Ragionare in pace
E' il filosofo che ha sempre sostenuto lo sposalizio fra filosofia e scienza. E' colui che fin dagli anni '60
affermò che la sua visione del mondo poggiava sulla base di quattro scienze
diverse: fisica, fisiologia, psicologia e logica matematica. E infatti il
maggiore contributo di Bertrand Russell al pensiero contemporaneo è costituito
proprio dalla logica, così come le sue due opere principali "I principi
della matematica" e i celeberrimi "Principia matematica"
(scritto in collaborazione con A.
N. Whitehead), sono considerati classici della filosofia, degni di stare alla pari con quelli dell'antichità e
del Medioevo. Il lavoro portato avanti da Russell è di portata colossale,
proponendosi di mostrare come l'intera matematica si fondi sulla logica simbolica,
nel tentativo di scoprire i principi della logica simbolica stessa.
Bertrand Arthur William Russell nacque
il 18 maggio 1872 a Ravenscroft (Galles). A causa della morte precoce dei suoi
genitori venne allevato dalla nonna, scozzese e presbiteriana, sostenitrice dei
diritti degli Irlandesi e contraria alla politica imperialista inglese in
Africa. Ricevette la prima educazione da precettori privati agnostici,
imparando perfettamente il francese e il tedesco, appassionandosi fin da
subito, grazie alla ricca biblioteca del nonno, alla storia e soprattutto alla
geometria di Euclide. Attraverso il pensiero del grande matematico
dell'antichità, il piccolo Russell scoprì la bellezza e il rigore di quella
disciplina, troppo spesso vista a torto come un'arida astrazione.
La sua fanciullezza, tuttavia, non fu
del tutto felice, almeno fino ai diciotto anni, quando entrò al Trinity College
di Cambridge, posto magico che gli svelò "un mondo nuovo" e dove
godette di "un periodo di infinita letizia".
Fu, per un breve periodo, hegeliano e seguì la filosofia di Bradley, ma intorno al 1898 sotto l'influenza
di G. E. Moore si liberò dell'idealismo e rientrò nell'empirismo, dottrina
tradizionale della filosofia inglese.
Molti e importanti sono i suoi
contributi a questa concezione empirica e realista del pensiero, tra cui
rimangono a imperitura memoria: "I problemi della filosofia" (1912), "La conoscenza del mondo
esterno" (1914), "Misticismo e logica" (1918), "L'analisi
della mente" (1921) e "L'analisi della materia" (1927).
Nel 1918, per aver scritto un articolo a
favore del pacifismo, dovette scontare sei mesi di carcere dove scrisse la sua
"Introduzione alla filosofia matematica". Dopo la guerra fu in Russia e
in Cina; dal 1938 visse e insegnò negli Stati Uniti. Nel 1940, a causa dello
scandalo che le sue teorie etiche e sociali avevano suscitato, fu privato
dell'incarico al City College di New York. Nel 1944 tornò a vivere in Inghilterra
e ad insegnare al Trinity College dove completò una delle sue opere
fondamentali: "La conoscenza umana, suo ambito e suoi limiti".
Nel 1950 Bertrand Russell ricevette il
premio Nobel per la letteratura.
Spese gli ultimi anni della sua vita
nella difesa dei suoi ideali etico-politici. Con grande coerenza e pagando di persona, fu sempre in prima linea
contro ogni forma di sopruso. Si schierò contro le ingiustizie del capitalismo ma
anche contro l'oppressione del bolscevismo, così come combattè sia
l'antisemitismo che l'orrida applicazione dei crimini nazisti.
Pacifista convinto dal tempo del primo
conflitto mondiale fino alla guerra del Vietnam, si batté negli anni '50
insieme ad Albert Einstein contro
gli armamenti atomici.
Strenuo difensore dei diritti umani e
tenace sostenitore delle libertà dell'individuo fu ispiratore del
cosiddetto Tribunale Russell istituito per denunciare le
persecuzioni ideologiche e distintosi nella lotta per smascherare i crimini di
guerra contro il Vietnam.
Bertrand Russell morì in Galles, nella
notte di lunedì 2 febbraio 1970 presso la sua villa.
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