Il parcheggio e la multa
Una delle voci nascoste del nostro bilancio statale (che conta ancor più in termini di danni morali che finanziari) è la corruzione.
Spesso viene da chiedersi se non ci sia una predisposizione tipicamente italiana alla furbizia e agli illeciti, leggendo un’interessante ricerca compiuta dal sociologo Raymond Fisman, della Columbia University di New York, che si era posto proprio il problema di misurare la predisposizione di un paese a commettere piccoli abusi. In particolare ad ottenere vantaggi illeciti sfruttando la propria posizione. Fisman considerava questo un primo passo verso una maggior disponibilità alla corruzione. E aveva escogitato un piccolo esperimento.
Il luogo più adatto per l’indagine ritenne fosse il palazzo delle Nazioni Unite a New York, perché lì si trovavano le delegazioni di tutti i paesi del mondo. Il palazzo de’’ONU ha nei sotterranei un certo numero di posti-auto per le varie delegazioni: ma solo in numero limitato, destinati in pratica agli ambasciatori e a un ristretto numero di consiglieri. E agli altri?
Gli altri dovevano trovare modo di parcheggiare nei dintorni, cosa non facile a New York, dove c’è quasi ovunque divieto di sosta e le multe per il parcheggio abusivo sono salate. Ma c’era un trucco, scoprì il sociologo: chi aveva l’auto con targa diplomatica e parcheggiava abusivamente poteva poi farsi annullare la multa.
Il nostro sociologo fece una ricerca per capire chi commetteva questo piccolo abuso, e chi invece rispettava le regole. Nella classifica di chi sfruttava impropriamente il proprio status diplomatico l’Italia era in testa, tra le delegazioni europee, superando anche la Columbia, la Turchia e l’India.
Secondo il sociologo, se una persona approfitta di una sua posizione di privilegio, per trarre vantaggio pecuniario significa che ha una predisposizione a sfruttare il suo potere per ottenere favori e vantaggi, quindi ha una maggior disponibilità a essere corrotta.
Da A Cosa Serve La Politica? – Piero Angela -
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