Il termine déjà vu significa letteralmente “già visto”
Coloro che hanno sperimentato questa sensazione lo descrivono come un
pruriginoso senso di familiarità con qualcosa o qualcuno che al contrario non
dovrebbe essere familiare, perché del tutto nuovo.
Una passeggiata in un luogo mai visto prima e all’improvviso sembra di
esserci già stati. Oppure una cena con amici, mentre si discute del più e del
meno e a un certo punto si ha la sensazione di aver già vissuto una sequenza
esatta di micro-accadimenti.
Il fenomeno è piuttosto complesso e ci sono diverse teorie sul perché
accada.
Escludiamo di essere in matrix e proviamo a capire che
cosa succede nel nostro cervello. I tentativi di interpretazioni più verosimili
affermano che il déjà vu sia una “paramnesia” ovvero un errore della
memoria. Noi crediamo alla nostra memoria che fa l’errore di ricordare un certo
avvenimento o un certo luogo.
Similmente c’è chi afferma che più che un errore della memoria, sia
un errore della nostra percezione. Un’illusione percettiva che ci
fa credere di cogliere una somiglianza con qualcosa di già vissuto.
La descrizione più affascinante è forse quella – anche più complessa da
descrivere – che definirebbe il déjà vu come un conflitto a livello di
informazioni cerebrali: il cervello sa quello che sta succedendo ancora
prima che la coscienza se ne renda conto.
Questo spiegherebbe la sensazione di “preconoscenza” che ognuno di
noi ha provato almeno una volta nella vita. C’è poi una teoria che affronta il
fenomeno in termini di “emozione dissociativa“, ovvero gli stimoli
percettivi che riceviamo da una nuova situazione attivano emozioni già
verificatesi in situazioni passate, facendone derivare quel gusto di familiarità,
come il celeberrimo profumo della maddalenine proustiana.
Alcuni esperimenti neurologici condotti negli anni cinquanta, hanno
dimostrato come il déjà vu sia molto frequente in soggetti epilettici o
schizofrenici e che addirittura i déjà vu potevano essere indotti con scosse
elettriche. Questo porterebbe a considerare, almeno come punto fermo, che il
déjà vu sia un fenomeno da interpretare in termini di disordine neurologico.
Sono molte le teorie che cercano di interpretare questo simpatico scherzo
della memoria, un fenomeno che ancora non è stato compreso fino in fondo così
come la gran parte dei fenomeni che interessano il nostro cervello, organo così
complesso e misterioso.
E se invece avessimo già vissuto tutto questo? Le teorie paranormali che
attribuiscono il déjà vu alla reincarnazione si sprecano, ma cerchiamo di
rimanere coi piedi per terra!
.ilsaputello.it/
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