Emiliano
di Dovia di Predappio, nella provincia di Forlì-Cesena, Benito Amilcare Andrea
Mussolini fu indirizzato dal padre al socialismo militante, completando nel
contempo gli studi e conseguendo il diploma di maestro elementare. L'attività
politica nel Partito Socialista Italiano proseguì
parallelamente a quella giornalistica che lo portò a dirigere l'Avanti! dal
1912 al 1914.
Uscito dal PSI perché in contrasto con la sua linea interventista nel primo
conflitto mondiale, fondò e diresse il quotidiano Il Popolo d'Italia,
che in seguito divenne l'organo ufficiale del Partito Nazionale
Fascista, fondato da Mussolini nel 1921. Profittando dell'instabilità
politica per gli scarsi vantaggi riconosciuti all'Italia dopo la vittoria nella
"Grande guerra", mise in atto con la celebre marcia su Roma (28
ottobre 1922) un golpe di Stato, impossessandosi del potere e instaurando un
regime dittatoriale.
Ispiratore di una condotta squadrista e intimidatoria nei confronti degli
avversari del regime, come Giacomo Matteotti che fu
assassinato per ordine dello stesso Mussolini, si alleò con la Germania nazista
di Hitler (Patto d'Acciaio del 1939), sposandone, con le famigerate "leggi
razziali", la politica discriminatoria nei confronti degli ebrei.
Dopo il disastroso bilancio della Seconda guerra mondiale e la conseguente
caduta del regime (25 luglio del 1943), guidò la Repubblica Sociale
Italiana fino alla sua cattura da parte dei partigiani, dai quali, il
28 aprile 1945, venne giustiziato insieme alla compagna Clara Petacci nel
comune di Giulino, nel comasco. I corpi di entrambi vennero esposti a piazzale
Loreto (Milano), per tutta la giornata del 29 aprile.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/12278001
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