Tormentone di vita quotidiana e tante ricette culinarie italiane ed estere
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domenica 30 settembre 2012
Lo Sapevate Che: Il Tesoro....
Il Tesoro Che Si Cela
Tra I Ghiacci Dell’Artico
L’estate del 2012 è stata torrida nel nostro emisfero, in molte nazioni il termometro
Ha toccato punte da record, ma dove il surriscaldamento della Terra è stato particolarmente visibile è al circolo polare artico. Quest’anno si è sciolto un volume di ghiaccio superiore a quello dell’estate del 2007, un anno da record. A metà agosto l’Artico aveva perso ghiaccio su di un’area leggermente più piccola del Brasile. Ma ciò che preoccupa gli scienziati è la perdita di consistenza della crosta del ghiaccio, sempre meno solida e sempre più porosa. Ciò facilita lo scioglimento.
Molti ricercatori sono convinti che entro il 2020 i ghiacci dell’Artico si saranno sciolti (e infatti il volume totale oggi è appena il 30 per cento di quello degli anni Ottanta).
Nonostante i pericoli connessi allo scioglimento dei ghiacci, c’è chi ne sta traendo vantaggio. La corsa alle potenziali ricchezze dell’Artico, come petrolio e metalli preziosi, è iniziata da anni e vi partecipano tutte le nazioni che confinano con il circolo polare artico. Ma sono i cinesi che quest’estate lo hanno attraversato, con la rompighiaccio Drago di Neve, senza grossi problemi. L’apertura del passaggio a Nordovest e a Nordest collega i due grandi oceani, Pacifico ed Atlantico, abbattendo i costi marittimi. E per i cinesi, primi esportatori al mondo, una delle più importanti ricchezze dell’Artico è proprio questo.
Loretta Napoleoni –Venerdì di Repubblica – 7-9-12
Delizia del Palato!
Per 6 persone
200 gr di farina, 3 uova, 180 gr di zucchero di canna, 1 confezione di yogurt naturale intero, 2 mele, uvetta sultanina, la scorza grattugiata di 1 limone, ½ bustina di lievito in polvere, ½ bicchiere di Marsala, olio, burro, sale.
Mettere a bagno in ½ bicchiere di Marsala l’uvetta. Lavare e sbucciare le mele. Ridurle a dadini. In una padella con 30 gr di burro caldo, unire i dadini di mele e cospargerle con 50 gr di zucchero di canna.. Strizzare l’uvetta e unirla alle mele. Mescolare e cuocere a fuoco forte per 5 minuti, caramellando il composto. Imburrare e infarinare uno stampo da plum-cake. Mischiare il lievito alla farina e a 130 gr di zucchero e metterla a fontana in una grande terrina. Mettere nell’incavo i tuorli, lo yogurt, la scorzetta grattugiata del limone, 50 gr di olio. Lavorare accuratamente gli ingredienti. Aggiungere gli albumi con un pizzico di sale, montati a neve fermissima e mescolate delicatamente per non smontare gli albumi. Versate il composto nello stampo preparato. Unirvi in superficie le mele e l’uvetta. Mettere in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti Non aprire lo sportello prima di 15 minuti. Nel caso la preparazione colorisse troppo in superficie, coprirla con carta di alluminio. Capovolgere su un piatto lungo da portata il dolce intiepidito, affettandolo al momento di servirlo.
Speciali Antipasti Caldi!
Per 6 persone
200 gr di farina, 1 uovo, 100 gr di ricotta, 200 gr di formaggi tipo scamorza, emmental, fontina, un pizzico di paprika, 50 gr di burro, olio, sale.
Preparare la pasta: mettere la farina a fontana su un piano di lavoro, fare al centro un incavo e posarci il burro, fatto ammorbidire, a pezzettini, la ricotta, 2 cucchiaini di sale. Impastare rapidamente gli ingredienti, formare una palla con l’impasto e avvolgerlo in pellicola trasparente che metterete in frigorifero per mezz’ora. Pulire i formaggi dalle croste, tritarli e mescolarli in una terrina. Stendere la pasta ad uno spessore di 3 mm , ritagliare tanti dischetti di 8 cm di diametro e mettevi al centro un poco di composto di formaggi. Richiuderli, dandogli la forma delle mezzelune, premendo sui bordi con dita umide di acqua. Spennellarli con l’uovo sbattuto. Adagiarli su una placca da forno foderata con carta da cucina. Cuocerli in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti.
Per 4 persone
300 gr di gamberetti sgusciati surgelati, 100 gr di valerianella, aceto bianco, limone, mezzo finocchio piccolo, una costola di sedano, un pizzico di aneto, olio, sale e pepe.
Pulite, lavate e asciugate 100 gr di valerianella. Fate scottare 300 gr di gamberetti sgusciati surgelati per 30 secondi, in una casseruola con acqua bollente poco salata a cui avrete aggiunto 2 cucchiai di aceto bianco e una fetta di limone tagliata a metà, scolateli, trasferiteli in una ciotola, unite la valerianella, mezzo piccolo finocchio e una costola di sedano, affettati molto finemente, un cucchiaio di succo di limone, 4 di olio, un pizzico di aneto, un pizzico di sale e una macinata di pepe.
Per 4 persone
1 rotolo di pasta brisèe buitoni, 150 gr di salsiccia fresca, 1 fetta di pancarrè, 1 tuorlo d’uovo, un ciuffetto di prezzemolo, 1 foglia di salvia, semi di finocchio, sale, pepe.
Privare con l’aiuto di un coltello la salsiccia dalla pelle, trasferire la polpa sbriciolata in una ciotola, unirvi le erbe lavate, asciugate e triturate molto finemente. Unire la fetta di pancarrè sbriciolata, salare, pepare e amalgamare bene il composto. Srotolare la pasta e dividerla prima in 4 parti, poi ancora ogni parte in metà, ottenendo 8 triangoli molto allungati. Disporre un po’ di ripieno lungo il bordo più corto dei triangoli e arrotolare verso la punta. Piegare le estremità dando la forma di una brioche e spennellare con il tuorlo d’uovo diluito in poca a acqua. Spolverizzare con i semi di finocchio e infornare a 200° per 15 minuti. Gustoso antipasto, ottimo aperitivo, ideale per un buffet.
sabato 29 settembre 2012
Lo Sapevate Che: Quel Delfino Che Lascia A Bocca Aperta
Quel Delfino Che Ci Lascia A Bocca Aperta:
Ama Stare In Compagnia
I delfini hanno la capacità di scegliere le compagnie seguendo atteggiamenti culturali, vere e proprie “mode”: lo dice un nuovo studio pubblicato questo mese su Nature Communications dalla biologa comportamentale Janet Mann della Georgetown University di Washington. Consultando 22 anni di osservazioni di delfini della Shark Bay australiana, la scienziata ha scoperto che i delfini che, per saggiare i fondali marini sabbiosi in cerca di cibo, adornano il proprio muso con spugne marine, desiderano la compagnia solo di delfini che hanno la stessa abitudine. Prima dello studio di Janet Mann, si riteneva che questi delfini fossero solitari. Ma la biologa ha trovato che 28 delfine caratterizzate da questo sistema di caccia sul fondale hanno formato gruppi ben saldi. La socialità e l’accettazione dei propri simili sono elementi fondamentali per la sopravvivenza dei delfini, soprattutto per quelli che prima o poi si trovano a interagire con gli umani. Sono frequenti, purtroppo, le storie di delfini solitari che, innamoratisi della compagnia umana, stabiliscono un rapporto che li espone a rischi e pericoli come quelli affrontati dal delfino Filippo, attrazione del golfo di Manfredonia (Puglia) tra il 1997 e il 20004.
La sua vicenda è rievocata in Jack il delfino e altre storie di mare (ed. Devecchi, pp.256, euro 12,90) di Marco Affronte. Responsabile scientifico fino al 2011 della Fondazione Cetacea di Riccione. Filippo amava accompagnare le imbarcazioni dei pescatori saltando sull’onda di prua e nuotando sulla scia dell’elica, e nel 1998 stabilì la propria dimora nel porto di Manfredonia. Il continuo contatto con gli uomini fece perdere a Filippo ogni prudenza (a Filippo veniva naturale trattare gli uomini come se fossero dei delfini, e quindi non risparmiando loro strattoni e morsi) fino a quando un’ordinanza della Capitaneria di Porto non fece chiarezza sui comportamenti da tenere con Filippo: non fare il bagno insieme, non toccarlo, non fotografarlo, non offrirgli cibo. Nell’agosto 2004 Filippo morì per ferite attribuibili all’elica di una barca o all’esplosione degli ordigni per la pesca illegale.
Giuliano Aluffi – Venerdì di Repubblica 31-8-12
Delizia del Palato!
Per 6 persone
3 uova, 3 dl di latte, 60 gr di nocciole tostate, 120 gr di cioccolato fondente, panna, 130 gr di zucchero, panna da montare per guarnire.
Tritare le nocciole grossolanamente (lasciarne un cucchiaio raso da parte) Per preparare il caramello: in una casseruolina mettere 60 gr di zucchero con un cucchiaino d’acqua e far scaldare fin quando inizia a caramellare. Versarvi le nocciole e mescolare bene tutto il composto velocemente. Versare il caramello in uno stampo da budino non molto grande, facendo in modo che ricopra tutto il fondo. Scaldare il latte con 1 dl di panna. Battere in una terrina battere le uova con 120 gr di zucchero. Fare fondere il cioccolato ridotto a pezzi piccoli in un tegamino con due cucchiai del latte. Unire il cioccolato alle uova, mescolando bene. Unire pure latte e panna tiepidi, mescolare accuratamente tutti gli ingredienti. Versare la preparazione nello stampo col caramello. Posare lo stampo in un contenitore da forno contenente per ¾ acqua calda e fare cuocere in forno a 180° per 30 minuti. Togliere dal forno e lasciare raffreddare nel contenitore dell’acqua. Toglierlo lo stampo dall’acqua, asciugare bene la parte esterna, coprire con pellicola e tenerlo per 12 ore in frigorifero. Al momento di servire, rovesciare il budino su un piatto di portata. Coprire la superficie con 100 gr di panna montata zuccherata e il cucchiaio di nocciole trite.
Specialità Trentine
Per 4 persone
300 gr di pane raffermo, 2 bicchieri di latte, 1 cipolla, 30 gr. di burro, un ciuffo di prezzemolo tritato, 3 uova, 50 gr di farina, un lt. di brodo, sia vegetale che di carne.
Tagliate a pezzetti 300 gr. di pane raffermo e bagnatelo con due bicchieri di latte. Affettate finemente una cipolla e fatela appassire con 30 gr di burro. Unite il pane strizzato e un ciuffo di prezzemolo tritato. Sbattete 3 uova, salatele e aggiungetele all’impasto. Mescolate, controllate la consistenza, che dovrà risultare morbida, ed eventualmente, aggiungete altro latte. Lasciate riposare l’impasto per mezz’ora quindi, dopo aver aggiunto 50 gr di farina, amalgamate e formate delle polpette. Portate a bollore un lt. di brodo ( di carne, o vegetale), salato, lessatevi i canederli per 15 minuti e serviteli. In alternativi, proponeteli asciutti, come contorno di carne in umido.
Per 4 persone
500 gr di spezzatino di manzo, 2 cucchiai colmi di farina, 200 gr. di cipolle, uno spicchio d’aglio, 3 cucchiai d’olio, brodo, un cucchiaino di paprika, 3 patate, 3 pomodori, un goccio di aceto, 2 foglie di alloro, sale.
Affettate metà delle cipolle e tritate l’altra metà, fatela soffriggere con attenzione, in un tegame con olio, senza farla colorire.
Passate la carne nella farina, quindi unitela alle cipolle e fatela dorare per qualche minuto. E’ il momento di aggiungere le cipolle affettate, l’alloro, l’aglio schiacciato, le patate che avrete accuratamente tagliato a pezzetti, i pomodori spellati e tagliati, il sale mescolato alla paprika. Adesso dovrete coprire completamente la carne con il brodo, che dovrà essere ben caldo, mescolate con molta attenzione e cuocete per un ora e mezza.
venerdì 28 settembre 2012
Lo Sapevate Che: Addio Pier Luigi Vigna
E' morto Piero Luigi Vigna, un grande servitore dello Stato. Con lui, perdiamo una persona capace, lucida e coerente. Vigna ci ha insegnato che la mafia non si combatte solo sul terreno del contrasto giudiziario ma anche sul terreno dell'educazione e della cultura della legalità. Mi piace ricordare che è stato uno dei protagonisti, insieme a Caponnetto e don Ciotti, della nostra normativa regionale sulle attività di contrasto alla criminalità. A nome di tutti i toscani: grazie Vigna, ci mancherai.
Lo Sapevate Che: Tutto si sa, nulla si capisce......
Tutto si sa, nulla si capisce e agli amici
Dico le bugie
Sono in Italia dal 2008 e, in questi anni gli americani mi hanno fatto spesso tre domande: perché il Papa fa tante gaffe? Amanda Knox è innocente? E perché Berlusconi è sempre al potere? A nessuna di queste domande era facile rispondere – soprattutto quella su Berlusconi – ma è sempre divertente provare. Oggi, con Mario Monti al potere, “sobrietà” è la nuova parola d’ordine e le domande sono molto più serie: perché l’economia italiana non cresce da vent’anni? L’Italia ce la farà? L’euro ce la farà? Ed è ancora più difficile rispondere.
La politica italiana è sempre stata complicatissima da capire per gli outsider e anche per tanti italiani. I governi di breve vita della prima Repubblica, le veline della seconda, era facile roteare gli occhi e leggerla come una farsa più che come una tragedia. Oggi, il conto è arrivato. Monti fa tutto il possibile per tenere l’Italia al centro dell’Europa.
E i politici? Dove sono esattamente i politici? Le cose sono arrivate all’apice della complessità barocca.
Abbiamo spaccature nel Pd, dubbi sul futuro del Pdl, il ritorno dei democristiani e l’ascesa dei grillini. I partiti non corrispondono più alla realtà della società.
Si rischia tutto, e tutto è in gioco, ma sembra che non succeda nulla.
Un mio predecessore ha osservato che nell’Unione Sovietica non si sapeva nulla ma si capiva tutto, mentre in Italia si sa tutto e non si capisce niente.ùLeggo i giornali e vedo che questo apre a quello, quell’altro apre a un altro, un altro ancora scende in campo ma forse no, questo sfida quell’altro (e son per la maggiorr parte “questi” e non “queste”).
E’ una trattativa continua, il suk del voto. A volte mi gira la testa. Basta. Dico ai colleghi, tante “aperture”, ma finché nessuno “chiude”, non scrivo.
E’ facile ridere, altrimenti viene voglia di piangere. Alcuni dei miei amici più seri e impegnati mi dicono che, per la prima volta nella loro vita, pensano veramente di non votare.
Mi dispiace molto sentire questo commento e sono sicura che dispiace molto anche a loro farlo.
“ cosa pensano gli americani di noi?” mi chiedono sempre gli italiani.
Spesso non ho cuore di rispondere che gli americani credono che l’Italia sia un ottimo posto dove andare in vacanza, punto e basta. Invece sorrido, dico che penso che
l’Italia sia piena di talenti e con grinta. E spero che lo stesso per gli Stati Uniti.
Al bar sotto casa l’altro giorno ho parlato con uno dei miei interlocutori preferiti, Opu, un cameriere del Bangladesh che parla italiano come Alberto Sordi.
( “Anch’io volevo fare il giornalista” mi ha detto una volta. “Ma ora sto qui, sto bene. Altrimenti che faccio? Mi metto a ruba’?”).
Per una volta, sono stata io a fargli una domanda: “Ma tu riesci a capire la politica italiana?” gli ho chiesto.
“Se mi impegno, sì, ma non è che mi ispira granché” ha risposto. “Basta sapere che chi fa politica lo fa solo per soldi”. Cinismo da vero romano.
Caro D’Azeglio, si vede che l’Italia non l’hanno ancora fatta, ma gli italiani sì.
Rachel Donadio – corrispondete da Roma per il New York Times (responsabile per l’Italia, Grecia e Vaticano-
Venerdì di Repubblica – 21-9-12
Delizia del Palato:
Per 8 persone
1 rotolo di pasta brisée. 50 gr di farina, 80 gr di burro, 3 pere Williams sode, 100 gr di zucchero per la crostata, 2 cucchiai di Cognac, 150 gr di mandorle in polvere, 1 limone, 1 uovo, 1 stecca di vaniglia, gelato fiordilatte, sale.
Unire la stecca di vaniglia incisa nel senso della lunghezza e il succo di limone a un lt d’acqua in una casseruola e portare a bollore. Sbucciare le pere, tagliarle a metà, eliminare il torsolo e farle cuocere nello sciroppo per 20 minuti. Scolare le pere con una schiumarola e disporle ad asciugare posate su un foglio di carta cucina. Rivestire una pirofila imburrata e infarinata con la pasta, eliminare quella eccedente e bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta. Montare il burro tenuto a temperatura ambiente con lo zucchero rimasto, aggiungere l’uovo, 2 cucchiai di Cognac, la farina, le mandorle in polvere, un pizzico di sale e versare il composto nello stampo. Tagliare le pere a fettine sottili, disporle a cerchi concentrici sopra la crema di mandorle e fare cuocere la torta in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti. Servire la torta accompagnandola con il gelato fiordilatte e una spruzzatina di Cognac.
Gran Ragù di Mare: chi ha poco tempo può farlo e congelarlo!!
Per 10 persone
Spazzolate sotto l’acqua corrente le cozze, lasciatele a bagno in un recipiente con acqua fredda salata per un’ora. Sciacquatele nuovamente sotto l’acqua corrente, trasferitele in una larga padella, coprite e fatele aprire su fuoco vivo. Scolatele dal liquido di cottura con un mestolo forato, eliminando le cozze rimaste chiuse e i gusci vuoti. Eliminate metà dei gusci, togliendo le cozze mettendole da parte con l’altra metà dentro il proprio guscio. Scottate i gamberi in acqua bollente per 2 minuti, scolateli e sgusciateli, togliendo anche il budellino nero. Pulite e lavate i totanetti, le seppioline e i calamaretti, eliminando le interiora e l’osso contenuto nelle sacche e gli occhi e il beccuccio che troverete al centro dei ciuffi. Mettete su fuoco medio 2 padelle, mettete in ciascuna 5 cucchiai d’olio, 2 spicchi d’aglio tagliati a metà e una presa di peperoncino: fate rosolare poi unite in entrambe le padelle le seppioline e i totanetti, versate mezzo bicchiere di vino bianco in ogni padella, mescolate e cuocete per 10 minuti. Aggiungete sempre nelle due padelle i calamaretti e i gamberi e proseguite la cottura per 5 minuti. Infine aggiungete tutte le cozze, con e senza guscio, salate, insaporite con un cucchiaio di prezzemolo tritato per ogni padella, mescolate e cuocete per circa 3 minuti. Lasciate raffreddare il ragù di mare, distribuitelo in contenitori a chiusura ermetica e mettete in freezer. Prima di utilizzare e scaldare il ragù, fatelo scongelare a temperatura ambiente o in forno a microonde. Servitelo accompagnato da un riso Basmati cotto al vapore e condito con burro e sale.
giovedì 27 settembre 2012
Lo Sapevate Che: La Giornata dell'Alzheimer
Nella Giornata dell’Alzheimer un Nuovo
Aiuto Viene dalle APP
Come affrontare la perdita di memoria di tanti nostri anziani? Come reagire alle loro
Ossessioni, tristezze? E’ difficile assistere una persona che soffre di demenza, di tutti quei sintomi di deterioramento cerebrale provocati da varie malattie, ma soprattutto dall’Alzheimer. Un dramma che si fa sempre più grave, visto che il mondo si fa sempre più vecchio. Secondo l’ultimo rapporto dell’Oms e dell’Alzheimer Disease International, nel 2010 erano più di 35 milioni e mezzo le persone affette da demenza nel mondo. Con costi stimati in 604 miliardi di dollari. E con un incremento di sette milioni 700 mila casi l’anno: uno nuovo ogni 4 secondi. Dati impressionanti, che dovrebbero far scattare piani nazionali per la ricerca e l’aiuto ai malati ( e ai loro familiari). Il che non avviene in Italia, dove pure i sintomi colpiscono un milione di persone. Lo scorso aprile, la Federazione Alzheimer Italia, che raccoglie 46 associazioni, ha inviato il rapporto Oms a governo e regioni. Senza averne risposta. L’emergenza economica impone altre priorità, certo, ma l’aumento della demenza è esponenziale e, se non se ne prende atto, finirà per sfuggire di mano.
Ce lo ricorda, oggi, la Giornata mondiale dell’Alzheimer. E le associazioni che, sempre più tamponano le carenze pubbliche. Ultima novità, la messa a punto di applicazioni per iPhone e Android (gratuite) dedicate ai familiari dei malati. Quella della Federazione Alzheimer innanzitutto (Alzheimer.it), che dà risposte concrete a domande e dubbi, rinvia con un solo tasto alla linea telefonica di sostegno e ha una sezione dedicata alle testimonianze delle famiglie. E quella dell’associazione Alzheimer Roma che, in collaborazione con l’ospedale
Fatebenefratelli, offre agli utenti romani anche una parte operativa: ogni paziente può avere un suo fascicolo sanitario elettronico – aggiornato regolarmente da medici, psicologi, volontari dell’associazione e familiari – che facilita il dialogo tra tutte le persone coinvolte, quindi l’assistenza (alzheimeroma.it).
Antonella Barina – Venerdì di Repubblica – 21-9-12
Cucinando con le Verdure: Piatti Speciali!
Flan di Cavolfiore con Pancetta
Per 4 persone
1 cavolfiore da 1 kg , 60 gr di pancetta a dadini, 60 gr di parmigiano grattugiato, 100 gr di panna, 2 uova, burro, noce moscata, sale.
Fare lessare il cavolfiore, ridotto in cimette, a vapore per 25 minuti. Poi passarlo al passaverdura. In una padella con 20 gr di burro, fare rosolare i dadini di pancetta e aggiungere il passato di cavolfiore, lasciare insaporire e salare. Sbattere le uova, aggiungere la panna, una grattata di noce moscata, il parmigiano grattugiato, salare e mescolare. Unire al composto di cavolfiore. Imburrare una pirofila rettangolare, versare il composto, livellarlo. Fare cuocere in forno preriscaldato a 170° per 40 minuti, coprendo lo stampo con carta di alluminio, da togliere dopo 20 minuti. Sformare o servire nella stessa pirofila, quando sarà tiepido. Si accompagna con salsa di pomodoro.
Una variante può essere quella di usare i broccoli verdi, con lo stesso procedimento per la preparazione.
Quiche di Insalata Belga al Caramello
Per 6 persone
250 gr di farina, 80 gr di burro, 80 gr di ricotta, 5 uova, 2 dl di panna, 60 gr di parmigiano grattugiato, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, 1 cucchiaino di erba cipollina, 4 cespi di insalata belga, 10 pomodorini ciliegia, zucchero di canna, olio, sale, pepe. Farina e burro per la preparazione.
Riunire in una terrina 250 gr di farina, il prezzemolo, l’erba cipollina, 80 gr di burro a dadini, prima fatto ammorbidire a temperatura ambiente. Impastare con le punta delle dita, poi unire un pizzico di sale, la ricotta, un uovo e un tuorlo. Lavorare bene il tutto e formare con la pasta una palla, avvolgerla in una pellicola e lasciarla riposare ½ ora in frigorifero- Nel mentre eliminare la parte finale dei cespi di indivia e tagliare in sei spicchi ciascuna insalata. Fare scaldare 2 cucchiai d’olio in una larga padella, unire l’indivia e farla rosolare, cospargerla con 2 cucchiai di zucchero di canna, sale e pepe e farla caramellare a fuoco medio. Togliere dal fuoco. Lavare i pomodorini e tagliarli a metà. Su di un piano di lavoro leggermente infarinato, tirare la pasta con il mattarello e rivestire una pirofila di circa 22 cm di diametro, prima bene imburrata e infarinata. Bucherellare il fondo della pasta con i rebbi di una forchetta. Disporre a raggera sul fondo gli spicchi di insalata belga e i pomodorini. Versare la panna in una ciotola, unire il parmigiano, le uova rimaste, regolare di sale e pepe. Battere il composto con una frusta a mano e versarlo poi sull’indivia. Fare cuocere in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti. Sfornare e lasciarla intiepidire prima di sformarla.
mercoledì 26 settembre 2012
Lo Sapevate Che: Le Quote Rosa
Ma non servono le quote rosa
Per fare carriera
Di tanto in tanto torna alla ribalta un tema antico:
le quote rosa. Coloro che hanno responsabilità decisionali
ai vari livelli, in Italia e fuori, ambiscono a stabilire, per un falso senso si giustizia, quante donne debbano figurare al vertice di enti pubblici, e addirittura nei consigli di amministrazione delle società per azioni. A me questa sembra una sciocchezza. Non ha alcun senso di antagonismo e di ostilità, sia chiaro, verso gli esseri umani che appartengono all’altro sesso: ci mancherebbe altro. Sono felice quando fanno una bella carriera: come la Hillary, ministro degli Esteri negli Stati Uniti, come la Helle, che è al vertice del governo danese, ed è anche di bell’aspetto; per non dir nulla della Tina Brown, grande giornalista anglo – americana. Anche la direzione del New York Times è stata affidata a una donna: ne sono felice. E la nostra Fornero….Che però si prescriva per legge la presenza di donne a posti di responsabilità mi pare una follia. Umiliante, oltre tutto, per le donne. Come se avessero bisogno di apposite leggi per affermarsi.
E’ vero: le donne sono in minoranza negli enti pubblici, nei parlamenti, nei consigli di amministrazione. E con questo? Il fatto che ci siano in parlamento o alla guida di società private più uomini che donne non significa né che le donne siano meno brave, né che siano ostracizzate. La verità, piuttosto è che le nostre compagne hanno interessi molteplici, e prediligono una vita più variegata di quella degli uomini. E’ vero: ci sono donne che per la carriera darebbero la vita. Ma a giudizio di molte altre, probabilmente la maggioranza, è bello stare in ufficio e lavorare al meglio, ma è anche bello, quando scende la sera, andarsene a casa, e coltivare altri interessi: tra i quali è giusto porre, in primo luogo, la famiglia. Concludo: sono sicuro che se una donna vuole fare carriera, e vale, non ha bisogno delle famigerate quote rosa (e già l’espressione è ridicola) per raggiungere i suoi obbiettivi.
Piero Ottone .- Venerdì di Repubblica – 21-9-12
Delizia del Palato
Per 6 persone
230 gr di farina, 100 gr di burro, 90 gr di zucchero di canna, 5 tuorli d’uovo. 50 gr di mandorle sgusciate, spellate, tostate e tritate, 600 gr di fichi neri maturi, 3 dl di vino bianco secco, la buccia grattugiata di 1 limone, gelatina di albicocche, sale.
Per fare la pasta: ammorbidire il burro mettendolo in una ciotolina ridotto a cubetti a temperatura ambiente. Versare a fontana in una terrina gr 160 di farina e mettervi al centro 80 gr di burro ammorbidito, la polvere di mandorle, 70 gr di zucchero di canna, l’uovo battuto un poco, la buccia grattugiata del limone e un pizzico di sale. Impastare tutti gli ingredienti velocemente, raccogliere l’impasto a palla, avvolgerlo nella pellicola e tenere in frigorifero per ½ ora. Appoggiare la pasta su di un piano da lavoro leggermente infarinato e stenderla con un mattarello ad un altezza di 3 mm . Foderare con la pasta una pirofila rotonda di circa 25 cm imburrata e infarinata. Bucherellare il fondo della pasta con i rebbi di una forchetta. Posarvi un foglio di carta da forno grande come la circonferenza del fondo torta e versarvi sopra dei fagioli secchi. Fare cuocere in forno preriscaldato a 180° per 25 minuti. Sfornare la pirofila, togliere i fagioli secchi e la carta, lasciare raffreddare e sformare su un piatto di portata. Nel mentre cuoce la pasta preparare il ripieno: Mettere in una ciotola i tuorli con lo zucchero rimasto e sbattere con una frusta sin ad ottenere un composto gonfio e spumoso, aggiungere 50 gr di farina e mescolare. Fare scaldare il vino in una casseruolina e aggiungerlo al composto, lavorando bene velocemente tutti gli ingredienti. Versare il composto in una casseruola e portare dolcemente a bollore, sempre mescolando, facendo cuocere il composto per 6 minuti. Togliere dal fuoco e fare raffreddare. Lavare, asciugare e sbucciare i fichi, tagliarli a spicchi. Versare la crema raffreddata nella pasta, livellarne la superficie e distribuirvi sopra a raggiera gli spicchi di fichi. Portare a ebollizione in un padellino 3 cucchiai di gelatina con 1 cucchiaio d’acqua e stenderla sui fichi. Fare riposare 10 minuti e servire.
Specialià "Polpettoni"...
Per 4 persone
1 fetta di carne di manzo di 800 gr, 220 gr di prosciutto cotto, 120 gr di carne tritata di vitello, 120 gr di salsiccia, 5 uova, 50 gr di pecorino fresco, 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, ½ bicchiere di vino rosso, 200 gr di passata di pomodoro, salvia, rosmarino, olio, sale e pepe.
Fate bollire 4 uova per 10 minuti. Smuovetele spesso, mentre bollono, perché il tuorlo rimanga in centro. Freddatele sotto l’acqua corrente e sgusciatele e tagliate le due estremità bianche sino a raggiungere il punto dove affiora il giallo dell’uovo. Togliete la pelle alla salsiccia e sgranatela. Mettetela in una ciotola insieme alla carne di vitello tritata, all’uovo rimasto, al pecorino grattugiato, e al trito di aglio, rosmarino, salvia, sale e pepe. Appoggiate su un piano da lavoro la fetta di manzo e con il pestacarne allargatelo il più possibile. Coprite la superficie con le fette di prosciutto. Spalmatevi sopra l’impasto preparato, distribuendolo in modo uniforme. Disponetevi al centro le uova, una accanto all’altra, nel senso della lunghezza. Arrotolate il la fetta su se stessa e legatela bene con refe da cucina, affinchè il ripieno non fuoriesca durante la cottura. In un tegame con 3 cucchiai d’olio, fate appassire la cipolla affettata, unite il polpettone e fatelo rosolare per 5 minuti, facendolo colorire da tutte le parti. Bagnatelo col vino rosso, lasciate evaporare. Unite la passata di pomodoro e fate cuocere per un ora, salate e pepate. Quando sarà cotto, slegatelo, appoggiatelo su un piatto da portata e tagliatelo a fette spesse 2 centimetri . Irroratelo con fondo di cottura. Servitelo tiepido.
Per 4 persone
700 gr in una sola fetta, di polpa di maiale, 250 gr di polpa di maiale, 100 gr di lingua salmistrata in un pezzo unico, 120 gr di prosciutto crudo, un uovo, 4 fette di pancarrè, 1 dl di latte, un bicchiere di vino bianco, un bicchierino di marsala, parmigiano grattugiato, 20 pistacchi sgusciati, salvia, olio, sale e pepe.
Tagliate a dadini piccoli i 250 gr di polpa di maiale e il pezzo di lingua. Metteteli in una terrina. Togliete la crosta al pancarrè, spezzettatelo e mettetelo a bagno nel latte per 10 minuti. Poi strizzatelo, sminuzzatelo e unitelo alla carne. Tritate finemente il prosciutto e aggiungetelo agli ingredienti, insieme all’uovo, al marsala e al parmigiano. Tritale la salvia e spezzettate a metà i pistacchi, unite al composto, salate e pepate. Amalgamate bene il composto sino a renderlo omogeneo. Mettete la fetta di carne sul tagliere e battetela delicatamente con il pestacarne allargandola quanto possibile. Salatela e pepatela, spalmatevi sopra il composto preparato, livellandolo. Arrotolatelo ben stretto e legatelo con refe da cucina, fermando anche i lati corti. In un tegame con 4 cucchiai d’olio caldo, fatelo rosolare, da tutti i lati. Fatelo colorire e poi bagnate col vino, cuocete a fuoco dolce per 45 minuti. Toglietelo dal fuoco, appoggiatelo su un piatto da portata e togliete il refe. Affettatelo non troppo sottilmente e servitelo accompagnato da una morbida purea.
martedì 25 settembre 2012
Lo Sapevate Che: In Ricordo di Tabucchi...
Tabucchi, Notturno Laico
Gli Amici Ci Ricordano
Lo Scrittore Segreto
Le telefonate all’alba, i vicoli di Lisbona, la politica italiana, le critiche alla “terza pagina” dei giornali, i colleghi a lui più vicini rievocano a sei mesi dalla morte, l’uomo e l’artista e anticipano i temi di scritti postum.
Non ha nulla della celebrazione accademica né del libro d’occasione. Una giornata con Tabucchi (Cavallo di Ferro, pp.128, euro 14) è piuttosto il ricordo, letterario ma anche personale e affettuoso, che alcuni amici dello scrittore scomparso a Lisbona, il 25 marzo scorso, hanno voluto dedicargli, un libro nato dall’urgenza e dalla malinconia di una perdita. “Il 24 settembre Antonio avrebbe compiuto 69 anni. Questo è il nostro modo di esprimere quanto ci manca” spiega la scrittrice Romana Petri che è una delle voci nonché l’editrice del libro. Gli altri autori chiamati a scrivere di Tabucchi sono Dacia Maraini, Paolo Di Paolo e Ugo Ricciarelli.
“A parte Dacia – che di Antonio era grandissima amica – noi tre, pur essendo di generazioni diverse, ci consideriamo suoi allievi. Grazie a lui sono rimasta stregata dal Portogallo, tanto da creare una casa editrice di letteratura lusitana. Ha letto tutti i miei romanzi e mi ha sempre incoraggiato.
E così ha fatto con Ugo Ricciarelli quando ha sostenuto Il dolore perfetto che poi ha vinto il Premio Strega, così faceva con Di Paolo che è molto giovane. Era generoso con gli amici. Una volta mi chiamò alle tre di notte per dirmi che gli era piaciuto quel che avevo scritto.
Così, in Una giornata con Tabucchi, si rievocano letture condivise ma anche incontri, cene e dialoghi al telefono.
Ci sono una conversazione a tre, dal titolo Tabucchiera, e due racconti: uno firmato da Petri e l’altro da Ricciarelli, nati da suggestioni tabucchiane. Ma soprattutto ci sono i personaggi, lo stile, i tanti luoghi vissuti e immaginati dallo scrittore pisano che ha sposato Lisbona, si è innamorato negli anni Sessanta del poeta Ferdinando Pessoa e ha amato in un lungo matrimonio felice la sua sposa portoghese Maria José detta la Zè.
C’è nelle parole della Maraini, la gratitudine per il celebre Sostiene Pereira e per quel protagonista “che parla con il ritratto della moglie, che beve continuamente limonate, che piano piano, con le movenze di una lumaca stanca, tira fuori la testa dal suo guscio, per trovare un coraggio che non si conosceva”. C’è l’enigma femminile della Isabel di Requiem, che secondo Petri, potrebbe ritornare in qualche scritto postumo. C’è la passione civile di uno scrittore che, pur vivendo molto all’estero, seguiva da vicino le vicende italiane; di un burbero che non amava i salotti, tanto da consigliare all’amico Di Paolo: “metti un disco di Schubert, apri a caso i Dubliners e vedrai che ti dimentichi di quello che sulla pagina culturale del Corriere Tizio ha scritto di Caio”. C’è il grande viaggiatore che da Notturno indiano a Donna di Porto Pim ci ha fatto sognare il mondo dall’India alle Azzorre. E c’è il narratore che da laico scriveva ai morti “perché è la maniera più rapida di scrivere a se stessi” e popolava di fantasmi la sua letteratura.
Del resto Tabucchi credeva che non si muore finché qualcuno parla di noi.
Lara Crinò – Venerdì di Repubblica – 14-9-12
Piatti Speciali con le Uova, meravigliose uova!
Per 6 persone
8 uova, 2 cucchiai di farina, latte, parmigiano grattugiato, 350 gr di cipolle rosse, zucchero di canna, aceto di riso, burro, sale, pepe
Sbucciare e tagliare a spicchi sottili le cipolle. Mettere in una padella 30 gr di burro a scaldare e passarvi le cipolle, insaporirle con sale e pepe e cuocerle a fuoco moderato per 5 minuti. Bagnarle con un bicchierino di aceto e lasciare evaporare a fuoco forte per qualche istante. In una terrina battere le uova con sale e pepe, unire i 2 cucchiai di farina , 50 gr di parmigiano grattugiato e 4 cucchiai di latte. Mescolare bene. Spolverizzare una pirofila rotonda di circa 23 cm di diametro bene imburrato, con 2 cucchiai di zucchero di canna. Porlo con lo spargifiamma sul fuoco e farlo leggermente caramellare. Toglierlo dal fuoco e distribuire sul caramello le cipolle e lasciare raffreddare il tutto. Versare il composto di uova preparate sulle cipolle e fare cuocere la preparazione in forno preriscaldato a 200° per 20 minuti. A cottura ultimata, sformare la tarte tatin su un piatto di portata capovolgendo la pirofila e servire subito.
Rigatoni e Uova al Forno
Per 4 persone
Gr 450 di rigatoni, 1 cipolla, 2 carote, 2 coste di sedano, 250 gr di passata di pomodoro, 3 uova, 60 gr di parmigiano grattugiato.
Lavate, pulite e tritate cipolla, carote e coste di sedano. In una padella con 4 cucchiai d’olio, fatele appassire per 5 minuti. Poi aggiungete il pomodoro, schiacciato con una forchetta. Salate e pepate. Fate cuocere per 20 minuti. In acqua fredda, in un pentolino, portate ad ebollizione le 3 uova, per 10 minuti, facendole rassodare. Sgusciatele. Sbriciolate i tuorli. In una casseruola con abbondante acqua salata in ebollizione, fate cuocere al dente la pasta. Scolatela e conditela con 2/3 del sugo di verdure. Mettetela in una pirofila oliata. Coprite con il rimanente sugo, spolverizzate con i tuorli sbriciolati e con il parmigiano grattugiato. Fate gratinare in forno preriscaldato a 200° per 10 minuti.
lunedì 24 settembre 2012
Lo Sapevate Che: Una Terra Devastata....
Una Terra Devastata Per Un Finto Sviluppo
Caro Serra, di recente ho guidato da Trieste a Dobbiaco/Toblach, in val Pusteria, e i primi animali al pascolo li ho visti solo in quest’ultima località. In Carnia e Cadore sono scomparsi o relegati in qualche remota malga, in pianura sono concentrati in allevamenti intensivi tristissimi. In compenso buttiamo tantissima erba derivata dalla pulizia degli argini, dei canali ed ora anche degli impianti fotovoltaici, che potrebbe essere usata per alimentare animali o produrre energia da biomasse. Si dovrebbe ritornare alla produzione diffusa di alimenti sia di origine vegetale che animale, rimuovendo o semplificando le norme che hanno portato alla scomparsa dei piccoli allevamenti. Si dovrebbe mangiare meno carne, di animali allevati meglio, e senza l'impiego massiccio di mais, che richiede molta acqua per crescere. Andrebbero limitate le superfici destinate alla produzione di energia da biomasse, che trasformano in estesissime monocolture grandi parti della pianura. Le trasformazioni dell’agroindustria stanno imbruttendo il nostro Paese tanto che in treno, un paio di mesi fa, ho sentito una studentessa ventenne così definire il proprio paese di origine: pannocchie, insetti e umidità. Stiamo consegnando a chi verrà dopo un territorio degradato, semplificato e impoverito.
Paolo Utmar- Trieste
Caro Utmar, le pratiche virtuose di cui lei parla hanno in comune una caratteristica: richiedono intelligenza, dunque umiltà.
Capacità di chinarsi sul territorio, studiarlo, comprenderlo piuttosto che sottometterlo.
E’ un’umiltà intellettuale che abbiamo perduto lungo il percorso ingordo e irriflessivo di uno “sviluppo” che nessuna persona di buon senso, ormai, scriverebbe senza virgolette.
L’agricoltura intensiva, già molto criticabile in Paesi con larghissime estensioni di territorio coltivabile, in Italia è quasi contro natura.
Viviamo su un territorio variegatissimo, montuoso per i suoi tre quarti, ricco di biodiversità, prezioso nei suoi frutti, ma anche delicato dal punto di vista idrogeologico.
Franoso, spesso in bilico tra siccità e alluvione. Mantenere pulito un fosso può contribuire a salvare una vallata. Tenere pulito un bosco può scongiurare un incendio.
Chi spinge sulla via dell’agroindustria illustrandone i vantaggi “economici”, senza tenere conto dei costi (enormi) dell’abbandono dei crinali, dei boschi, dei pascoli, delle piccole produzioni agricole (che, tra l’altro, sono le nostre eccellenze) parla a vanvera. Non capisce che i cinquanta euro spesi per rendere pervio un fosso non producono reddito ma producono futuro, sicurezza e speranza. Cambierà? Certo: dopo un paio di catastrofi epocali, socio-ambientali e/o economiche, allora cambierà. Quando la gente sarà impoverita e spaventata, e costretta a ripartire dall’abc, dunque dai consumi utili. Con il supporto della tecnologia, tornare alla terra potrà essere un piacere e un percorso di rincivilimento. Nessuno sa quando.
Ma succederà.
Michele Serra – Venerdì di Repubblica 14-9-12
Commento Carla Cassinelli Bianco : Tenendo conto che pochi giorni fa hanno dichiarato (Francia) cancerogeno il mais prodotto con gli ogm. Vorrei sapere : siamo sicuri che il mais che mangiano gli animali non sia con ogm?
Le Splendide Minestre: Proteiche
Per 4 persone
200 gr. di ceci, un pizzico di sale, 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, 1 manciata di prezzemolo, 4° gr. di prosciutto crudo a dadini, 4 cucchiai d’olio, un gambo di sedano, 3 costine di maiale, 100 gr. di passata di pomodoro, 2 lt. d’acqua, 100 gr di scarola, sale e pepe.
Mettete i ceci a bagno una notte in acqua tiepida, con un pizzico di sale. Affettate finemente la cipolla e tritate sale e prezzemolo. Fate rosolare il prosciutto con 2 cucchiai di olio assieme a cipolla aglio e prezzemolo. Aggiungete i ceci che avrete precedentemente sgocciolato e sciacquato e mescolate per farli insaporire.
Tagliate a dadini il sedano e fate a pezzetti le costine. Unite il tutto ai ceci. Versate la passata di pomodoro e coprite con 2 lt. di acqua. Fate cuocere almeno per 2 ore e ½.controllando la cottura dei ceci. Tagliate la scarola a stricioline e aggiungetela alla minestra solo nell’ultima ora di cottura. Salate e pepate la minestra e conditela con il restante olio.
Per 4 persone
300 gr. di fagioli cannellini secchi, 200 gr. di ceci secchi, 50 gr. di chicchi di grano duro, un pizzico di sale, 2lt. di acqua, 2 cucchiai d’olio, sale e pepe.
Mettete i legumi a bagno per una notte in acqua tiepida, con un pizzico di sale: i ceci e il grano insieme, i fagioli in un altro recipiente. Scolate ceci e grano e sciacquateli. Lessate per 2 ore e mezza in una pentola con 2 lt. d’acqua. Sciacquate i fagioli e versateli nella minestra dopo 15 minuti dall’inizio della cottura. Prelevate con un mestolo una parte dei cannellini e frullateli, versandoli dinuovo nella minestra ( solo se durante la cottura non se ne siano disfatti abbastanza, da dare già consistenza alla minestra). Salate, pepate e condite con olio, mescolando energicamente. Servite calda.
domenica 23 settembre 2012
Lo Sapevate Che: Buoni e Cattivi.....
Ci Sono Ovunque Buoni E cattivi.
In Italia Chi Prevale?
In qualsiasi gruppo sociale, grande o piccolo che sia, si osservano fra gli individui che lo compongono
Numerose differenze. Anche nelle famiglie, che sono i gruppi più piccoli e, in teoria, i più coesi, c’è il ragazzo ordinato e quello pasticcione, la ragazza volenterosa e quella fannullona, il virtuoso e la pecora nera. I ragazzi di una stessa famiglia crescono nello stesso ambiente, eppure sono diversi. Figurarsi nei grandi gruppi, nelle nazioni: le differenze fra gli individui sono profonde. Questione di dna? Non so rispondere.
Anche nelle nazioni progredite, dunque, ci si imbatte in individui scombinati, di cattive abitudini: cominciano un lavoro e non lo portano a compimento, sono inaffidabili. Viceversa, si scoprono individui puntuali e ammirevoli anche in comunità arretrate. Più i gruppi sociali sono di grande entità, più la varietà è notevole. Ebbene: se i buoni esemplari prevalgono, l’insieme funziona. Se prevalgono gli altri, tutto va a rotoli, niente si salva. Anche quelli che valgono sono travolti: altro non gli resta che andare in cima a un monte, e osservare (tristemente) quel che succede, in silenzio.
Mi sembra che in Italia prevalgono gli esemplari cattivi. E così accade che, qualsiasi cosa si faccia, non si cava un ragno dal buco. Ogni sistema elettorale, proporzionale o uninominale che sia, produce parlamenti di cui meno si parla meglio è. Le riforme, quando sono intraprese, si guastano cammin facendo, si interrompono a metà. Le prigioni sono sovraffollate, i processi durano una vita, magistrati e politici si insultano: lo si deplora di tanto in tanto, ma si lascia tutto com’è. Non importa dunque che i progetti siano buoni o cattivi: importa la qualità di chi li esegue. Eppure ci sono anche nel vasto gruppo sociale del mondo, i buoni esemplari. Non prevarranno mai?
Piero Ottone – Venerdì di Repubblica – 07-9-12
Delizia del Palato!
Per 6 persone
Gr 225 di zucchero, gr 225 di latte, 100 gr di burro, 2 tazze di noci tritate grossolanamente, cannella, garofano tritato, pangrattato, 280 gr di farina, 5 uova, 1 cucchiaio di bicarbonato, 3 cucchiaini di lievito per dolci, 2 cucchiaiate di cognac.
Per lo sciroppo: gr 675 di zucchero, gr 480 di acqua, 1 cucchiaiata di succo di limone.
Sbattere il burro in una terrina capiente e aggiungere lo zucchero e le uova. Versare il latte, le noci ( che precedentemente avrete mischiato con la cannella e un pizzico di garofani tritati), il bicarbonato sciolto nel cognac, 80 gr di pangrattato, la farina mischiata con il lievito. Mischiare bene gli ingredienti e versare l’impasto in una pirofila imburrata e infarinata. Fare cuocere in forno preriscaldato a 200° per 20 minuti e poi proseguire la cottura ancora per 40 minuti a 180°. Preparare lo sciroppo facendo bollire l’acqua con lo zucchero e la cucchiaiata di succo di limone e versarlo denso sopra la torta di noci.
Antipasti Freschi Con Verdure!...che buoni...
Salsa Gazpacho Andaluso
Per 6 persone
500 di pomodori, 1 peperone, 1 cetriolo, 100 gr. di mollica di pane, 3 cucchiai di olio di oliva, 2 cucchiai di aceto, 1 cipollotto, latte sale. ( per accompagnare: 1 peperone, 1 cipolla, 2 uova sode, 2 carote, 2 gambi di sedano.
Pelate i pomodori e privateli dei semi, quindi metteteli nel frullatore insieme al peperone, al cetriolo e al cipollotto, tutto a pezzi.
Frullate bene, unite il pane bagnato in un poco di latte, frullate ancora fino ad avere una crema omogenea.
Se necessario salate poi condite con olio e aceto. Versate il composto in una zuppiera capace e mettetela in frigo sino al momento di servire.
Accompagnate con le verdure tagliate a filetti e le uova a spicchi.
Salsa Gazpacho Messicana
Per 6 persone
2 peperoni rossi grigliati, 1 peperone rosso, 4 pomodori grossi maturi, 2 scalogni, 1 cucchiaio di aceto rosso, 1 dl di olio, 1 cetriolo, 2 spruzzate di salsa Tabasco, sale, pepe.
Privare i peperoni grigliati di pelle, nervature bianche e sementi. Tagliarli a fettine e metterli in un mixer. Unire il peperone rosso, lavato e pulito internamente di filamenti bianchi e semini, i pomodori lavati, pelati, ridotti a tocchetti ed eliminati dei semi, l’olio, il cetriolo pelato e ridotto a fettine, gli scalogni puliti e affettati l’aceto, la salsa Tabasco, una grattata di pepe, sale q.b. Frullare bene il tutto. Sistemare in un contenitore coperto in frigorifero almeno per un paio d’ore. Servire con fettine di uova sode, mais lessato, peperoni verdi a fettine, avocado a dadini, o altre verdure a vostro piacimento.
Per 6 persone
4 manghi maturi ma sodi, 1 cucchiaio e ½ di aceto di vino bianco, 1 cucchiaio e ½ di succo d’arancia, 1 cucchiaio e ½ di succo di pompelmo, 1 cucchiaio e ½ di succo di lime, 2 cucchiai di zucchero, 20 code di gamberoni, 1 cetriolo, 1 cipolla rossa, 1 peperone, olio, sale, pepe. Per accompagnare crostini di pane grigliati.
Sbucciare e privare del nocciolo tre manghi e frullarli in un mixer insieme a tutti i succhi di agrumi fino ad ottenere una purea liscia e omogenea. Aggiungere lo zucchero e l’aceto, regolare di sale, pepe e conservare al fresco. Scottare i gamberi per 4 minuti in acqua bollente, leggermente salata, scolarli e privarli del carapace. Fare raffreddare. Tagliare a dadini la polpa dell’ultimo mango pelato, la cipolla rossa, il cetriolo, il peperone e unirli alla purea di mango, insieme alle code di gambero. Servire freddo con crostini di pane grigliato
sabato 22 settembre 2012
Lo Sapevate Che: Con Mille Volontari....
Con Mille Volontari a Scuola
Si Impara Che Studiare è bello
Inizia con dei campanelli d’allarme: studenti apatici, annoiati, con poca voglia di studiare e rapporti difficili
In classe…Poi il disagio può tradursi, se trascurato, in abbandono precoce della scuola. I dati in Italia sono allarmanti: due studenti su dieci (5° mila scolari su due milioni e mezzo) mollano le aule prima di finire la terza media, o poco dopo. E se un tempo i più vulnerabili erano i maschi delle aree depresse del Centrosud, ora anche le bambine aumentano, come i rampolli del Nord benestante (bresciano in testa). Un tasso di dispersione scolastica che ci pone al quarto posto in Europa, dopo Malta, Portogallo e Spagna. Un problema che finisce per alimentare altri drammi, dalla microcriminalità alla violenza negli stadi, dal bullismo all’abuso di alcol e droghe.
Tra le organizzazioni che cercano di arginare il fenomeno, Mentoring Usa Italia onlus, fondata venticinque anni fa negli States da Matilda Cuomo, madre italoamericana di Andrew, l’attuale governatore dello Stato di New York, e moglie dell’ex governatore Mario: la onlus ha già “salvato” negli Stati Uniti, 20mila studenti e in Italia quasi 10mila. Il metodo è semplice: affiancare a ogni studente a rischio un mentore – un sostegno saggio su cui contare – che, instaurando un rapporto di fiducia personale con lo studente, lo aiuta a far affiorare le sue potenzialità inespresse e a capire l’importanza dello studio. Con la complicità della scuola: gli incontri avvengono nell’istituto, un pomeriggio a settimana, durante l’anno scolastico. Con l’impegno dell’associazione, che seleziona e prepara i mentori – tutti volontari – offrendo loro un appoggio regolare. Mentoring Usa Italia è attiva in un ottantina di scuole in Sicilia, Calabria, Campagna, Lazio, Toscana e Lombardia. E vuole formare mille nuovi mentori: la si aiuta con un sms da due euro o una chiamata dal fisso al 45507, dal 17 al 30 settembre. Scuole interessate o potenziali volontari (studenti universitari e professionisti comunicativi e sensati) consultino mentoringusaitalia.org.
Antonella Barina – Venerdì di Repubblica – 14-9-12
Delizia del Palato!...
Per 6 persone
500 gr di farina, 30 gr di lievito 150 ml di latte, 75 gr di zucchero, zucchero vanigliato, 1 uovo, 160 gr di burro, buccia di 1 limone grattugiata. Marmellata di fragole.
Per la salsa: ½ lt di latte, sale, ½ stecca di vaniglia aperta per il lungo, 2 tuorli, 75 gr di zucchero, 20 gr di fecola, panna da montare.
Versare la farina con il sale in una terrina e formare al centro la fontana. Mettere al centro il lievito sciolto nel latte tiepido e mescolare con un po’ di farina e zucchero. Far lievitare tenendo coperta la terrina in luogo caldo (può anche essere messa in forno riscaldato prima a 100° e poi spento), per 30 minuti circa. Aggiungere un cucchiaio di zucchero vanigliato, 80 gr di burro ammorbidito a pezzetti, la buccia del limone grattugiata, l’uovo. Lavorare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto morbido che si stacchi dalla terrina. Infarinare un piano di lavoro e appoggiarvi la pasta, lavorarla tirandola ad uno spessore di circa 2 cm . Tagliarla a quadretti di circa 8 cm di lato. Mettere al centro di ogni quadrato un po’ di marmellata e chiuderlo bene a palla. Ungere una pirofila da forno e appoggiarvi una vicino all’altra con la parte liscia in su. Fare lievitare coprendo la pirofila con un panno da cucina, ancora per 20 minuti. Pennellare con il burro fuso e mettere in forno preriscaldato a 180° per 45 minuti. Nel mentre preparare la salsa alla vaniglia. Bollire il latte con un pizzico di sale e la stecca di vaniglia. In un’altra casseruola, sbattere i tuorli con lo zucchero fino a farli diventare schiumosi, aggiungere la fecola e lavorare sino ad ottenere una crema liscia. Sempre mescolando aggiungere poco alla volta il latte con la vaniglia. Portare a bollore e togliere dal fuoco. Togliere anche la stecca di vaniglia. Lasciare raffreddare la salsa a temperatura ambiente, rimestandola di tanto in tanto. Aggiungere 50 gr di panna montata. Accompagnare i panini, messi su un piatto da portata, con la salsa preparata.
Verdure, per la nostra salute!
Piccolo consiglio: Verdure in abbondanza!
Per la salute del cuore, il colesterolo cattivo l’Ldl, non dovrebbe superare i 120 mg/dl. E il valore del colesterolo totale dovrebbe tenersi sotto i 200 mg/dl.
Per questo occorre abbondare con le verdure, crude e cotte, ricche di fitosteroli e fitostanoli, le due sostanze che riducono i livelli di colesterolo.
Patate e Cavoli al Curry
Per 6 persone
500 gr di cavolo verza, 3 patate a pasta gialla, 1 cucchiaio di polvere di curry Madras, 1 cucchiaino di aceto di mele, olio.
Pulire la verza privandola delle foglie esterne e del torsolo centrale, tagliarla a listerelle. Pelare le patate e ridurle a dadini. Diluire il cucchiaio di curry con l’aceto di mele. Si deve ottenere una pasta di una certa consistenza. In una padella scaldare 1 cucchiaio di olio e farvi rosolare la pasta di curry per circa 1 minuto. Unire cavolo e patate e rosolare per 1 minuto. Abbassare il fuoco, incoperchiare e continuare la cottura per 15 minuti, finchè le verdure risultino tenere. Se dovessero asciugarsi troppo, unire qualche cucchiaio di acqua calda. Servire con bolliti misti.
Per 4 persone
Pulite e lavate le cipolle, mantenendole intere. Fatele cuocere per 10 minuti in acqua bollente salata. Scolatele, trasferitele su un canovaccio e fatele raffreddare. In una ciotola mettete la ricotta, il prosciutto tagliato a dadini, il prezzemolo tritato, il parmigiano grattugiato, il tuorlo d’uovo e una presa di sale. Con un coltello affilato, togliete la calotta superiore delle cipolle, scavatele, con l’aiuto di un coltellino. Tritate finemente sia la calotta che la polpa tolta alle cipolle. Incorporate tutto nella terrina dell’impasto prima preparato. Riempite le cipolle con l’impasto e sistematele in una pirofila da forno, che ricoprirete con la carta da forno. Cuocetele in forno preriscaldato a 200° per 30 minuti.
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