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martedì 18 settembre 2012

Lo Sapevate Che: Premi E Punizioni


Una Roulette Russa

Il meccanismo “premi e punizioni” (al quale in passato ho dedicato un intero libro) viene oggi sottovalutato, e comunque non utilizzato in modo mirato, nel nostro paese, per indurre comportamenti civili. Non basta infatti promulgare leggi e regolamenti, bisogna farli rispettare , attraverso dei meccanismi  efficaci. Il ruolo della politica non può limitarsi a “enunciare”, ma anche, e soprattutto, a fare in modo che l’applicazione di leggi, e regolamenti funzioni, così come avviene in altri paesi.
Se si vuole ridurre il tasso di corruzione, per esempio, bisogna fare in modo di renderla non conveniente. Cioè le conseguenze debbono essere così pesanti, , e il rischio di essere presi così grande, che il gioco non vale più la candela. C’è un vecchio proverbio che dice : Se vuoi acchiappare un topo, prepara una trappola”. E di trappole (amministrative, fiscali o di altro tipo) se ne possono creare parecchie, stabilendo sanzioni  così elevate da rendere la corruzione una specie di “roulette russa”, come avviene, per esempio, negli Stati Uniti per l’evasione fiscale.
Non c’è bisogno di arrivare all’eccesso di punizioni escogitato dal sindaco di Vilnius in Lituania che, di fronte alle continue infrazioni degli automobilisti che, malgrado le contravvenzioni, continuavano a parcheggiare in punti proibiti, minacciò di salire su un carrarmato, residuo dell’occupazione sovietica, e di schiacciare le auto in sosta vietata (le fotografie di un primo “esempio” hanno fatto il giro del mondo). Basta molto meno per scoraggiare comportamenti illeciti.
Il problema, oggi, è che il sistema premi-punizioni non funziona in modo efficace: come dicevamo poc’anzi, non si è sufficientemente premiati per l’onestà, il merito, la competenza, il valore, ma non si è neppure sufficientemente puniti per gli illeciti, la corruzione, gli abusi d’ogni tipo.
E’ una specie di limbo, dove diventa al tempo stesso più facile prevaricare e più difficile veder riconosciute le proprie qualità.
Piero Angela – da A Cosa Serve La Politica -

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