Il Tesoro Che Si Cela
Tra I Ghiacci Dell’Artico
L’estate del 2012 è stata torrida nel nostro emisfero, in molte nazioni il termometro
Ha toccato punte da record, ma dove il surriscaldamento della Terra è stato particolarmente visibile è al circolo polare artico. Quest’anno si è sciolto un volume di ghiaccio superiore a quello dell’estate del 2007, un anno da record. A metà agosto l’Artico aveva perso ghiaccio su di un’area leggermente più piccola del Brasile. Ma ciò che preoccupa gli scienziati è la perdita di consistenza della crosta del ghiaccio, sempre meno solida e sempre più porosa. Ciò facilita lo scioglimento.
Molti ricercatori sono convinti che entro il 2020 i ghiacci dell’Artico si saranno sciolti (e infatti il volume totale oggi è appena il 30 per cento di quello degli anni Ottanta).
Nonostante i pericoli connessi allo scioglimento dei ghiacci, c’è chi ne sta traendo vantaggio. La corsa alle potenziali ricchezze dell’Artico, come petrolio e metalli preziosi, è iniziata da anni e vi partecipano tutte le nazioni che confinano con il circolo polare artico. Ma sono i cinesi che quest’estate lo hanno attraversato, con la rompighiaccio Drago di Neve, senza grossi problemi. L’apertura del passaggio a Nordovest e a Nordest collega i due grandi oceani, Pacifico ed Atlantico, abbattendo i costi marittimi. E per i cinesi, primi esportatori al mondo, una delle più importanti ricchezze dell’Artico è proprio questo.
Loretta Napoleoni –Venerdì di Repubblica – 7-9-12
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