Se Una Scimmia Sembra Triste
Forse Sta Vivendo
Una Crisi Di Mezza Età
No, non si comprano moto e auto sportive e non si mettono a frequentare discoteche e partner molto più giovani di loro, però anche scimpanzé e oranghi attraversano una “crisi di mezza età”. Lo sostiene lo psicologo Alezander Wiss, dell’Università di Edimburgo, che attribuisce a questi nostri stretti parenti la stessa curva a U della felicità che, secondo molti, caratterizza gli umani: grande durante l’infanzia, in calo nell’età adulta, al minimo intorno ai 40-50 anni, e in risalita nel tratto finale dell’esistenza.
La ricerca è stata condotta su 508 oranghi e scimpanzé in zoo di Stati Uniti, Singapore, Giappone, Canada e Australia, con informazioni tratte dai diari dei guardiani e da un questionario rivolto al personale degli zoo. E’ risultato che i primati di mezza età (tra i 20 e i 30 anni) sono quelli meno attivi e socializzano poco. Insomma, appaiono depressi, rispetto ai giovani e ai vecchietti dei loro gruppi.
Finora si immaginava che dietro alle nostre crisi di mezza età ci fossero ragioni psicologiche e sociali, legate, per esempio, al non aver raggiunto gli obiettivi prefissati o al pensiero di aver ormai vissuto il meglio della vita. Cose con cui si viene a patti diventando vecchi e, forse saggi. Ma è difficile pensare che le scimmie facciano riflessioni del genere: La loro “depressione” a orologeria” sembrerebbe perciò legata a ragioni biologiche (ormonali, per esempio) e potrebbe avere una funzione evolutiva.
Il primatologo Frans de Wall però è scettico. “Valutare la felicità di scimpanzé e gorilla attraverso un filtro umano è difficile. Meglio usare indicatori obiettivi, come il livello degli ormoni dello stress” dice. E poi , secondo studi in natura, per i gorilla la depressione arriva solo nella vecchiaia, mentre i bonobo, che vantano una continua promiscuità sessuale, non sembrano attraversare mai alcuna crisi.
Alex Saragosa – Venerdì di Repubblica 14-12-12
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