Preceduta
da uno sciame sismico registrato a partire dal 14 dicembre 2008, la scossa di
quella tragica notte toccò i 6,3 gradi di magnitudo, radendo al
suolo gran parte del centro storico del capoluogo abruzzese e delle frazioni di
Onna, Paganica e Tempera. Pesantissimo il bilancio umano: 309 vittime e 1.178
feriti, oltre a 65mila sfollati.
Avvertito principalmente in Abruzzo e in misura minore nel Lazio e nelle
Marche, il sisma dell'Aquila è risultato, per numero di vittime e danni
materiali (oltre 10 miliardi di euro), il 5º terremoto più distruttivo in
Italia in epoca contemporanea.
La burocrazia e la complessità del contesto urbano continuano a rallentare la
ricostruzione dell'Aquila, ad oggi ridotta a un enorme cantiere a cielo aperto.
A ciò si aggiungono le diverse inchieste giudiziarie, una delle quali ha
portato nel 2013 alla condanna, in primo grado, di 7 scienziati, all'epoca dei
fatti membri della commissione Grandi Rischi. L'accusa è di aver dato false
rassicurazioni alla popolazione locale, rispetto allo sciame sismico
d'intensità crescente, registrato cinque giorni prima del terremoto.
La sentenza è stata quasi del tutto ribaltata in appello, nel 2014, con
l'assoluzione di sei dei sette imputati; assoluzione confermata anche in
Cassazione.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/5518001
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