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lunedì 31 dicembre 2012

Lo Sapevate Che: Vivere e Bruciarsi...


Senza Passioni Non Si Vive.
Senza Dominarle Ci Si Può Bruciare

Caro Michele Serra, mi chiamo Federico e ho diciannove anni. Dopo il Liceo, che ho finito quest’anno, ho deciso di non frequentare un’università, per seguire a tempo pieno la mia passione per la danza. Ma, come può immaginare, non è stato facile avere il supporto di chi mi stava intorno, immersi come siamo nella retorica che riduce a perdite di tempo tutte quelle cose che non rientrano in un percorso tradizionale. Lei non trova pericoloso essere indotti a pensare di dover rinunciare alle nostre passioni e ai nostri sogni per privilegiare scelte che non vorremmo fare, barattando la felicità per una sicurezza che ormai forse è un’utopia per tutti?
Vale la pena di vivere una vita che non ci appartiene in nome di una strutturale mancanza di futuro? Io penso che bisognerebbe insegnare ai giovani che, per avere il futuro che si vuole, si debba crearselo e, se serve, inventarselo. Anche se per farlo occorre uscire dagli schemi.
Federico Casali – Venezia

Caro Federico, la tua lettera è un antidepressivo. Un pugno sul tavolo attorno al quale ci stiamo tutti addormentando. Ma risponderti è una responsabilità tremenda. Sono adulto e genitore, conosco le ansie e le preoccupazioni di chi cerca -  spesso sbagliando – di avviare i propri figli all’autonomia e all’indipendenza economica. E dunque non vorrei, dandoti ragione, mettere in difficoltà i tuoi genitori o chiunque provveda alla tua vita materiale e alla tua crescita psicologica.
Ma non posso mentire. Sono d’accordo con te. Lo sono istintivamente, perché sento la vita scorrere dentro le tue parole, e lo sono razionalmente, perché la crisi del mondo che noi adulti abbiamo costruito non solo non deve deprimere le ambizioni e i sogni dei ragazzi, ma ne è, in un certo senso, la culla ideale: il “posto sicuro” nel nome del quale, in passato, si rinunciava a ogni azzardo in cambio della tranquillità economica e sociale, Una passione è un dono. E’ qualcosa che ti fa alzare dal letto la mattina, ti leva il sonno di notte, ti dà animo e prospettiva. La mancanza di passioni –un’abulia nociva, feroce- è una delle più evidenti zavorre che gravano sulle spalle delle nuove generazioni occidentali. Chi si appassiona a un mestiere, a un’arte, a un’esperienza formativa non ha il tempo di chiedersi se il futuro non esiste più, o quasi. E dunque, se si vuole un futuro, “bisogna inventarselo”, come tu scrivi, e uscire dagli schemi. Una passione è un dono. E’ qualcosa che ti fa alzare dal letto, ti dà animo e prospettiva. La mancanza di passioni –un’abulia nociva, feroce- è una delle più evidenti zavorre che gravano sulle spalle delle nuove generazioni occidentali. Chi si appassiona a un mestiere, a un’arte, a un’esperienza formativa non ha il tempo di chiedersi se il futuro esiste. Vive con tale energia il presente che il futuro ne scaturisce quasi per inezia, per la natura delle cose.
Una sola avvertenza, se mi permetti.
Le passioni bruciano. Vanno amministrate, vanno dominate, come quando si sale in groppa a una bestia scalpitante. Ama la danza, e immaginati danzatore, fino a che ti sentirai all’altezza della sfida, capace di viverla da padrone. Cerca di accorgerti in tempo se sei bravo, se hai tenacia e talento bastanti.
Prometti a chi si preoccupa per te che, insieme alla dedizione per la danza, avrai anche l’umiltà di capire se quella è davvero la tua strada oppure no.
Il mondo pullula di artisti mediocri, meglio levarsi da quel novero in tempo, se a un certo punto sospetti di non farcela. Infine, sei sicuro che danzare esclude il tempo e la voglia di iscriversi (anche) a una qualche università?  Ma questi sono discorsi da genitore. Non voglio diventare noioso. Ti mando un abbraccio, prenditi la tua vita, prendila forte e sii felice.
Michele Serra
Da Venerdì di Repubblica – 21-12-12

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