Insieme a Pascal è considerato anche il
fondatore della prosa francese; caratteristiche essenziali del suo stile sono
la chiarezza e la linearità, che ispirarono i successivi sviluppi della
letteratura illuministica.
Nato a La Haye (in seguito ribattezzata
Descartes in suo onore) nel cuore della Francia, René Descartes (italianizzato
in Renato Cartesio) formò il suo vasto bagaglio culturale presso il Collegio
dei Gesuiti, iscrivendosi in seguito alla Facoltà di Giurisprudenza
dell'Università di Poitiers. Durante gli anni da militare, strinse amicizia con
il medico Isaac Beeckman, dal quale derivò la passione per le scienze
matematiche.
Dopo aver viaggiato per l'Europa, soggiornò per
lungo periodo in Olanda, dove, tra il 1637 e il 1641, pubblicò le sue due opere
fondamentali: Discorso sul metodo e Meditazioni
metafisiche. Da esse se ne ricostruisce il pensiero, che ha come metodo
d'indagine il "dubbio metodologico" e come fondamento la
massima «Cogito ergo sum», ossia "Penso dunque sono".
Attraverso il dubbio il filosofo ricerca la
verità, che ha come criterio base l'evidenza, cioè le idee che appaiono certe
ed evidenti alla ragione e che non possono essere soggette al dubbio.
Sostenendo la maggiore validità della conoscenza razionale rispetto a quella
sensibile, Cartesio gettò le basi del razionalismo filosofico che
influenzò l'Illuminismo e l'evoluzione del pensiero moderno.
Ingaggiato come precettore dalla regina Cristina
di Svezia, Cartesio morì di polmonite nel febbraio del 1650, a Stoccolma.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/206005
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