Nato
a Bologna da famiglia nobile, il marchese Guglielmo Giovanni Maria Marconi
studiò da autodidatta e compì i primi esperimenti sulla trasmissione
telegrafica senza fili, ottenendo nel 1897 un primo brevetto sui "Perfezionamenti
nella trasmissione degli impulsi e dei segnali elettrici e negli apparecchi
relativi".
Ignorato dalle istituzioni italiane, trovò ampio consenso e sostegno economico
alle sue ricerche in Inghilterra, dove fondò una sua società, Marconi
Wireless Telegraph Company Limited. La grande sfida di trasmettere
a grandi distanze (negata dalla maggior parte dei suoi colleghi, per
via della curvatura terrestre) fu vinta una prima volta nel 1899, con la prima
comunicazione radiotelegrafica internazionale (attraverso la Manica), e una
seconda nel 1901, mettendo in collegamento le due sponde dell'Atlantico (da
Poldhu, in Cornovaglia, alla stazione di Saint John, sull'isola di Terranova).
Fu una svolta per le comunicazioni delle navi, e più tardi degli aerei, che da
quel momento divennero più sicure grazie alla figura del "marconista"
(dal nome appunto dell'inventore italiano) o "radiotelegrafista".
Meriti che nel 1909 valsero a Marconi, e al collega tedesco Braun, il Nobel
per la fisica «in riconoscimento del loro contributo allo sviluppo
della telegrafia senza fili».
Nominato nel 1914 senatore a vita del Regno d'Italia, ottenne numerosi
attestati e riconoscimenti (tra cui 16 lauree honoris causa), oltre ad
incarichi di prestigio su tutti quello di presidente del Consiglio
nazionale delle ricerche. La notizia della sua morte, avvenuta il 20 luglio
del 1937, fu accolta dalle stazioni radio di tutto il mondo con due minuti di
silenzio.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/640001
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