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giovedì 20 febbraio 2014

Lo Sapevate Che: Satira Preventiva...


E Putin diventò
un’icona gay

La sua immagine a torso nudo e unto di grasso d’alce ha convinto la comunità omosessuale che non ha pregiudizi.
Polemiche per la partecipazione contemporanea del presidente russo a tute le gare olimpiche di Sochi

La partecipazione del presidente Putin a tutte le gare olimpiche di Sochi, nessuna esclusa, ha suscitato il facile sarcasmo degli osservatori stranieri, ma non ha  impedito allo stesso Putin di ben figurare in molte discipline sportive, grazie a una buona condizione fisica, a una  preparazione e alla corruzione capillare di tutti i cronometristi e i giurati.
Polemiche  Rivista alla moviola l’esibizione di Vladimir Putin nella finale di pattinaggio artistico, che gli è valsa la medaglia d’argento, ha suscitato qualche dubbio perché non è provato che dentro la pelliccia d’orso che volteggiava sulla pista ci fosse, effettivamente, lo stesso Putin, in quel momento presente anche sul podio del biathlon. Ma sono polemiche che passano in secondo piano rispetto all’immagine di vigore atletico e di orgoglio patriottico che il presidente ha saputo trasmettere in mondovisione. Indimenticabili le immagini di Putin che taglia vittoriosamente in motoslitta il traguardo della cinquanta chilometri di fondo, dimostrando una perfetta padronanza del mezzo.
Gay Rientrate anche le polemiche sulla presunta omofobia delle leggi russe, che vietano “la propaganda dell’omosessualità”. La pubblicazione sui principali organi di stampa russi di una foto di Putin a torso nudo, con i pettorali unti di grasso d’alce, in posa tra i coscritti di un battaglione cosacco, è stata considerata dalla comunità gay internazionale la prova definitiva che non esiste, in Russia, alcun pregiudizio contro gli omosessuali.
Nuove Discipline Il successo planetario delle freestyle ha indotto il Comitato Olimpico, su suggerimento dello stesso Putin, a introdurre a Sochi nuove discipline delle nevi. Una forte influenza della cultura slava di squadra che consiste nell’appiccare il fuoco a un casamento di legno di betulla colpendo con proiettili di gomma alcuni figuranti in fuga, solitamente caucasici, e inseguendoli con gli sci, ove non si arrendano, fino nel profondo della foresta. Molto spettacolare anche il Deporteering, una specie di curling su larghissima scala che consiste nel fare scivolare il più lontano possibile, lungo sconfinate distese ghiacciate, gruppi di pupazzi montati su una enorme pietra piatta. I team più preparati riescono a spingere anche centinaia di pupazzi per volta, raffiguranti interi gruppi familiari, fino a luoghi che neppure le moderne telecamere riescono a riprendere.
Matrioski Molta simpatia per gli atleti e le atlete del matrioski, nuova specialità a staffetta che vede partire uno sciatore gigantesco. Lungo il percorso dà il cambio a uno leggermente più basso, da questi a uno ancora più piccolo e così via fino all’arrivo sul traguardo di un nano. Discusso per la sua presunta pericolosità, ma di grande impatto spettacolare, il Convoy Bob. Tutti i bob vengono legati insieme fino a formare un lungo trenino. Ogni equipaggio prende posto in partenza, per sorteggio, su uno dei bob. Al via, con il convoglio lanciato a tutta velocità lungo la pista ghiacciata, ogni squadra cerca di risalire posizioni, con ogni mezzo, saltando sul bob che lo precede e cercando di buttare giù gli avversari che lo intralciano Vince il team che, al traguardo, riesce a sedersi nel bob di testa. I praticanti del Matrioski e del Convoy Bob, per ora solo sporta dimostrativi, confidano di riuscire a diventare presto sport olimpionici. “Abbiamo un’arma decisiva”, spiegano i due portavoce, “se è disciplina olimpica il curling, il Cio non è più in condizione di dire di no a nessuno”.
Ice Baseball Fallito, invece, il tentativo di introdurre già a Sochi l’ice baseball, fortemente voluto da Putin come risposta russa all’egemonia sportiva americana. La mazza di ghiaccio, alle basse temperature, riesce a reggere bene senza sciogliersi. Ma la palla di neve, specie se colpita con forza dal battitore, si disintegra all’istante, rendendo impossibile la prosecuzione della partita.
Michele Serra – L’Espresso – 20 febbraio 2014


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