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martedì 11 dicembre 2012

Lo Sapevate Che: Una Cosa Per Volta...


Politici, Affrontate Una Cosa Per Volta.
Le Carceri, Ad Esempi

Si dice spesso che gli uomini politici, quando si presentano agli elettori, dovrebbero indicare le loro intenzioni: esporre
un programma. Richiesta legittima. Ma inutile: i programmi dei partiti sono documenti lunghi e noiosi, credo che pochi li leggano da cima a fondo. E si capisce subito che i loro estensori sono i primi a non crederci. Sarebbe meglio se coloro che chiedono i nostri voti, invece di fare il compitino sulle loro intenzioni a trecentosessanta gradi, partissero dalle cose. Anzi, da una sola cosa per volta. Faccio un esempio.
Le carceri sono, notoriamente, una vergogna nazionale. Nello svolgimento del mio mestiere ho visitato le prigioni di altri Paesi: edifici decenti, non molto diversi da un albergo della categoria più modesta, puliti e dignitosi. Ho visto la refezione dei detenuti: in Scandinavia, per esempio, una minestra e pesce fritto. E un cortile per la passeggiata quotidiana. Si può dire altrettanto delle prigioni in Italia? Di tanto in tanto si lancia un grido di allarme: càpita che un personaggio autorevole, magari un ministro, vedendo per la prima volta come si vive in certe prigioni, denunci con orrore le condizioni di vita dei detenuti: si direbbe che le abbia scoperte solo allora. Si aggiunga che un’alta percentuale di detenuti è in attesa di giudizio, quindi da considerarsi innocente. Tutto questo è incompatibile con la qualifica di Paese civile: non si ha il coraggio  di dirlo in tutte lettere, ma l’Italia sarà un Paese mediorientale, non europeo, fino a quando non avrà un sistema carcerario presentabile.
Vorrei dunque che un uomo politico, presentandosi agli elettori, invece di esporre un lungo programma astruso e dettagliato che nessuno legge, assumesse un impegno chiaro, riassumibile in una frase: per esempio, affrontare e avviare a soluzione il problema carcerario. Ci sono tante altre cose da fare? Sì, certamente: i nostri partiti le mettono tutte in lista, poi non le fanno. Chi sa: indicando una cosa per volta…..
Piero Ottone- Venerdì di Repubblica – 7-12-12








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