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giovedì 27 dicembre 2012

Lo Sapevate Che: Don Gallo...



I Social network?
“Sono di fondamentale importanza,rappresentano
La globalizzazione della forza del diritto.
Io li uso tutti”

Il primo ricordo culturale?
Pinocchio del Collodi, scuola elementare regina Elena Certosa 1935,
prima elementare.
L’ultima cosa divertente che le è capitata per il suo nuovo libro (Come un cane in Chiesa)?
Un’email: “Sono una nonna di Treviso. Ho letto il suo libro. Finalmente ho la Bibbia. La Bibbia tascabile”.
L’incontro che le ha cambiato la vita?
Con il Salesiano di Don Bosco Don Piero Doveris, a Sampierdarena. Avevo 18 anni.
La sua battaglia più urgente, al momento?
La Moschea di Genova.
Il posto dove le vengono più idee?
Nel mio ufficio a San Benedetto, “by night”. Vado a dormire tardissimo e quindi non mi sveglio all’alba.
Cosa legge?
I libri del priore di Bose, Enzo Bianchi. E i segreti d’Italia, di Augias.
Il libro dove vorrebbe abitare?
Il Vangelo. Nel personaggio dell’apostolo Andrea (e l’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci).
Un film che l’ha colpita, per qualche ragione?
The Mission, diretto da Roland Joffe, con Robert de Niro e Jeremy Irons (1986). Un film di vera evangelizzazione.
La sua biografia musicale?
La colonna sonora e poetica di Fabrizio De Andrè.
E al suo funerale?
Imagine di John Lennon.
C’è qualche uso sociale che non capisce proprio?
Il cellulare. Uso quello di Domenico, “Megu”, il mio assistente. Spesso, per la foga, continuo a parlare anche se all’altro capo hanno attaccato o è caduta la linea. Ma siamo attivissimi su Twitter (@DonAndreaGallo).
Una parola che ama? E una che odia?
Accoglienza. Indifferenza.
La sua definizione di politica?
Uscire dai problemi “tutti insieme” partendo dagli ultimi, con il maestro Don Milani.
Dieta mediatica quotidiana? Argomento preferito?
Tutti: Repubblica e Corriere, Il Manifesto, il fatto, il corriere mercantile di Genova… Argomento: giustizia sociale.
Qualcosa che le ha insegnato qualcuno, un artista, uno scrittore amico?
Un regista argentino ai tempi del Costanzo show: un’angelica, non violenta, anarchia.
Cose in comune con un adolescente? E con un 80enne?
Il futuro. Cieli nuovi, terre nuove.
Allergie culturali?
Alla manipolazione della storia.
Cosa consiglierebbe di leggere almeno una volta nella vita a un ateo?
Le “beatitudini” del Vangelo.
La faccia di un politico che le piace? E uno che non le piace?
Prodi. Berlusconi.
La sua frase preferita, simbolo della sua identità?
“Mi sono sbagliato…Scusa”.
Come comincerebbe la sua autobiografia?
Andrea…..uomo….”.
Cosa vede nella faccia delle persone?
Stanchezza, rassegnazione, rabbia, confusione, omofobia, razzismo, e anche speranza nella democrazia partecipata.
Battaglie urgenti?
Salvare la democrazia oggi in eutanasia. La Mosche di Genova.

Don Andrea Gallo, 84 anni, sacerdote dal ’59, fondatore della comunità di San Benedetto al Porto di Genova. Ha appena pubblicato Come un cane in Chiesa, il Vangelo respira solo nelle strade (Piemme), con illustrazioni di Vauro.
Striptease Culturale – Donna di Repubblica – 22-12-12



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