Nato a Duncan, in Oklahoma, Ronald William
Howard, capisce a soli 5 anni che la sua strada è sul set, recitando in un
episodio della celebre serie di fantascienza "Ai confini della
realtà". Divenuto popolare anche al cinema con i film
"Capobanda" (1962), "Una fidanzata per papà" (1963) e American
Graffiti del grande George Lucas (il padre di "Guerre
stellari" e "Indiana Jones"), nel 1974 torna sul piccolo schermo
e per lui è la consacrazione.
Il ruolo dell'adolescente Richie Cunningham
nella serie Happy Days (1974-80) gli dà fama internazionale,
fin quando decide di cambiare strada, passando dietro la cinepresa. A puntare
sulle sue doti di regista è proprio l'amico Fonzie, alias Henry Winkler, che
gli produce il primo film di successo, "Night Shift - Turno di notte"
del 1982.
La carriera decolla passando dalla commedia
romantica "Splash, una sirena a Manhattan" (1984) al capolavoro
"Apollo 13" (1995), che vince due Oscar per il "montaggio"
e il "sonoro", entrambi interpretati da Tom Hanks, suo
attore feticcio.
Il trionfo è rimandato di sei anni: nel 2002
porta a casa due Oscar per "miglior film" e "miglior
regista" grazie al poetico A Beautiful Mind (con uno
strepitoso Russell Crowe), che conquista quattro statuette su un totale di otto
nomination. Seguono altre pellicole di successo, tra cui "Il codice da
Vinci", "Angeli e demoni" (entrambi tratti da omonimi romanzi di
Dan Brown) e Rush (2013), quest'ultimo sulla rivalità tra i
piloti di Formula 1 Niki Lauda e James Hunt.
Nel 2018 dirige il film fantascientifico Solo:
A Star Wars Story. Nel 2019 è il regista del documentario Pavarotti sulla
vita del celebre tenore. L'anno dopo è dietro la macchina da presa della
pellicola Elegia americana. Ispirato all'incidente di Tham Luang,
avvenuto in Thailandia nel 2018, nell'estate 2022 arriva su Amazon Prime Video
il film Tredici vite.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/4788001
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