Poveri Qui, Quo e Qua,
Precari da Call Center
Da noi Come Negli Usa
Federica dice che hanno occupato le stanze dello studente De Lollis perché hanno deciso “di lottare contro lo smantellamento al diritto allo studio in questa regione”.
Aggiunge: “Lo sai che nel Lazio quest’anno centinaia di persone, nonostante ne abbiano il diritto, sono rimaste prive di posti alloggio? Non ci fermeremo fino a quando non scomparirà la figura dell’idoneo non vincitore. Gli si dice: “ Tu hai un reddito basso, hai i requisiti di merito, però, non ti tocca niente perché c’è mancanza di risorse”. Nel contempo abbiamo scoperto che era possibile affittare una parte delle stanze a privati a prezzo di mercato. Noi abbiamo messo in atto questa protesta perché volevamo contrastare la speculazione sugli affitti e siamo riusciti ad ottenere un primo risultato sbloccando 208 posti che abbiamo dato ai soggetti capaci e meritevoli, ma privi di mezzi”.
Federica sta seduta dietro una piccola cattedra in un corridoio all’entrata dello studentato occupato di Via De Lollis, a Roma. Altri stanno in piedi, appoggiati alle pareti, oppure seduti a terra. Si sente che se l’è studiata bene la situazione e a un certo punto me lo dice, anzi lo rivendica.
“ Noi procediamo con workshop e assemblee che hanno un obiettivo ambizioso: riscrivere il diritto allo studio nel Lazio” racconta. “Abbiamo confrontato i bandi delle varie regioni e stiamo cercando di elaborare un nostro modello di bando. Stiamo riscrivendo il piano triennale per il diritto allo studio. E’ un lavoro di analisi che consideriamo essenziale per andare a sfatare il mito che le risorse non vi siano. Però il problema è molto più grande e riguarda la volontà politica di uccidere la mobilità sociale, per esempio sostituendo le borse di studio con i prestiti d’onore. Ci costringono ad indebitarci per anni”.
Eppure gli esperti della meritocrazia liberista ci hanno detto tante volte che il modello da seguire è quello americano. Il sogno americano del self made man. Da quelle parti tutti si indebitano per studiare. E funziona. O no?
Pare proprio che non sia così. Il premio Nobel Joseph Stiglitz ce lo ha ricordato nei giorni della campagna elettorale che gli Stati Uniti hanno “l’onore di essere tra i Paesi avanzati che offrono meno pari opportunità ai propri cittadini”.
Zio Paperone è stato fortunato a nascere in un’altra epoca, quando si poteva mettere insieme un capitale partendo da un nichelino. Tanti auguri a Qui, Quo e Qua. In Italia come negli Usa saranno precari in qualche call center.
Ascanio Celestini – Venerdì di Repubblica 7-12-12
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