La Festa dei lavoratori nasce il 20 luglio 1889 a Parigi. A lanciare l'idea è il congresso della Seconda Internazionale, che sceglie la data simbolica dell'1 maggio in ricordo di una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago l'1 maggio del 1886. Dal primo sciopero al massacro di Haymarket Square, dalla ratifica di Parigi alla sospensione in Italia durante il ventennio fascista, fino al Concerto live di Roma, in programma sabato 1 maggio 2021, ecco tutto ciò che c'è da sapere sulla Festa del lavoro
La
lunga storia della Festa del Lavoro
L'1 Maggio è in molti Paesi
del mondo la Festa dei lavoratori (o Festa del lavoro). Una
ricorrenza ufficiale che si celebra nello stesso giorno in Italia (dal 1891), a
Cuba, in Russia, Cina, Messico, Brasile, Turchia e in diversi Stati dell’Unione
Europea.
Non negli Stati Uniti, dove il "Labor Day" si festeggia il primo
lunedì di settembre. Ma è proprio qui, a Chicago, nell’Illinois,
che nella seconda metà dell’Ottocento ebbero luogo i fatti all’origine della
data simbolica di questa ricorrenza.
Perché la Festa dei lavoratori cade l'1
maggio
La data della Festa dei lavoratori, il
Primo maggio, è stata ufficialmente stabilita a Parigi il 20 luglio del
1889. A ratificarla furono i rappresentanti dei partiti socialisti e
laburisti europei riunitisi nella capitale francese per il congresso
della Seconda Internazionale socialista.
Ma fu un episodio ben preciso a indurre i membri del congresso a scegliere
il 1° maggio come data simbolo della celebrazione dei diritti
e delle rivendicazioni di tutti i lavoratori.
Lo
slogan dei lavoratori
"8 ore di lavoro, 8 di svago, 8 per
dormire" era lo slogan coniato in Australia nel 1855 e
condiviso da gran parte del movimento sindacale del primo Novecento. Furono
queste le parole d'ordine che aprirono la strada a rivendicazioni generali. E
alla ricerca di un giorno in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per
esercitare una forma di lotta e affermare la propria autonomia e indipendenza.
Primo maggio: gli eventi all’origine
della Festa del lavoro
Tre anni prima che venisse ratificata la
Festa del lavoro, l'1 maggio del 1886 a Chicago i sindacati
organizzarono uno sciopero generale per rivendicare migliori e
più umane condizioni di lavoro per gli operai.
A metà Ottocento, infatti, una giornata
di lavoro durava dalle 12 alle 16 ore, la sicurezza non era contemplata e i
morti sul lavoro non venivano neppure conteggiati. La protesta indetta dai
sindacati, che chiedevano la riduzione della giornata di lavoro a otto
ore, durò quattro giorni e culminò in una vera e propria tragedia.
L’evoluzione della vicenda, e in
particolare le fasi del processo che seguì i fatti accaduti durante le
manifestazioni, innescarono una grande indignazione anche oltreconfine. E
portarono all’attenzione del mondo la necessità di intervenire sui diritti e la
tutela dei lavoratori.
Il primo sciopero e i disordini di
Chicago
L'1 maggio 1886 cadeva di sabato, allora
giornata lavorativa. Quel giorno dodicimila fabbriche degli
Stati Uniti e 400 mila lavoratori incrociarono le braccia.
Nella sola Chicago scioperarono e parteciparono al grande corteo in 80
mila.
Tutto all’inizio si svolse
pacificamente, ma nei giorni seguenti la tensione si acuì. Il 3 maggio gli
operai di Chicago si diedero appuntamento di fronte alla fabbrica di mietitrici
McCormick per protestare contro i licenziamenti. Qui vennero attaccati senza
preavviso dalla polizia.
L’attacco provocò quattro morti
e diversi feriti e la notizia si diffuse rapidamente tra i lavoratori
della città. Per protesta il giorno seguente fu indetta una nuova manifestazione
a Haymarket Square. Il presidio in piazza iniziò pacificamente sotto una
leggera pioggia il pomeriggio del 4 maggio.
L'anarchico August Spies parlava
alla folla sopra a un carro posizionato al lato della strada. Molti erano i
poliziotti in servizio quel giorno per controllare il presidio, ma tutto sembrava
svolgersi nel pieno rispetto delle regole. Improvvisamente, però, la polizia
ordinò alla folla di disperdersi e cominciò a marciare verso il carro degli
oratori.
A quel punto un piccolo ordigno fischiò sopra le teste dei
passanti, atterrando vicino alla prima linea della polizia e uccidendo
un poliziotto, Mathias J. Degan. In risposta, la polizia aprì il fuoco
sulla folla.
Il massacro di Haymarket Square
Undici persone in tutto, fra cui sette agenti colpiti da
fuoco amico, persero la vita, mentre dozzine di persone rimasero ferite in
quello che è passato alla storia come il massacro di Haymarket. Sette
persone collegate con le proteste furono arrestate quello stesso giorno.
Non c'erano prove che tra gli arrestati
vi fosse la persona che aveva lanciato l'ordigno, tuttavia la giuria emise
verdetti di colpevolezza per tutti gli imputati. Condanna a morte per
impiccagione per tutti fu la sentenza. Successivamente, però, per due
di loro la pena fu commutata in ergastolo.
Morendo, August Spies, disse: «verrà il giorno in cui il nostro
silenzio sarà più forte delle voci che strangolate oggi». L’esito
del processo indignò gli operai di tutto il mondo e i condannati diventarono
i Martiri di Chicago. Cristina
Piccinotti
https://viaggi.corriere.it/eventi/cards/1-maggio-festa-dei-lavoratori-perche-si-celebra-la-festa-del-lavoro/
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