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mercoledì 6 giugno 2018

Lo Sapevate Che: Gratta gratta e tra i capelli spunta un affare...


Di fronte alla disoccupazione c’è chi si mette le mani nei capelli e chi le mette nei capelli altrui: per liberarli dai pidocchi. Il nuovo business delle “spidocchierie” – neologismo obbligato, in quanto a questa professione non è stata ancora dedicata una categoria specifica nel registro delle imprese – prende sempre più piede. Head Cleaners, la catena fondata nel2010 a Madrid da Laura Martin con i trentamila euro della sua liquidazione e che tre anni dopo già fatturava 400 mila euro all’anno, con nove sedi in Spagna punta ora sull’Italia. Ha aperto due centri in franchising, il primo a Torino quattro mesi fa e il secondo, appena inaugurato e già assediato dalle prenotazioni, a Monza. A settembre ne apriranno altri a Roma, Parma e Nuoro. Mentre Asti e Avellino sono in coda. Un altro franchising iberico, Sin Màs Piojitos, 37 centri in Spagna, ha punti a Roma, Milano, Torino e da poco anche a Mestre. Il nome scelto per l’Itala è fedele all’originale: “Basta pidocchietti”. Una terza catena straniera, Lice Clinica of) e uno a Milano (PidFree). Il cliente tipo? “Da tre a 14 anni” spiega Alessandra Gaeta, titolare di Head Cleaners Monza. “Ma ormai ai pidocchi non sfuggono nemmeno i teenager più grandi, per via dei selfie di gruppo”. Veramente? “Eh già, accostano le teste e zac!”. Poi ci sono i single, “che altrimenti non saprebbero a chi rivolgersi, perché togliersi i pidocchi da soli è un ‘impresa improba”. I sistemi che i centri usano per la rimozione dei fastidiosi parassiti sono tanti aspiratori, pettini, lampade speciali, balsami ipoallergenici, ovviamente le lenti di ingrandimento. I prezzi per un trattamento variano, a seconda delle catene, da 80 a 180 euro a seduta. I negozi spagnoli hanno un prezzo fisso, mentre il listino di quelli affiliati a Lice Clinics of America dipende dalla lunghezza dei capelli. Il mercato delle spidocchierie non è saturo. “con i pidocchi che ormai hanno sviluppato resistenza agli shampoo e ai gel, che si vendono in farmacia, le famiglie non hanno problemi a spostarsi pur di risolvere il problema. Il centro di Torino ha avuto anche clienti arrivati dalla Toscana, spiega Gaeta, che per la mole di lavoro, a sole tre settimane dall’apertura, ha già dovuto assumere una persona n più rispetto alle due di partenza. Non servono grandi capitali per aderire ai franchising: l’investimento iniziale varia, con caratteristiche diverse a seconda delle catene, da 9.800 a15 mila euro, e poi c’è una royalty mensile tra 180 e 300 euro. E si potrà aprire l’unico esercizio commerciale che invece di disdegnare i clienti pidocchiosi, li aspetta a braccia aperte.
Giuliano Aluffi – Economie – Il Venerdì di La Repubblica – 1 giugno 2018 –

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