Età Del Progresso O Epoca Di Declino?
Addio Superuomo
Progresso o declino? La domanda affiora inevitabilmente prima o dopo, nelle nostre conversazioni. Qualcuno afferma che la nostra
Civiltà decade, qualcun altro che progredisce, è impossibile mettere tutti d’accordo, e si cambia discorso. Ma l’argomento è avvincente: si tratta di capire se i nostri figli, i nostri nipoti staranno meglio o peggio di noi. Insomma: progredisce o decade, l’umanità?
La risposta dipende anche dallo stato d’animo del momento. Quando tutto va bene si dice che la civiltà progredisce. Alla fine dell’Ottocento si fece addirittura un grandioso balletto (Exelsior) per affidare ai ballerini e alle ragazze in tutù il compito di raffigurare il progresso inarrestabile del genere umano. E Bernard Shaw scrisse una commedia, Man and Superman, per annunciare l’avvento del superuomo: dalla scimmia a un essere superiore.
Oggi, in tempi di recessione, chi crede al progresso? Però non mancano gli argomenti che inducono all’ottimismo. La medicina moderna resuscita i morti (quasi). ‘elettronica fa miracoli: siamo a passeggio in un strada di Roma, tiriamo fuori dalla tasca una scatolina, e ci mettiamo a discorrere con un amico che si trova a Tahiti, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Non è un miracolo? Può darsi. Ma ecco una notizia, pubblicata dai giornali, che dimostra, in modo inoppugnabile: il deficit demografico. Perfino negli Stati Uniti, tradizionalmente vitali, la popolazione (considerata nel suo insieme, dagli anglosassoni ai messicani) lentamente decresce. Se poi guardiamo l’andamento demografico dei bianchi, tanto in America quanto in Europa, il bilancio è scoraggiante: noi siamo sempre di meno, i gialli e i neri sempre di più.
E ancora: fra i bianchi, i musulmani crescono, noi diminuiamo. Non è, questa, la prova che la nostra stirpe, quindi la nostra civiltà, è destinata a spegnersi, a poco a poco?
Piero Ottone – Venerdì di Repubblica 14-9-12
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