I peccati della carne non sono sicuramente meno gravi di quelli dello spirito. Secondo me, ad esempio, i peccati di omissione possono essere molto più dannosi delle infrazioni commesse con il proprio corpo, ma il peccato veramente imperdonabile in cui tutti incorrono, i notabili del testo evangelico e tutti noi, è il peccato contro la luce. E qual è questa luce? Il perdono.
Chi giudica l’altro commette il più grave dei peccati. Dice Gesù: “ Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato” (Vangelo di Luca 6, 37). Chi non sa accogliere e ascoltare le ragioni dell’altro si chiude alla misericordia, alla luce. Chiudere per sempre la porta all’individuo che ha sbagliato e non dargli una possibilità di riscatto è un atto che cancella la speranza. E’ evidente che non sto parlando della giustizia legale che deve fare il suo corso, pretendendo il giusto pagamento del debito alla società, ma anche la giustizia legale deve preoccuparsi di recuperare la persona che ha sbagliato.
Il giudizio sugli altri, a volte addirittura il pregiudizio, striscia beffardo in tutti gli ambienti di vita: in famiglia, tra gli amici e in questa nostra Italia di oggi, che vive una stagione di profonda crisi di pathos etico e di rapporti umani. Tutti hanno sempre ragione, tutti litigano, tutti giudicano gli altri, anche nella Chiesa. Non si perdona iù niente e la ricerca del colpevole, del capro espiatorio, va per la maggiore. Sembra essere la moda del momento: anche quelle strane lettere al vescovo, protocollate, fra uffici vaticani e vescovi di santa romana Chiesa, date in pasto alla stampa, in cui si dice male di tutto e di chiunque…Quanta supponenza e orgoglio nel giudizio!
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Don Andrea Gallo – da Come Un Cane In Chiesa – Il Vangelo respira solo
nelle strade.
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