Mangiamo Tutti O Tutto?
I Paradossi Alimentari Della Nostra Epoca
Per cucinare senza sprechi bisogna partire da lontano, anzi da vicino dato che mangiare interessa proprio tutti. Ma non tutti mangiano o riescono a mangiare adeguatamente. E poi la terra, il suolo agricolo, non sempre viene utilizzato per produrre alimenti. Sempre più spesso serve a fare altro: produrre energia, costruire case, capannoni, strade, rotonde….In effetti, nel nostro mondo sempre più globalizzato, dal punto di vista alimentare ci sono diversi paradossi difficili da digerire, è proprio il caso di dire.
Ne conto almeno quattro.
Il primo riguarda la contemporanea presenza nel mondo in un miliardo di affamati e di altrettanti ipernutriti. Ogni anno muoiono 36milioni di persone per carenza di cibo e 29 per il suo eccesso. Ci sono 148 milioni di bambini sottopeso e 155 milioni sovrappeso. Per fare un conto tondo nel pianeta ci sono due miliardi di “consumatori” che mangiano male: troppo o troppo poco. Un altro miliardo di persone non ha poi accesso all’acqua. In altre parole, un po’ più di un terzo della popolazione mondiale è malnutrita, con tutti i conseguenti costi a livello economico, sociale e naturalmente sulla salute.
Il secondo paradosso riguarda la presenza di circa tre miliardi di animali da allevamento. Un terzo dell’intera produzione alimentare mondiale è destinato alla loro alimentazione. Serve anche l’acqua, per gli allevamenti: erano 27,5 % miliardi di metri cubi nel 2000, saranno 4,5 miliardi nel 2050, con un incremento del 64%. In più. Gli allevamenti sono forti produttori di gas serra e dunque contribuiscono significativamente al cambiamento climatico. Nutriamo dunque le persone o gli animali? Un bel dilemma se poi si aumenta il consumo di carne, perché considerato un alimento per ricchi. Aumenta il nostro reddito, cresce il consumo di carne: ormai è legge.
Il terzo paradosso riguarda la nuova concorrenza per l’uso della terra, anzi più precisamente del suolo agricolo – risorsa naturale limitata e rinnovabile ma in tempi – fra biocarburanti e cibo. Negli ultimi anni una quota crescente di superficie agricola è stata destinata alla produzione di biocarburanti. Dunque il dilemma si pone in questi termini: alimentare le persone o le automobili? Una automobile vale, più o meno, quanto 6 persone. Assistiamo dunque a una nuova competizione fra i possessori di automobili, che sono circa un miliardo nel mondo, e il miliardo di affamati. Questi ultimi peraltro tutti appiedati ma desiderosi di andare in macchina, prima a poi.
Il quarto dei paradossi globali riguarda proprio gli sprechi alimentari. Mentre vi è la necessità di aumentare la produzione agricola almeno del 70% nei prossimi anni in modo da far mangiare una popolazione che crescerà, secondo le ultime stime disponibili, fino a raggiungere i 9 miliardi nel 2050, nel mondo si butta o si getta via più di un terzo del cibo che viene prodotto. Tanto che se si potessero recuperare tutti questi scarti – che oltretutto sono costati dal punto di vista sia economico sia ambientale – si potrebbe dare da mangiare per un anno intero, a metà della popolazione mondiale: circa 3,5 miliardi di persone. Avete letto bene: il 50% degli abitanti di questo mondo potrebbe nutrirsi in modo soddisfacente con lo spreco di chi produce, trasforma, distribuisce e non consuma ma distrugge gli alimenti.
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Da Cucinare Senza Sprechi – Andrea Segrè - Ponte delle Grazie
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