Al pari della “cattedrale di
Victor Hugo”, l’altro simbolo per eccellenza di Parigi, è la Tour
Eiffel, l’asparago di
ferro del Trocadéro, che consigliamo
di ammirare alla luce del tramonto, in tutto il suo splendore bruno-ambrato. La
torre, alta più di 320 metri, fu costruita a
partire dal 1886 per l’Esposizione Universale
dell’89 e ne fu progettista l’ingegnere Alexandre
Gustave Eiffel (da cui il nome). Quattro piloni a struttura reticolare
definiscono quattro ampi archi concavi (come fossero delle linee flesse verso
l’interno), che convergono nel terrazzino apicale. La struttura, di vaga
suggestione post-gotica, avrebbe dovuto essere smontata
subito dopo l’Expo, ma evidentemente le intenzioni primigenie mutarono
radicalmente.
Eiffel fu inizialmente
vittima di aspre critiche, ma con il tempo i parigini si abituarono e si
affezionarono a questo vertiginoso monumento. In ossequio ai canoni estetici
del tempo e in linea con altri grandi monumenti europei di fine ‘800 (come
l’ormai perduto Crystal Palace), anche la Tour Eiffel vede trionfare la modularità costruittiva
e la prefabbricazione, esprimendo la sua
bellezza in una nuda e scheletrica
essenzialità. È possibile raggiungere le varie terrazze attraverso le
scalinate di ferro, ma si conquista la vetta soltanto via ascensore.
thelivingnews.it/
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