Non canteremo la ninna nanna,
non suoneremo la cornamusa.
Di un Natale sdolcinato
Non sappiamo cosa farcene.
Natale è una Festa
Squillante, ma seria;
è una Festa dolce, ma impegnativa.
Natale è una scuola, una cattedra
Che parla chiaro:
lancia messaggi che possono
ribaltare la nostra arte di educare.
Tutto inizia da bambino
Natale è la prova della preziosità del bambino. Primo messaggio.
Se Dio stesso ha voluto iniziare da bambino, diventa chiaro che essere bambino non è un difetto, non è un peccato, non è un bel gioco per i grandi! Essere bambino è un’occasione unica che non si ripeterà mai più per la vita intera!
Ecco: se c’è oggi un punto fermo sul quale concordano tutti i pedagogisti e tutti gli psicologi è quello dell’importanza basilare dell’infanzia.
Due sole conferme tra mille: la prima è quella dello psicologo e psichiatra statunitense Arnold Gesell (1880-1961): “La maturità psicologica che viene raggiunta nei primi cinque anni di vita è prodigiosa”.
La seconda è quella del maestro scrittore Mario Lodi (1922): “Nei primissimi anni dell’infanzia il bambino impara l’80% di quanto gli servirà per tutta la vita”.
Le citazioni potrebbero comodamente occupare tutto lo spazio a disposizione.
Qui per essere concreti ci limitiamo a dire che, dunque, sporcare l’infanzia è sporcare la sorgente.
Ci limitiamo a richiamare un paio di belle osservazioni che hanno tutto il sapore natalizio.
La prima è dello psichiatra austriaco Bruno Bettelheim (1903-1990): “Non puntate ad avere il bambino che piacerebbe a voi. Abbiate rispetto per ciò che il bambino è”.
La seconda è del nostro più famoso pediatra del secolo scorso Marcello Bernardi (1922-2001): “ Il bambino non è un animaletto da addomesticare: insegnargli a fare riverenze, salutini, è ridicolo e inutile. Non manchiamogli di rispetto. Anche se piccolissimo, il bambino, il bambino ha la sua dignità!”.
La scialuppa di salvataggio: la tenerezza
Non è una novità dire che in quella grotta manca tutto: non vi sono pannolini, non vi è il frullatore, il tritacarne, non vi sono le creme di reidratazione delle prime rughe, non vi sono i vetri fumé…
In quella grotta manca tutto, eccetto la tenerezza.
Persino gli animali, secondo la dolce tradizione, si danno da fare per coccolare il Bambino.
……
Il dovere di nascere
Non canteremo la ninna nanna, dicevamo iniziando.
Sì perché Natale non è una Festa per cullarci, ma per scuoterci.
A conti fatti, Natale ci ricorda il dovere di nascere!
E’ per questo che siamo nati: per fiorire, per darci alla luce, per crescere fino all’ultima sera della vita. “Siamo tutti sottosviluppati”, diceva lo psicologo René Zazzo (1910-1995).
Esatto! Nessuno esaurisce mai il volume totale dell’Uomo!
La preziosità del Natale sta qui; nel ricordarci che c’è qualcosa che è peggio del morire: è smettere di nascere!
I genitori che smettono di nascere smettono di educare. Diventano inutili come una piscina senz’acqua.
Pino Pellegrino – Bollettino Salesiano- Dicembre 2012
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