Boicottati
dal Salon Ufficiale parigino, l'anonimo gruppo, guidato
da Claude Monet e composto tra gli altri da Cézanne, Degas,
Pissarro e Renoir, decise di sfidare la massima istituzione artistica francese
organizzando una mostra in proprio e in anticipo rispetto su quella del Salon.
Un gesto di rottura in linea con la portata rivoluzionaria della loro tecnica
pittorica, che metteva in discussione i canoni classici della tradizione.
Le 163 opere esposte (dipinti, disegni, acquerelli, pastelli etc.) non
raccolsero i favori di pubblico e critica, che arrivarono ad accusare gli
artisti di mera provocazione, disconoscendo il valore artistico
dell'esposizione. Il critico Louis Leroy, prendendo spunto dal capolavoro di
Monet Impressione. Sole nascente, intitolò la sua recensione «La
mostra degli impressionisti», con chiaro intento dispregiativo.
Per tutta risposta, i giovani pittori decisero da quel momento di adottare il
nome di "Impressionisti", con cui entrarono nella Storia dell'Arte,
influenzando profondamente le successive correnti artistiche di fine secolo e
del primo Novecento.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/5638001
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