La Lezione Di Mustafà Dalle Spiagge Della Liguria
Chiamiamolo Mustafà.
Un giovane uomo nordafricano, di bell’aspetto, presenza abituale giù ai bagni con il suo campionario di false borse Vuitton e di non meno falsi accessori Prada. Siamo sulla costa ligure, a pochi chilometri dal comune dell’entroterra dove la settimana scorsa hanno massacrato un marocchino che sospettavano di furto. Mustafà, invece, è di buoni rapporti: alle signore che s’abbronzano oziose, e di cui nel tempo ha saputo conquistarsi la fiducia, fa persino credito, vendendo le sue borse contraffatte in comode rate mensili.
Sulla parola.
L’altro giorno, invece che nel solito costume da bagno, Mustafà si è presentato allo stabilimento tutto elegante, in polo bianca col bavero rialzato e bermuda blu. Interrogato, ha spiegato che più tardi sarebbe andato in una dimora signorile del vicinato, chiamiamola villa Serbelloni, dov’era in programma un party di fine estate e lui era stato reclutato a fare da fuochista per il barbecue.
Scintillava di orgoglio per l’incasso aggiuntivo e quella che ai suoi occhi doveva apparire come un’indiscutibile promozione sociale. Non credo pensasse a Mustafà il presidente Monti e il ministro Passera quando al meeting di Cl a Rimini hanno detto di intravedere all’orizzonte la fine della crisi.
Ma anche lui, nel suo piccolo, ci sta mettendo il suo.
Pietro Veronese – Venerdì di Repubblica 31-8-12
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