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lunedì 24 febbraio 2014

Lo Sapevate Che: Poteri&poteri...


Se Alfano diventa Ghino di Tacco

Il Nuovo centro destra può giocare, come il Psi di Craxi, su due tavoli: stare al governo e usare l’arma di ricatto del ritorno con Berlusconi.
Un atteggiamento che porta benefici solo nel breve ma non costruisce una politica di respiro

Se Renzi ha avuto in questi giorni la sua grande occasione non è da meno quella che si offre ad Alfano. L’oggetto misterioso Nuovo Centro Destra, composto tutto di transfughi berlusconiani, per lo più di orientamento cattolico-ciellino, entra nel gioco politico per la prima volta in piena autonomia. Con Letta fungeva da stampella, e doveva reggere l’onta della sua nascita “poltroni sta”, per mera convenienza ministeriale. Ora, invece, il Ncd si presenta come formazione autonoma capace di trattare e contrattare con il presidente designato su ogni punto, dal programma ai ministeri (e forse oltre, pensando alla pioggia di nomine nei vari enti pubblici da definire). A ben vedere la posizione di Alfano e soci è molto confortevole. Benché non godano di buona stampa dalle file berlusconiane gli insulti siano all’ordine del giorno, oggi hanno guadagnato una posizione centrale nello scacchiere politico. Un loro spostamento a destra o al centro altera in maniera determinante gli equilibri politici. Lo strabismo moderato di Renzi ne ha fatto degli interlocutori fondamentali visto che il segretario del Pd di Sel non si cura affatto. E questo nonostante che il partito di Vendola fosse alleato del Partito Democratico in campagna elettorale. Detto en passant: presentarsi alle elezioni con un partner per  ottenere il premio di maggioranza e poi scaricarlo, questo è il vero vulnus democratico, altro che il cambio di leader in corsa, perfettamente legittimo (e praticato) nei regimi parlamentari.
Accettando Di Sostituire Letta alla guida del governo dall’oggi al domani, Renzi non può che confermare la precedente maggioranza. Non ha altri spazi di manovra. L’unica alternativa ad un fallimento del suo tentativo sarebbero le elezioni, Ma, per quanto possa rigettare su altri la responsabilità del precipitare della crisi, per il leader del Pd lo smacco sarebbe enorme. E Alfano potrebbe tornare tranquillamente a casa Berlusconi che fa la voce grossa contro i reprobi che lo abbandonano, ma è pronto ad allargare le braccia sorridendo a 32 denti se le pecorelle smarrite ritornano all’ovile. Casini docet. Il Ncd può alzare il prezzo e tenere Renzi sulla corda riesumando Ghino di Tacco – l’autoraffigurazione del Psi craxiano pronto ad intervenire in maniera corsara contro i propri alleati. Questo atteggiamento porta benefici a breve termine, ma non costruisce una politica di respiro. Per avere una vita autonoma e un futuro politico al partito di Alfano deve caratterizzarsi come quel partito moderato che Berlusconi non è mai riuscito ad incarnare, così come, peraltro, i residuati centristi di ogni tipo (che ne è infatti di Todi, foriere di una aurea rinascita democristiana?).
I Segnali Di Un Percorso in questa direzione non sono chiari. L’opposizione feroce ai provvedimenti di civiltà sui nuovi assetti familiari come le unioni omosessuali, che in tutta Europa anche i partiti conservatori promuovono, indica un radicamento del Ncd in territori molto conservatori e forse addirittura più arretrati di quanto potrebbe emergere in Forza Italia. Ovviamente la connotazione confessionale della classe dirigente alfaniana spinge in quella direzione. Ma se poi aggiungiamo anche l’opposizione allo ius soli per i nuovi migranti e una chiusura sulla depenalizzazione della cannabis, il quadro ipermoderato del Nuovo centro destra prende forma. A questo punto la partnership con il Pd può giustificarsi solo sul piano dell’emergenza, della necessità di assicurare al Paese un governo dell’economia che, in un ottica ben più filoeuropea rispetto a Forza Italia, rimetta in sesto il Paese. E’ questo il terreno necessitato della rinnovata alleanza di governo. Il Ncd sembra quindi voler marcare la propria diversità tradizionalista-confessionale verso sinistra, e la propria diversità responsabile, moderata ed europeista verso destra. Questa potrebbe essere una strategia vincente nel medio periodo per il partito di Alfano e per il governo Renzi. In attesa, però, che il Ncd decida da che parte stare.

Piero Ignazi – L’Espresso 27 febbraio 2014

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