Nato a Svitavy, città un tempo dell'ex Impero austro-ungarico e oggi nella
parte orientale della Repubblica Ceca, Oskar Schindler si trasferì a Cracovia
e, sotto l'occupazione nazista, aprì una fabbrica di pentolame, la “Deutsche
Emaillewaren-Fabrik”, nella quale impiegò circa 1100 operai, tutti ebrei.
Convertita la produzione in munizioni, fu spinto dal rastrellamento nel ghetto
di Cracovia del 1942 ad usare le proprie doti diplomatiche per difendere i
cosiddetti Schindlerjuden, gli ebrei di Schindler, puntando sulla
loro indispensabilità per le attività della fabbrica e, di fatto, salvandoli
dai campi di sterminio del regime hitleriano.
Finita la guerra, emigrò in Argentina e in seguito ritornò in patria, accolto
con calore dai sopravvissuti in Israele. Visse gli ultimi anni proprio tra
Israele e la Germania, dove morì nell'ottobre del 1974.
Nel 1999, a Stoccarda, fu ritrovato il manoscritto originale della lista di
Schindler, in una valigia lasciata dal Giusto tra le nazioni, così
come è stato definito da un’apposita commissione israeliana, in casa di amici.
Una copia-carbone della lista, invece, è custodita in una biblioteca
australiana, in mezzo ai manoscritti di Thomas Keneally. Quest’ultimo è lo
scrittore australiano che, venuto a conoscenza della storia casualmente dallo
stesso imprenditore, scrisse il romanzo “La lista di Schindler” da cui,
successivamente, è stato tratto il film Schindler's List, diretto
da Steven Spielberg.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/650001
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