20 minuti. Gli ultimi 5 minuti, fatene grigliare la superficie sotto il grill. Servite caldo.

Intermezzo

Cocktail Mimosa

Viene preparato con spremuta d’arancia e Prosecco.
Composto da 1/3 di spremuta d’arancia e 2/3 di Prosecco freddo.

Oppure

Sorbetto Al Limone

Per 6 persone

1 dl e mezzo di acqua, 1 cucchiaio di vino bianco, 80 gr di zucchero, il succo di 4 limoni, 2 albumi, 1 bicchiere di Vodka.
Scaldate a fuoco medio per 5 minuti l’acqua, il vino e lo zucchero, rigirandolo ogni tanto. Lasciare raffreddare a temperatura ambiente, a questo punto unite il succo dei limoni e mescolate con cura. Montate i 3 albumi a neve soda e unite al composto, amalgamando dolcemente. Unite la Vodka e mescolate. Mettete nella gelatiera.

Secondi Piatti

Sformato di agnello e melanzane, ricetta araba

Per 6 persone

500 gr di carne di agnello tagliata a spezzatino, 8 bicchieri di acqua, 1 cucchiaio di sale, 50 gr di pinoli, 50 gr di mandorle crude, 300 gr di riso basmati, 100 gr di burro chiarificato ( se possibile quello arabo di nome samma), 1 cucchiaio di fulful bahar (miscela di spezie simile al curry con paprika), ½ cucchiaino di zafferano, 2 bicchieri di olio. Yogurt cremoso una confezione.

Sbucciare le melanzane e tagliarle a fette rotonde, non più spesse di 1 cm. Friggerle in una padella con olio a fuoco moderato e disporle su un piatto foderato con carta da cucina ad assorbire l’olio in eccesso. Lavare bene la carne e bollirla in acqua a fuoco lento in una casseruola, eliminando la schiuma a mano a mano che si forma, poi aggiungere le spezie, il sale e coprire col coperchio. Lasciare cuocere per mezz’ora e successivamente separare la carne dal brodo. Nel frattempo lavare il riso sotto l’acqua corrente in un colino, scolarlo. Ungere una casseruola bassa con un po’ di burro e disporvi gli ingredienti a strati. Cominciare con la carne, poi le melanzane fritte e infine il riso, distribuito in modo uniforme. Aggiungere il brodo lentamente per non disfare gli strati, fino a che tutti gli ingredienti siano coperti almeno due centimetri. Rimettere il coperchio e cuocere a fuoco alto per 5 minuti, abbassare il fuoco e continuare la cottura per altri 30 minuti. Spegnere e lasciare riposare per due minuti. Togliere il coperchio, appoggiare sulla casseruola un piatto da portata e far scivolare il contenuto sul piatto, come se fosse uno sformato. Sollevare la casseruola lentamente, la maqluba apparirà nella sua forma abituale. Guarnire infine con i pinoli e le mandorle, prima dorati nel burro. Accompagnare la maqluba con yogurt cremoso.


Costolette di Agnello al Pepe Rosa e Purè di Piselli


Per 4 persone

700 gr di piselli sgranati, una patata, 8 costolette di agnello, 2 cucchiai di pepe rosa, 3 spicchi d’aglio, 2 cucchiai di cognac, 1 dl di latte caldo, 50 gr di burro, sale.

In una casseruola con abbondante acqua e una presa di sale, mettete i piselli sgranati e la patata, pelata e ridotta a dadini. Lasciate cuocere per 20 minuti dall’ebollizione. Scolate le verdure e passatele al passaverdura, raccogliendolo in una terrina, unitevi 30 gr di burro morbido, una presa di sale e un dl di latte caldo. Amalgamate sino ad ottenere un composto morbido. Passate le costolette in 2 cucchiai di pepe rosa, sbriciolato, mescolato ad una abbondante presa di sale. Fate sciogliere il burro rimanente in una padella e unitevi i tre spicchi d’aglio, non pelati. Lasciate dorare qualche minuto e unite le costolette. Cuocete a fuoco vivo per 3 minuti per lato. Servite le costolette con il purè, e irrorate con il fondo di cottura delle costolette.


Insalata mista di Stagione

Ravanelli, valeriana, dente di leone, cicorietta, cipolline, pomodori cuore di bue.
Tutto nella quantità che si desidera, condita con olio evo, poco sale, aceto o limone.

E Per Finire:

Semifreddo di Fragole

Per 6 persone

4 uova, 400 gr di panna, 200 gr di zucchero, gr 300 di fragoloni.

Sbattete energicamente i tuorli con lo zucchero. Montate la panna e unitela ai tuorli, aggiungete anche gli albumi montati a neve e le fragole lavate e passate al setaccio. Amalgamate bene e versate in uno stampo che metterete almeno 3 ore nel freezer. Prima di servire immergete lo stampo in una vaschetta di acqua calda per pochi secondi, poi capovolgetelo su un piatto di portata e servite.

Piccole Pastiere Napoletane  

Per 4 persone

300 gr di pasta frolla in sfoglia, 130 gr di ricotta fresca, 80 gr di zucchero semolato, 1 cucchiaio di acqua di fiori di arancio, 30 gr di scorza di cedro candito, 1 tuorlo, cannella in polvere, 150 gr di grano cotto, ½ bicchiere di latte, 30 gr di burro, 1 limone non trattato, cannella in polvere, zucchero a velo.
Mettere il grano già cotto in una casseruola col latte e il burro, farlo cuocere a fuoco basso per 10 minuti, mescolare spesso. Fare raffreddare. In una terrina lavorare la ricotta con lo zucchero semolato, unire il tuorlo, il grano, l’acqua di fiori d’arancio, un po’ di buccia di limone grattugiata, 1 cucchiaino di cannella e i dadini di cedro candito. Imburrare e infarinare 4 stampi piccoli da crostata e foderarli con 1 2/3 della  pasta frolla stesa a spessore di pochi millimetri, riempirli col composto. Livellarlo e con la pasta avanzata formare delle strisce da appoggiare sulla superficie delle tortine in modo da formare delle grate. Porre gli stampini in forno preriscaldato a 180° per 35 minuti. A cottura ultimata fare raffreddare, sformare le piccole pastiere e spolverizzarle con lo zucchero a velo.

oppure

Colomba Pasquale al Cioccolato

Per 6 persone

Gr 50 di uvetta sultanina, 1 bicchierino di Rum, gr 50 di buccia di arancia candita, 3 tuorli, 100 gr di zucchero, 5 albumi, g 50 di mandorle tritate, gr 150 di farina, gr 75 di cacao amaro, zucchero a velo, margarina o burro.

Lavate l’uva e poi mettetela a macerare nel Rum. Tritate finemente le bucce di arancia candite. Lavorate i tuorli con lo zucchero e montate a neve gli albumi che incorporerete ai tuorli. Aggiungete mescolando dal basso verso l’alto, la farina, le mandorle, il cacao, l’uvetta e il trito di arancia. Foderate una tortiera a forma di colomba o usate la placca del forno, coperta da carta da forno,  modellando la colomba con le mani, unta di burro e farina e disponete l’impasto livellandolo. Mettete in forno preriscaldato a 180° per 25 minuti. Sformate eliminate la carta eventuale e decorate con zucchero a velo e comunque a vostro piacimento.

Abbinamento Vini:

Per L’Antipasto: serve un vino profumato, morbido, persistente, bianco e rosato.

Per I Primi Piatti: un buon vino rosso e corposo.

Per I Secondi Piatti: un vino giovane, un po’ acido e frizzante, che tolga l’untuosità.

Per Il Dolce: abbinare il vino al dolce è una questione di armonia: il vino deve essere dolce, bianco o rosso.
Buonissimo in questo caso un meraviglioso Moscato.