Nato
ad Ales, in provincia di Oristano, e morto a Roma nell'aprile del 1937,
trascorse un'infanzia tormentata, sia per problemi fisici (cagionati da una
brutta caduta), sia per disavventure familiari, che videro suo padre finire in
carcere e moglie e figli finire in miseria.
Iscrittosi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Torino, qui
sposò le idee del socialismo, che ispirarono la sua attività di giornalista
prima dell'Avanti e poi di Ordine nuovo, settimanale da
lui fondato insieme a Palmiro Togliatti.
Negli anni Venti sostenne la lotta operaia nelle fabbriche del
Nord e contro le posizioni riformiste del PSI promosse, insieme con Amedeo
Bordiga, la fondazione di un nuovo partito, che vide la luce il 21 gennaio
1921, nel Teatro San Marco di Livorno: nacque così il PCI, tra le cui fila venne
eletto deputato il 6 aprile del 1924.
Finito nel mirino di Mussolini e della repressione fascista, fu processato e
condannato a 20 anni di carcere. Rinchiuso nella prigione di Turi (a Bari), qui
scrisse i Quaderni del carcere, una raccolta di appunti di storia,
politica e filosofia pubblicata postuma e destinata ad entrare tra i grandi
classici del pensiero politico.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/4188001
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