Nato
a Londra, Sir Charles Spencer Chaplin era figlio d'arte e grazie alla madre si
appassionò al canto e alla recitazione, iniziando ad esibirsi con lei, a
teatro, a soli cinque anni. Dopo varie esperienze entrò nella compagnia di Fred
Karno, straordinaria palestra di talenti del calibro di Stan Laurel (lo Stanlio
nel celebre duo comico con Ollio), dove si fece apprezzare per le sue
pantomime, tra cui quella dell'ubriaco elegante.
Sbarcato negli Stati Uniti nel 1910 al seguito della compagnia, le sue gag
acrobatiche entusiasmarono il pubblico, catturando l'attenzione di diversi
impresari. Scritturato dalla Keystone, nel 1914 debuttò sul grande schermo
con Per guadagnarsi la vita, cortometraggio in cui impersonava un
aspirante giornalista a caccia di scoop.
Insoddisfatto della performance, Chaplin andò alla ricerca di qualcosa di
originale, che gli consentisse di esprimere la verve comica e la formidabile
mimica di cui era capace. Un pomeriggio entrò nei camerini e ne uscì vestito
alla bell'e meglio, mischiando taglie diverse e applicandosi un ciuffetto di
baffi finti. Nacque così la maschera di Charlot, che portò per la
prima volta sullo schermo in Charlot si distingue.
Con il linguaggio del corpo e il ritmo frenetico dell'azione, ripresi
dall'attore francese Max Linder, divenne la grande star del muto,
recitando in oltre 70 pellicole, lasciando vere e proprie opere d'arte
con Il monello, La febbre dell'oro, Luci della
città, Tempi moderni e Il grande dittatore (il
suo primo film completamente sonoro).
Una parabola artistica senza precedenti, che si completò con l'assegnazione dei
due Oscar alla carriera, l'ultimo nel 1972, motivato «per
aver fatto delle immagini in movimento una forma d'arte del Ventesimo secolo» e
salutato dalla più lunga ovazione nella storia dell'Academy Awards. Ricevutone
un terzo "retroattivo" per la colonna sonora di "Luci della
ribalta" nel 1973, quattro anni più tardi, la notte di Natale, si spense
nella sua residenza svizzera.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/566001
Nessun commento:
Posta un commento